Il consiglio comunale di oggi
di Luca Patrassi (foto Fabio Falcioni)
Stavolta a non aver trovato il tempo di presentarsi in Consiglio comunale di Macerata sono stati, tra gli altri, un paio di consiglieri della Lega e tra questi il capogruppo Aldo Alessandrini con il risultato che alla fine il dirigente Ciattaglia ha dovuto “arrendersi” e al terzo appello dichiarare l’assenza del numero legale, cosa che ha portato al rinvio a domani della seduta. Nella speranza che i consiglieri comunali della Lega oggi assenti domani ci siano a garantire il numero legale.
Il presidente del Consiglio Luciani
Qualcosina in realtà si è discusso oggi prima del “rompete le righe” forzato. La seduta era iniziata con la discussione delle interrogazioni. Si era partiti con l’interrogazione dei consiglieri Pd Alessandro Marcolini e Narciso Ricotta sulla manutenzione del patrimonio arboreo alla luce anche della pianta caduta nei giorni scorsi in viale Indipendenza. Articolata la replica dell’assessore Paolo Renna: «L’amministrazione comunale nel 2022 aveva assegnato un incarico a una ditta esterna con la supervisione di un agronomo comunale per verificare la situazione del patrimonio arboreo. Ne era scaturita una relazione che evidenziava come diverse piante fosse in buone condizioni e altre no, per queste ultime si è deciso l’abbattimento e tra questi tre pini a Santa Croce. La pianta caduta nei giorni scorsi era monitorata, l’agronomo esce spesso dall’ufficio per verificare le varie situazioni e le segnalazioni ma in questo caso a determinare la caduta è stato il vento forte. Come linea di azione stiamo procedendo al rinverdimento delle nostre aree, prevedendo anche l’abbattimento di alcune piante per sostituirle con altre di tipo diverso: lo abbiamo fatto ai Giardini, mossi dall’esigenza di tutelare prioritariamente la sicurezza dei cittadini e questo a qualche ambientalista estremo non piace ma per noi la sicurezza dei cittadini viene prima di tutto».
Fatte le interrogazioni, il Consiglio si era aperto con la mancanza del numero legale, ma al secondo tentativo provvidenziale era risultato l’arrivo di un consigliere della lista civica ex Parcaroli, ora Pensiero e Azione. Si presenta la delibera di concessione all’Agenzia del demanio di un’area a Fontescodella per la realizzazione della nuova sede della Questura e della Polstrada. «L’operazione di cessione dell’area – ha detto il sindaco Parcaroli – fa seguito alla delibera di Consiglio del 2022 con la quale l’assise aveva deliberato la cessione del diritto di superficie a titolo non oneroso per la durata di 99 anni, con il medesimo scopo di costruire la nuova Questura. Dopo varie interlocuzioni istituzionali congiuntamente con Questura, Prefettura e ministero dell’Interno e Agenzia del Demanio, si è scelta la via della cessione del lotto piuttosto che del diritto di superficie, in quanto l’operazione risulta maggiormente attinente con lo scopo e le prerogative dell’Agenzia stessa. L’interesse del Comune rimane il medesimo ovvero quello di favorire l’iniziativa intrapresa dal Ministero dell’Interno per rispondere alla domanda di sicurezza e al bisogno di tutela dell’incolumità personale e patrimoniale che sono avvertiti come esigenze fondamentali delle comunità e, quindi, obiettivi primari delle amministrazioni comunali. La nuova struttura, sicura ed efficiente, con accorpamento della Polizia stradale, sarà collocata in area urbana strategica anche dal punto di vista dei collegamenti stradali. Su nostra sollecitazione, le autorità hanno assicurato altresì il mantenimento del presidio di polizia al centro storico».
Il sindaco Sandro Parcaroli
Al dibattito hanno partecipato diversi consiglieri. Roberto Spedaletti (M5S) ha contestato sia la procedura che la scelta dell’area («zona umidissima, più piccola della sola sede attuale della Stradale, totalmente inidonea»).
Il tandem 5 Stelle Spedaletti-Cherubini
Narciso Ricotta, Pd: «E’ una fotocopia dell’errore fatto con la caserma della Polstrada di via dei Velin, luogo inadeguato in un declivio senza spazio nemmeno per i parcheggi. Si sperperano risorse, si doveva individuare un’area funzionale, è uno sfregio all’urbanistica e non a caso non vedo l’assessore Iommi oggi».
Narciso Ricotta (Pd)
Pierfrancesco Castiglioni, Fdi: «Se le considerazioni dell’opposizione fossero vere vorrebbe dire che il Ministero non ha tecnici in grado di valutare la situazione, è offensivo e non credibile».
Pierfrancesco Castigliano (Fdi)
Andrea Perticarari, Pd: «Il Ministero può chiedere ma la competenza urbanistica è del Comune che può dire no, peraltro vanno a costruire nel mezzo di un parco urbano».
Andrea Perticarari (Pd)
Roberto Cicarè, Potere al Popolo: «La maggioranza è favorevole per partito preso? I dubbi sono tanti sulla scelta dell’area».
Roberto Cicarè (Potere al popolo)
Claudio Carbonari, Gruppo misto: «La possibilità di avere fondi per realizzare la nuova questura penso vada accolta, poco piacevole comunque essere chiamato a votare un atto di cui non si ha documentazione».
Claudio Carbonari (Gruppo misto)
Stefania Monteverde, Macerata Bene Comune: «Condividiamo la necessità di migliorare la struttura ma la delibera che ci viene proposta è vaga e seconda documenti. Ricordo che anni fa l’area venne reputata inadatta a realizzare opere pubbliche per via della fragilità geologica».
Stefani Monteverde (Macerata Bene Comune)
Marco Bravi, Fdi: «Le auto della polizia non passeranno nella zona della pista ciclabile». La delibera è stata approvata con 14 voti favorevoli, 8 contrari e tre astenuti.
Marco Bravi (Fdi)
Il presidente del Consiglio comunale Francesco Luciani sospende la seduta per una decina di minuti per permettere ai consiglieri di recuperare energie dopo oltre un’ora di Consiglio comunale e nel frattempo l’uscita del consigliere del Gruppo misto Claudio Carbonari evidenzia la mancanza dei numeri necessari per la seduta. L’opposizione non partecipa agli appelli e alla terza chiamata il rinvio a domani per mancanza del numero legale. Magari la notte porterà Consiglio in casa Lega.
Un altro palazzo quindi che verrà lasciato vuoto in centro proprio nella piazza principale? A subirne saranno come sempre le attività del centro storico come i bar. Coloro che dovevano farlo rinascere! Inoltre che mondo lasciamo ai nostri figli? Si lasciano i palazzi vuoti e si costruisce il nuovo consumando suolo ancora. Non molto diverso dal centro commerciale simonetti questa questione..
Però è salito di gradimento dai. Povera città e poveri maceratesi
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Con tutti i fabbricati dismessi si vuole ancora cementificare? P.S. vicino la motorizzazione civile a Piediripa c’è un grande fabbricato abbandonato che si faccia lì ciò che serve o no?
Sono assolutamente d’accordo con il signor Stefano Valenti Sr che scrive che non ha alcun senso continuare a cementificare quando il territorio della città di Macerata ha molti edifici immediatamente fruibili per molti e diversi utilizzi, vuoti e in attesa di una destinazione davvero difficile da immaginare.
Potrei citare diversi esempi di costruzione/misfatto già compiuti e di edifici che resteranno in attesa di destinazione per decenni ancora.
L’autorità politica dovrebbe censirli e pensare a un loro riutilizzo senza addirittura proporre la costruzione di nuovi edifici.
Il retro pensiero mi fa immaginare (a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina) che l’iter per realizzare il nuovo è assolutamente più appetibile per l’imprenditoria locale del semplice povero ‘riciclo’ di un edificio vuoto da adattare solamente.
La nuova sede della Questura e della Polstrada a Fontescodella? Con grossi problemi di accesso su tutti i versanti) Con grande scomodità, rispetto alla sede attuale, per gli utenti?
A me sembra veramente una boiata pazzesca, come diceva il buon Fantozzi.