Un angolo di Macerata venuto dalla Cina,
inaugurato il largo Li Madou:
«Luogo d’incontro tra Oriente e Occidente»

CERIMONIA - Il sindaco Sandro Parcaroli ha tagliato il nastro, svelate le statue in bronzo di padre Matteo Ricci e del suo discepolo Xu Guangqi. Il primo cittadino: «Progetto architettonico, culturale e sociale che guarda al passato con un occhio attento alla modernità e all’attualità». L’assessore Silvano Iommi: «Molto più di una riqualificazione fisica. E' la rinascita di un luogo che si trasforma da cortile-giardino isolato a piazza aperta e accogliente». La console generale a Firenze, Yin Qi: «Il popolo cinese non ha mai dimenticato il padre gesuita che è ricordato nei manuali storici del mio Paese»

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L’inaugurazione di largo Li Madou

di Mauro Giustozzi (Foto di Fabio Falcioni)

La statua di Padre Matteo Ricci e del suo discepolo Xu Guangqi è stata svelata. Adesso Largo Li Madou è davvero completo. Ed il legame tra Macerata e la Cina sempre più forte e diretto. Una lunga mattina di incontri, saluti, discorsi tenutisi nella sala di rappresentanza del dipartimento di Scienze politiche e relazioni internazionali di Unimc ha preceduto il momento più atteso quello della scopertura del gruppo bronzeo realizzato da Yang Dongbai, artista e docente della Scuola di Belle Arti di Shanghai. Alla cerimonia hanno partecipato sia gli amministratori maceratesi che la foltissima delegazione del Paese orientale capitanata dalla Console generale della Cina a Firenze, Yin Qi, accompagnata dal Console Xu Zijin, e dal gruppo proveniente da Shanghai coordinato dal capo delegazione Song Haojie.

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Il sindaco Sandro Parcaroli taglia il nastro per inaugurare la piazzetta

Prima il taglio del nastro del sindaco Sandro Parcaroli, poi la scopertura della targa che indica il nuovo nome di largo Li Madou che sostituisce i precedenti Giardini Mazzini e Largo Donatori del sangue ed infine, tutti assieme italiani e cinesi, a far scivolare via il mantello che ricopriva il gruppo bronzeo che è stato finalmente svelato in tutta la sua bellezza, con la particolarità di un Padre Matteo Ricci che tiene in mano una croce, che è una rarità soprattutto se messo in relazione al fatto che la statua è stata realizzata in Cina.

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Le due statue in bronzo

«Oggi si conclude definitivamente l’intervento di rigenerazione urbana che ha interessato questo luogo – ha detto l’assessore all’Urbanistica, Silvano Iommi -. Un intervento, finanziato grazie ai fondi del Pnrr che rappresenta molto più di una riqualificazione fisica: è la rinascita di un luogo che si trasforma da cortile-giardino isolato all’interno di un’area scolastica a piazza aperta e accogliente. Un luogo dove in passato la cittadinanza non aveva la percezione che fosse uno slargo dove fermarsi e stare, una piazzetta che passava inosservata. Cogliendo l’opportunità di riparare anche la muratura che contiene questo terrapieno danneggiato dal terremoto si è pensato di creare questo spazio aperto, riportandolo a quello che era agli inizi del Novecento, la piazza delle Erbe.

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Uno spazio che dà respiro al palazzo che vediamo qui di fronte (palazzo Marefoschi, ndr) che è uno dei più bei palazzi di impronta vanvitelliana che ora viene valorizzato da questa rigenerazione di piazza Li Madou. In più tutti i significati simbolici di cui questo luogo si è caricato con la presenza di una delle più belle statue bronzee che abbiamo in città che vede assieme Padre Matteo Ricci e il suo discepolo e amico prediletto che è stata collocata all’interno del quartiere dove nacque il missionario maceratese».

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Con questo nuovo intervento Macerata rinnova il suo legame con Padre Matteo Ricci e riafferma la sua vocazione internazionale, capace di costruire ponti tra tempi, saperi e culture.

«Largo Li Madou rappresenta un luogo di incontro tra Oriente e Occidente, uno spazio dove il dialogo e l’ascolto trovano il loro ambiente naturale – ha detto il sindaco Sandro Parcaroli-. Voglio ringraziare, per la collaborazione, la Fondazione padre Matteo Ricci e tutti coloro che si sono impegnati nella realizzazione di un progetto architettonico, culturale e sociale che guarda al passato con un occhio attento alla modernità e all’attualità».

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Il sindaco Sandro Parcaroli con la console Yin Qi

«Sono davvero lieta di partecipare all’inaugurazione di oggi, l’amicizia cinese-italiana ha una lunga storia, più di duemila anni fa esisteva la ‘Via della seta’ che ci ha collegato – ha detto la console generale della Cina a Firenze, Yin Qi – Padre Matteo Ricci è arrivato in Cina più di 4 secoli fa ma il popolo cinese non ha mai dimenticato Li Madou che è ricordato nei manuali storici del mio Paese. 

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Non ha soltanto presentato la scienza avanzata occidentale alla Cina ma ha collaborato con i pionieri della scienza cinese insegnando loro molte cose. Oggi siamo qui non solo per commemorare Padre Matteo Ricci e Xu Guangqi ma anche per tramandare il loro spirito di uguaglianza e coraggio. Spero che tanti italiani potranno ammirare e visitare questo splendida piazza nel segno dell’amicizia che contraddistingue i nostri due popoli. L’anno scorso durante la visita di stato in Cina del presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, i due leader hanno parlato di rafforzare il legame culturale ed oggi questa inaugurazione va in questa direzione. L’ambasciata e il consolato cinese in Italia lavoreranno sempre per rafforzare questo legame ed aumentare la nostra amicizia».

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Presente anche il rettore dell’Università di Macerata rientrato da poche ore dal suo viaggio proprio in Cina. «Consolidiamo il rapporto che c’è tra la nostra città e la Cina anche con questo passo, significativo. –ha affermato John Mc Court – L’Università di Macerata segue sempre le orme di Matteo Ricci: adesso abbiamo questa splendida statua che ha modo di ricordare a tutti il suo ruolo così importante da pioniere del dialogo tra due culture come quella occidentale e orientale.

 

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Dario Grandoni con la miniatura delle statue

E noi vogliamo continuare a costruire ponti come ha voluto fare lui, in questo caso ponti accademici e spero nei prossimi mesi avremo altre notizie di collaborazione tra Unimc e gli atenei cinesi. Io sono rientrato ieri dalla Cina per un viaggio che aveva proprio questo scopo, un’intesa con la Shandong University che ha 65 mila studenti e siamo stati a Pechino presso la Beijing Normal University per rafforzare lo storico legame con quell’ateneo».

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A completare la storica giornata il presidente della Fondazione Internazionale Padre Matteo Ricci, Dario Grandoni, ha inaugurato la sede italiana del World Sinology Center che rappresenta un luogo privilegiato di incontro e di conoscenza tra la cultura occidentale ed orientale. Domani (18 maggio), alle 17,30, su questo spazio si esibirà in concerto la band Route 77.

 

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Il vescovo Nazzareno Marconi insieme al sindaco Sandro Parcaroli

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Effetto Li Madou: sabato l’inaugurazione della piazza, poi il gemellaggio con Pechino



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