Nuovo centro commerciale, Simonetti
rinfresca la memoria alla minoranza:
«Votaste a favore e mi chiedeste l’anticipo»

MACERATA - Nel mirino in particolare gli ex assessori Monteverde e Ricotta. L'imprenditore torna a chiedere un sollecito pronunciamento del Consiglio comunale sul progetto di Piediripa

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L’imprenditore Alberto Simonetti

di Luca Patrassi

Il passare degli anni potrebbe incidere sulla capacità di ricostruzione dei fatti e così Alberto Simonetti, per conto della Flli Simonetti spa, ha pensato di ricordare i passaggi della vicenda legata al centro commerciale che l’azienda citata ha chiesto di realizzare a Piediripa. «La mozione presentata da nove consiglieri comunali di minoranza, di cui abbiamo letto sui giornali (leggi l’articolo), ha sollecitato la nostra memoria – scrive Simonetti -. La variante “Meschini” che ha restituito all’area la destinazione commerciale che aveva ben prima che ne divenissimo proprietari, fu adottata definitivamente dal consiglio comunale con la deliberazione numero 30 del 21 aprile 2008. L’adozione avvenne: con 20 voti favorevoli, della maggioranza e del consigliere Tacconi; 9 astensioni, Forza Italia, Alleanza Nazionale, Comitato Menghi, Gruppo misto e il consigliere Beccacece; nessun voto contrario. La Giunta era così composta: sindaco Giorgio Meschini, assessori Mauro Compagnucci, Massimiliano Sport Bianchini, Federica Carosi, Giovanni Di Geronimo, Stefano Di Pietro e Michele Lattanzi. L’approvazione definitiva avvenne due anni dopo, con un nuovo consiglio Comunale e una nuova Giunta, con la deliberazione del consiglio comunale n.42 dell’8 giugno 2010. L’approvazione avvenne: con 20 voti favorevoli, dei gruppi di maggioranza, 12 astensioni, Conti, Pdl, Udc, “Macerata è nel cuore”; tre voti contrari. La Giunta era così composta: sindaco Romano Carancini; assessori, Irene Manzi, Marco Blunno, Alferio Canesin, Federica Curzi, Stefania Monteverde, Luciano Pantanetti, Ubaldo Urbani e Enzo Valentini».

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Un rendering del progetto del nuovo centro commerciale a Piediripa

Dalle votazioni alle lettere: «Con la nota 20 dicembre 2013 (protocollo 58939/p) il sindaco Carancini ci comunicò che l’Amministrazione comunale si sarebbe subito impegnata “per ricercare soluzioni adeguate” a superare le problematiche sorte in seguito alla mancata sottoscrizione dell’accordo operativo tra Provincia e Comune (per la realizzazione della viabilità che prevedeva lo svincolo di San Claudio) e ci chiese di effettuare un versamento a titolo di anticipo del contributo di costruzione previsto, quale ulteriore e sostanziale conferma della nostra volontà di avviare l’intervento di riqualificazione e di valorizzazione dell’intera area. Assessori di quella Amministrazione comunale, che assicurò l’impegno che ci ha portato ad oggi, erano Federica Curzi, Marco Blunno, Alferio Canesin, Luciano Pantanetti, Stefania Monteverde, Ubaldo Urbani e Narciso Ricotta (che nel frattempo era subentrato, ad aprile, alla dimissionaria, vicesindaco e assessore, onorevole Manzi). Abbiamo fatto affidamento su quell’impegno e abbiamo effettuato il versamento che l’Amministrazione ci ha chiesto».

centro-commerciale-piediripa-perugini-lalla-simonetti-domenella-profili-raponi-FDM-7-325x217Si arriva a ridosso delle elezioni amministrative del 2020. «In occasione delle ultime elezioni illustrammo il progetto e l’iter amministrativo che era in corso al candidato sindaco Ricotta, conosceva bene tutte le problematiche che eravamo stati costretti ad affrontare (era assessore in carica e come consigliere aveva seguito la variante “Meschini” sin dalla sua approvazione intervenendo alla discussione per sottolineare “il coraggio di un imprenditore che vuole investire a Macerata”) e ci espresse il suo personale apprezzamento per il progetto. La variante di cui oggi si discute è l’approdo del confronto avviato in seguito alla nota sindacale del 20 dicembre 2013 (prot. N.58939/p) e al versamento anticipato del contributo di costruzione che abbiamo fatto aderendo alla richiesta dell’Amministrazione comunale».

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L’imprenditore Alberto Simonetti

Il riflesso politico nell’analisi di Alberto Simonetti: «Non tutti gli attuali consiglieri di minoranza sono gli stessi che hanno sostenuto le precedenti amministrazioni ma le forze politiche che li esprimono, sì. Coerente appare allora la posizione di chi non ha sottoscritto la mozione (i consiglieri Del Gobbo e Orazi erano peraltro consiglieri comunali di maggioranza in quegli anni). Gli altri sembrano voler prendere le distanze dai colleghi, di partito e delle civiche, che li hanno preceduti». L’attacco diretto a due “reduci” della giunta a guida Carancini: «Lascia però increduli leggere, tra i firmatari la mozione, i nomi dei consiglieri Ricotta e Monteverde, il primo ci aveva infatti manifestato espressamente il proprio apprezzamento per il progetto, entrambi erano assessori dell’amministrazione comunale che con la nota del 20 dicembre 2013 ci indusse a versare un anticipo del contributo di costruzione».

Le critiche all’utilità di un nuovo centro commerciale. «A chi motiva la propria contrarietà al progetto sostenendo che una nuova struttura commerciale sarebbe “inutile e superflua” perché a Piediripa ci sono già il centro Val Di Chienti e il Corridomnia, replichiamo che il 20 dicembre 2013 (prot 58939/p), quando il Comune ci chiese un versamento a titolo di anticipo del contributo di costruzione quale ulteriore e sostanziale conferma della nostra volontà di avviare l’intervento, quelle strutture commerciali erano già esistenti e operavano da tempo».

L’aspetto legato all’impatto ambientale: «A chi denuncia un inammissibile consumo del suolo, replichiamo invece che l’area non è agricola, aveva una destinazione commerciale prima che venissero realizzati il centro Val Di Chienti e il Corridomnia, la variante “Meschini” ha già ridotto la volumetria prevista dalla destinazione precedente, la variante proposta prevede una riduzione della superficie utile commerciale attualmente realizzabile. A tutti replichiamo che la variante ha ottenuto tutti i necessari pareri favorevoli».

Le considerazioni finali di Alberto Simonetti: «Se questa è la politica, come qualcuno ci ha detto, ne staremo alla larga. Noi pensiamo debba essere altro e per questo ci permettiamo di rivolgere queste semplici domande agli onorevoli (deputati e senatori) e ai consiglieri regionali che rappresentano il nostro territorio, a tutti i consiglieri comunali e agli assessori che hanno amministrato la città dal 2008, a tutte le forze politiche, sociali e di categoria: è immaginabile che una iniziativa imprenditoriale che imponga un confronto con la pubblica amministrazione debba mettere in conto che un cambio di maggioranza possa portare chi sosteneva la precedente, su posizioni opposte a quelle che aveva e quindi ad avversare l’iniziativa che stava sostenendo e chi sostiene la nuova a cercare cavilli per ostacolarne la realizzazione? Che capacità attrattiva avrà questo territorio, per nuovi investimenti, se prevarrà questa logica? La politica e le amministrazioni non dovrebbero sostenere e semplificare la vita a chi desidera intraprendere? Rispetto dei diritti e degli interessi legittimi, memoria, coerenza e affidabilità non dovrebbero essere i cardini dell’agire amministrativo? Per realizzare questo intervento abbiamo da tempo trasferito al Comune la ex chiesa di San Rocco, della quale è iniziato il restauro con risorse del Pnrr, abbiamo versato da molti anni ben 350mila euro euro a titolo di anticipazioni del contributo di costruzione, abbiamo sostenuto ingentissime spese di progettazione. Non pensate che qualsiasi iniziativa contraria all’utilizzo commerciale di quell’area dovrebbe essere accompagnata dal contestuale riconoscimento dei nostri diritti restitutori e risarcitori? Ci auguriamo che polemiche e posizioni strumentali siano accantonate e che la variante venga esaminata nella sua oggettività, senza pregiudizi, tenendo presente che ha ottenuto tutti i necessari pareri favorevoli».

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