Minaccia di spararsi,
salvato dal carabiniere
«Ha posato l’arma e mi ha abbracciato,
gli ho detto di pensare alla sua famiglia»

FIUMINATA - Il luogotenente Nicola Pagano, comandante della locale stazione, ripercorre gli attimi di tensione vissuti martedì quando è intervenuto a casa di un uomo che diceva di volerla fare finita. «Era sul divano, teneva in mano la pistola. E' una persona che conosco da anni, non avrei mai pensato potesse fare un simile gesto. Alla fine mi ha ringraziato»

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Il luogotenente Nicola Pagano

«Gli ho detto di pensare alla sua famiglia, quando ha abbassato l’arma mi ha abbracciato e ha pianto», così il luogotenente Nicola Pagano, comandante della stazione dei carabinieri di Fiuminata che nel pomeriggio di martedì è intervenuto a casa di un uomo che dopo aver esploso un colpo di pistola aveva minacciato di farla finita. La storia che poteva concludersi in tragedia è oggi il racconto di un fatto a lieto fine.

Il militare è intervenuto nell’abitazione dell’uomo, «che conosco da anni», dopo che i vicini hanno dato l’allarme. Il luogotenente, appreso che si era rinchiuso dentro casa è subito andato da lui. Sapeva che di tempo non ce n’era. Quando è arrivato «ho trovato la figlia e la moglie che cercavano di tranquillizzarlo – continua Pagano -. Lui era seduto sul divano, aveva la pistola puntata alla tempia». Una situazione delicatissima in cui non si poteva sbagliare una mossa. E il militare ha saputo trovare la strada giusta, anche se, ammette «sicuramente ho avuto paura, ma volevo salvarlo. E’ una persona che conosco da anni – prosegue Pagano – non avrei mai pensato potesse compiere un simile gesto. In quel momento però ho temuto che potesse uccidersi».

L’uomo, quando ha visto Pagano entrare in casa gliel’ha detto chiaro qual era la sua intenzione. «Mi ha detto: “Maresciallo, voglio farla finita”. Io ho cercato di tranquillizzarlo, l’ho chiamato per nome. Gli ho detto di pensare alla sua famiglia, ai suoi nipoti a cui ha dato tutto». Alla fine, dopo circa trenta minuti di tensione, le parole del luogotenente hanno fatto breccia e l’uomo ha deciso di posare la pistola. «Dopo che l’ha fatto mi ha detto grazie – continua il militare -, mi ha abbracciato e si è messo a piangere. E’ stato qualcosa che mi ha emozionato enormemente».

(Redazione Cm)

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