Centro commerciale Simonetti, ricorso al Tar:
chiesta nomina di un commissario.
«Paghiamo i rinvii di Parcaroli»

MACERATA - Il consigliere del Pd Andrea Perticarari rivela che l'azienda ha deciso di rivolgersi al tribunale amministrativo. «Chiede, tra l’altro, di accertare e dichiarare l’illegittimità del silenzio-inadempimento serbato dal Comune. L’imprenditore, legittimamente stanco, alla fine ha fatto causa. Il sindaco ben sapeva del ricorso e nulla ha detto, facendo apparire la decisione di discutere della cosa nel Consiglio comunale di fine gennaio come una sua decisione»

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Il rendering del progetto

di Luca Patrassi

Ricorso al Tar della F.lli Simonetti per chiedere la nomina di un commissario ad acta a fronte della pluriennale inerizia del Comune, relativamente alla approvazione del piano di lottizzazione per la realizzazione del centro commerciale di Piediripa di Macerata. L’atto è stato depositato dall’azienda il 27 dicembre scorso e la notizia è stata resa nota oggi dal consigliere comunale del Pd Andrea Perticarari.

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Andrea Perticarari (Pd)

«Una delle prerogative più importanti del ruolo del sindaco – osserva l’esponente maceratese dei Democrat – è quella di rappresentare la realtà per quella che è, senza nascondersi dietro un dito, senza omettere informazioni rilevanti, affrontando di petto le problematiche della città. Ebbene, intervistato sul centro commerciale Simonetti 5 giorni fa il Sandro Parcaroli affermava su Cronache Maceratesi che “Non sono né favorevole né contrario, so però che bisogna dare una risposta, non si può tenere un imprenditore nell’incertezza. Fosse stato per me, la risposta sarebbe già arrivata”. Ed aggiungeva che “Il Consiglio comunale è sovrano. Io porterò la cosa in assise entro la fine di questo mese, poi vedremo quello che succede… io comunque non voglio lasciare grane a chi verrà dopo”. Ecco, le grane già ci sono purtroppo».

Ed ecco la novità rivelata da Perticarari: «Il 27 dicembre al Comune di Macerata veniva notificato un ricorso al Tar da parte della F.lli Simonetti con il quale si chiede l’accoglimento delle seguenti conclusioni: “accertare e dichiarare la illegittimità del silenzio-inadempimento serbato dal Comune di Macerata nel procedimento iniziato con istanza presentata dalla società ricorrente in data 28 dicembre 2017, integrata da ultimo con nota dell’8 maggoio 2023, avente ad oggetto l’approvazione di un piano di lottizzazione denominato “PL VII”, e non concluso entro il termine stabilito per legge del 29 settembre 2024; accertare e dichiarare altresì l’obbligo dell’amministrazione intimata di provvedere in ordine alla menzionata istanza; accertare e dichiarare altresì la fondatezza della pretesa dedotta, non residuando ulteriori margini di esercizio della discrezionalità e non essendo necessari ulteriori adempimenti istruttori da compiere da parte dell’amministrazione; condannare in ogni caso il comune di Macerata ad emanare il provvedimento richiesto dalla società ricorrente entro il termine di 30 giorni; nominare fin d’ora un Commissario ad acta nel caso in cui l’inerzia del Comune sia ulteriormente protratta oltre il termine assegnato da codesto Tar”».

La lettura dell’atto fatta dal consigliere comunale ed avvocato Andrea Perticarari: «Il Comune ed il sindaco, per ragioni prettamente politiche, hanno procrastinato la decisione sul centro commerciale sino al punto di far richiedere la nomina di un commissario che si sostituisca a questa giunta di indecisi e timorosi. Dopo oltre un anno il sindaco Parcaroli, per paura di ricevere un voto contrario (dato che è lo stesso Simonetti che afferma che lui sarebbe favorevole), ha rinviato di volta in volta la decisione, fingendosi morto di fronte alla richiesta dell’imprenditore che – legittimamente stanco – ha infine fatto causa al Comune. Ora, al di là delle spese legali che il Comune dovrà sostenere, il sindaco nella sua intervista ben sapeva del ricorso depositato e nonostante questo nulla ha detto, facendo apparire la decisione di discutere della cosa nel Consiglio comunale di Macerata di fine gennaio come una sua decisione invece di dire chiaramente che è l’imprenditore che lo ha messo alle strette con il ricorso giudiziale. Ora a causa delle sue mancate decisioni, della palese mancanza di controllo sui suoi assessori e consiglieri Comunali di maggioranza, il Comune dovrà sostenere ingenti spese legali e sarà costretto a prendere una decisione con le tempistiche dettate dal privato».

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