Si picchiano con bastoni e sedie:
tre feriti e sei arrestati

TOLENTINO - Sono finiti in manette per una rissa vicino ad un bar in via Nazionale. Si tratta di egiziani che lavorano nei cantieri della ricostruzione a Macerata, San Severino e Tolentino. Oggi c'è stata la direttissima, sono tornati liberi. Domani tavolo tecnico sulla sicurezza convocato dalla Prefettura

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Gli arresti a Tolentino

di Gianluca Ginella

Prima una chiamata di un uomo che dice alcuni suoi connazionali stanno aggredendo lui e dei suoi amici, in via della Pace a Tolentino, vicino ad un negozio di kebab. Poi una seconda richiesta di soccorso pochi minuti dopo in via Nazionale, vicino al bar Punto a capo (questo alle 13,20 di domenica): ed è proprio lì in via Nazionale che si è scatenata una rissa in strada con bastoni e sedie tra alcuni egiziani. Sei di loro sono stati arrestati dai carabinieri. I militari domenica sono intervenuti sia in via della Pace, dove non hanno trovato nessuno, sia in via Nazionale dove invece hanno trovato tre egiziani che avevano delle escoriazioni.

I carabinieri hanno dato il via alle indagini per ricostruire cosa fosse accaduto e chi fosse coinvolto. I militari della Compagnia di Tolentino hanno controllato i filmati della videosorveglianza e questi hanno mostrato una violenta rissa a cui hanno preso parte almeno dieci persone che si sono affrontate con bastoni e sedie. I militari hanno arrestato sei persone. Si tratta di Ibrahim Abdelmaser Hesham Ahmed, 23 anni, Marey, Aly Ahmed Mohamed, 30, Abouelela Soliman Abdelrahman Hanaa 23, Somida Asi Abdelrahman Hassan, 22, Abdelhamid Mahmoud Akram Issawi, 34, Ahmed Mohamed Khaled Moawad, 30. Secondo la ricostruzione dei carabinieri del Nucleo operativo di Tolentino e della stazione di Belforte (intervenuti sul posto insieme alla polizia locale), da una parte di sono affrontati Hassan, Moawad e Issawi e dall’altra Ahmed, Mohamed e Hanaa.

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I componenti di questa seconda fazione sono anche tutti rimasti feriti: Ahmed ha riportato una prognosi di 30 giorni per la frattura del metacarpo, Mohamed e Hanaa hanno riportato 5 giorni di prognosi. Per le ferite che hanno riportato vengono contestate le lesioni personali ad Hassan, Moawad e Issawi che avrebbero aggredito i loro contendenti usando bastoni.

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Schieramento di auto dei carabinieri in tribunale per il processo di questa mattina

Bastoni e il manico di un piccone che avrebbero utilizzato anche gli altri tre contendenti (a tutti e sei viene contestato il porto di oggetti atti ad offendere). Tutti e sei sono egiziani che lavoro in imprese edili della provincia di Macerata che lavorano nella ricostruzione (si tratta di ditte che hanno cantieri nel capoluogo, a Tolentino e San Severino). La rissa sarebbe maturata da questioni legate al lavoro.

Dopo gli arresti, oggi si è svolta la direttissima al tribunale di Macerata davanti al giudice Domenico Potetti che ha convalidato gli arresti. I sei egiziani, difesi dagli avvocati Renato Coltorti, Raffaella Cesari (oggi sostituita dall’avvocato Emanuele Senesi) e Giuliana Specchio, al termine dell’udienza sono tornati liberi. L’accusa è stata sostenuta dal pm Francesca D’Arienzo. Il processo è stato rinviato al 12 marzo.

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Mauro Sclavi

Sull’accaduto il sindaco Mauro Sclavi ha detto che sta monitorando con la massima attenzione l’evolversi delle questioni legate alla rissa». All’operazione che ha consentito di arrivare a sei arresti «hanno partecipato, dando il loro apporto, anche gli agenti della nostra Polizia locale».

Sulla rissa: «Un episodio grave che non sottovalutiamo ma che riteniamo fine a se stesso e legato alle dinamiche dei cantieri post sisma in quanto le persone identificate fanno parte di imprese impegnate sul nostro territorio per la ricostruzione». Imprescindibile però la sicurezza e prevenire simili episodi: «A tal proposito si informa che la Prefettura ha convocato per domani mattina un tavolo tecnico sulla sicurezza per analizzare la situazione a cui è stato invitato a partecipare anche il commissario alla ricostruzione Guido Castelli».

(Ultimo aggiornamento ale 15,25)

Maxi rissa in centro all’ora di pranzo, poi il secondo round con le spranghe «Che paura, si picchiavano brutalmente»



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