Un colpo d’occhio del palas di Civitanova
di Mauro Giustozzi
«Mi pare evidente che con le sue dichiarazioni Giulio Silenzi, la persona che dieci anni fa ha fatto di tutto per portare la Lube a Civitanova, adesso sta facendo altrettanto per mandarla via». Con una frase secca Fabio Giulianelli, ad della Lube, risponde all’ex vicesindaco aggiungendo di «essere stanco e amareggiato per dover tornare ancora su questi argomenti». Giulianelli si dice disponibile «a un confronto pubblico con tutti gli interessati per chiarire tutti gli aspetti, a partire da quello del palas».
Fabio Giulianelli, ad del Gruppo Lube
L’ad Lube, a corredo della sua dichiarazione, fa riferimento a un video pubblicato da Silenzi sulla sua pagina Facebook nel 2022, subito dopo la vittoria del settimo scudetto da parte della Lube. Silenzi critica il fatto che Ciarapica festeggi, perché nel 2014 si era schierato contro il palasport definendolo un’opera inutile. Contestualmente, Silenzi sottolinea di essere stato lui a portare la Lube a Civitanova, rimarcando proprio che la squadra si chiamerà Civitanova, che il palas non costa nulla ai cittadini, e che questa operazione ha evitato il fallimento della Civita park e quindi quella che sarebbe stata una clamorosa incompiuta.
Mettiamo ordine. Civitanova indifferente nei confronti della Lube e dei suoi successi del volley. Questa l’accusa scagliata nelle scorse settimane dai vertici della società treiese, Fabio Giulianelli prima e Albino Massaccesi poi. «Ci siamo sentiti sempre ospiti» hanno detto, con le istituzioni adriatiche che sono rimaste in silenzio, eccezion fatta per l’ex presidente della Provincia, Giulio Silenzi, che ha contrattaccato le accuse rovesciate sulla città dal club cuciniero.
Uno dei tanti successi della Lube celebrati dal sindaco Ciarapica
Non un bel clima quello che si respira in vista del prossimo campionato di volley che prenderà il via a settembre, con la squadra che si radunerà l’8 agosto. E questo accade proprio nel decennale del trasferimento della Lube volley in riva all’Adriatico, complice la costruzione di un palazzetto che è anch’esso al centro di una disputa polemica tra chi l’ha fortemente voluto, appunto Giulio Silenzi, e chi se lo paga profumatamente, tra mutuo e canoni di affitto, come la proprietà della Lube.
Improvvisamente due mondi che entrano in rotta di collisione, nonostante entrambi abbiano tratto un grande beneficio reciproco dalla presenza di un club così prestigioso e medagliato come la Lube a Civitanova. La città soprattutto ha avuto un volano pubblicitario inimmaginabile e che mai sarebbe stato raggiunto anche con ripetute partecipazioni alla Bit di Milano: il nome di Civitanova, spesso citato da solo rispetto a quello dell’azienda Lube che è proprietaria del club, è finito sulle prime pagine degli sport vari dei quotidiani nazionali oltre ai tanti passaggi televisivi dei canali Rai, Mediaset, Sky, Dazn ed altri brodcaster europei e mondiali, ha fatto scoprire e lanciato l’immagine di una città costiera che si è trasformata nell’ultimo decennio diventando un hub turistico molto conosciuto facendo un nettissimo salto di qualità.
Dal canto suo la Lube ha potuto trovare un palazzetto stabile che ha evitato il peregrinare in tanti impianti della regione (Osimo, Ancona, Jesi, Pesaro) quando da Macerata era costretta a spostarsi per disputare le finali playoff o le partite di Champions League. Un binomio quello tra Civitanova e la Lube che ha camminato bene assieme finch la squadra ha vinto le partite e gli scudetti, alzato trofei, grazie ai considerevoli investimenti che la proprietà ha sempre fatto negli oltre trenta anni di presenza nel volley. Dove ha vinto tutto in campo nazionale, internazionale e mondiale, oggi di più non potrebbe ottenere.
C’ERAVAMO TANTO AMATI – Fabio Giulianelli con Giulio Silenzi che da vicensindaco di Civitanova aprì le porte per il trasferimento della Lube
L’incrinatura del rapporto tra città e squadra, complice anche il covid che ha mutato scenari sia economici che di presenze negli impianti sportivi, lo si è registrato nelle ultime stagioni, quando l’Eurosuole Forum ha iniziato a mostrare parecchi vuoti in occasione delle gare casalinghe. Due stagioni fa i sold out delle semifinali e finali scudetto, poi persa contro Trento, avevano mascherato questo distacco degli sportivi civitanovesi dal club, mentre nella scorsa stagione con un andamento molto altalenante della squadra (che comunque ha conquistato alla fine l’accesso europeo alla Challenge Cup) si è mostrato in maniera plastica come la minor competitività della Lube per raggiungere i massimi risultati ha portato ad un calo ancor più evidente di spettatori. Che potrebbe essere anche il segnale che si è esaurita la spinta novità volley in riva all’Adriatico, una volta che anche i successi si sono diradati e l’effetto ‘passerella’ per chi arrivava al palas è venuto meno. E questo ha spinto la proprietà a sottolineare come la Lube si senta sempre di meno accolta e coccolata da una città che aveva fatto carte false, leggi nuovo palazzetto, pur di strapparla a Macerata.
Di qui le bordate estive lanciate dalla nave ‘ammiraglia’ Lube che non hanno avuto risposte ufficiali da parte dell’amministrazione comunale restata sinora in silenzio, mentre è arrivato il fuoco di fila di colui che era stato il vero tessitore dell’operazione Lube a Civitanova, ossia l’ex vicesindaco Giulio Silenzi. Una divaricazione plastica e piuttosto evidente che apre scenari imprevisti e non immaginabili su quale futuro attende la Lube volley e anche l’Eurosuole Forum. Il palas, se in futuro non avesse più la presenza della Superlega di volley, rischia di diventare una cattedrale nel deserto, anche per i costi di gestione impraticabili per qualsiasi società minore della città. La Lube volley, almeno per il prossimo anno, continuerà la sua attività agonistica giocando le sue partite in questo impianto, con un progetto però ben diverso dal passato, con investimenti oculati e mirati soprattutto sui giovani senza più spese pazze per i campioni di questo sport.
Fabio Giulianelli durante la presentazione del progetto Lube calcio a Treia
Civitanova saprà accettare questo cambio di marcia e restare a fianco della squadra di volley oppure i vuoti sugli spalti aumenteranno? E la Lube, che ha mostrato di mal sopportare le critiche piovutegli addosso in queste settimane dall’ambiente civitanovese, che tipo di reazione avrà? Un test match non affatto secondario per capire cosa accadrà in futuro. Se a questo abbiniamo l’ingresso della società treiese nel progetto Lube Academy di calcio con l’arrivo di una figura di rilievo nazionale come Federico Giunti non ci vuole troppo ad ipotizzare come il futuro, più o meno lontano questo solo il tempo lo dirà, del ramo aziendale sportivo della Lube sarà sì sempre attorno ad un pallone che rotola, ma forse più nei verdi campi sportivi del calcio che nei palazzetti del volley italiano.
Lube, Giulianelli “mura” Silenzi: «Il palas a Civitanova l’ha voluto lui e lo stiamo pagando noi»
«La polemica della Lube? L’ingratitudine non conosce confini. Non hanno capito nulla di Civitanova»
Tifosi della Civitanovese espongono uno striscione contro la Lube
Giunti stregato dal progetto Lube calcio: «Qualcosa di mai visto prima» (Foto)
Sarebbe terribile perdere la Lube
che ci vorranno fare intorno al palazzetto?
Ma anche BASTA Giulianelli, oltre il palazzetto non vi siete mai visti! Per avere il pubblico serve entusiasmo che non è legato prettamente alle vittorie, ma al clima che si respira. Voi non avete mai organizzato niente, nessuna iniziativa, anzi, quando avete vinto avete fatto le feste ad invito! La puzza sotto al naso ce lavete voi, se capite il significato di questo modo di dire!
Sicuramente senza la Lube il palazzetto non esisterebbe.Credo che questa polemica tardiva danneggi tutti in primis la stessa citta'che ha avuto un'enorme visibilita' nazionale e non solo.Ci siamo divertiti con giocatori di livello mondiale molti dei quali oggi a Parigi.Questo grazie alla Lube, alla sua prioprita' e anche a Cuvitanova, il suo palazzetto e ai tanti tifosi.Una polemica, su cui non voglio soffermarmi, non puo' ne' deve incrinare questo rapporto fra la Lube e la citta'.
Con tutto il rispetto il Treia non potrà disputare campionati superiori alla serie D. Credo che sia una scusa per mascherare un divorzio che dopo tanti anni ci può anche stare.
Il calcio e un altra cosa non e il volley sicuramente ci sono altri coinvolti nel progetto Lube poi si vedrà cosa riusciranno a fare però adesso capisco il perché macerata non abbia investito su di loro e alla fine credo che abbiano fatto bene e mi ripeto anche se scrivi Civitanova accanto al nome Lube non vuol dire che sei Civitanova......
Non si dovrebbe sputare nel piatto in cui si mangia
Aldo Ascani perdere? Se la sono suonata e cantata da soli mi sembra..
Aldo Ascani se il pubblico non ti segue, non è che puoi semplificare tutto come la volpe e l'uva che dice tanto era acerba. Hanno sbagliato a parlare male della città, perché il tifoso non è un operaio che tu puoi rimproverare, semplicemente perché l'operaio lo paghi tu, il tifoso ti paga lui. Dovrebbero farsi un esame di coscienza ed analizzare il motivo per cui non sono seguiti che si facciano questa domanda: PERCHÉ ?
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Lube let’s go.
Disclaimer:
Ogni riferimento a fatti realmente accaduti e/o a persone realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale.
Anche se qualcuno potrebbe riconoscersi nelle situazioni riportate il racconto successivo è totalmente di fantasia e non ha alcuna attinenza con la realtà
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Non ho mai capito perché, uno bravo come Maradona, dovesse scegliere il Genova dove andare a giocare.
Certo, magari si incasellano tutte tessere del mosaico, ed arrivi anche a vincere uno scudetto, magari vai anche in Coppa Campioni
Magari (ci piace sognare) arrivi in finale e vinci.
Ma le possibilità che tutto questo accada sono molto poche.
Ed allora perché, uno bravo come Maradona, che potrebbe giocare nel Real, nella Juve, nel Manchester, nel Barcellona finisce a giocare nel Genova?
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Perché nel Real, nella Juve, nel Manchester o anche nel Borussia hai molte più possibilità di giocare ad altissimi livelli, rispetto che a giocare nel Genova.
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Ma allora perché, uno bravo come Maradona, finisce per giocare con il Genova?
Un Genova che, almeno ufficialmente, non potrebbe neanche pagare l’ingaggio a quel giocatore.
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Ma poi il problema non è neanche solo che, uno bravo come Maradona, finisca a giocare nel Genova.
Il problema semmai nasce quando, quello bravo come Maradona, come arriva trova che in quella squadra già c’è uno bravo come Totti, uno bravo come Del Piero, uno bravo come Nesta, uno bravo come Van Basten..
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Ma se il Genova, almeno ufficialmente, avrebbe difficoltà a pagare l’ingaggio di uno come Maradona come potrebbe permettersi, almeno ufficialmente, di pagare questi stellari ingaggi di tutti questi giocatori fenomenali?
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Anzi a ben vedere l’ingaggio, di quello bravo come Maradona, è molto meno (ma molto meno!!) della metà, almeno ufficialmente, di quanto avrebbe preso se andava a giocare nel Barcellona o nel PSG o nell’Inter…
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E se guardi ancora meglio anche gli ingaggi degli altri campioni sono ridicolmente bassi: quello bravo come Totti poteva chiedere 100 al Milan e si accontenta, almeno ufficialmente, di solo 18 al Genova.
Quello bravo come Baresi poteva chiedere 100 al Real Madrid e si accontenta di giocare al Genova, almeno ufficialmente, per 15
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E se continui a vedere anche quello bravo come Ronaldo, che poteva chiedere 250, ad una qualsiasi squadra dell’Arabia Saudita, lo ritroviamo che, almeno ufficialmente, gioca per 25 al Genova.
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Forse la spiegazione sta tutta nell’almeno ufficialmente, per cui tanti grandi campioni sono andati a giocare al Genova, invece che in squadre molto più blasonate e che pagavano meglio…. che pagavano meglio e molto di più, almeno ufficialmente
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Adesso che, almeno ufficialmente, il Genova non può più formare una squadra di grandi campioni si è perso l’interesse nel calcio ed è cominciato l’interesse nel ciclismo, sport molto più locale dove, almeno ufficialmente, si spende molto di meno ma si crescono i futuri elettori per una città come Oneglia
E ora la Lube, dopo essersi allontanata da Macerata, vorrebbe lasciare anche Civitanova perché la città, dopo avergli costruito il palazzetto in riva al mare ma lontano da Treia, non è abbastanza ‘affettuosa’ nei suoi confronti.
Quando a Macerata il coro dei piagnoni lamentava di aver perso una grande opportunità non avendo costruito ‘gratis et amore Dei’ il palazzetto per la squadra della Lube che a Macerata era nata e cresciuta, io immaginavo che potesse finire così e mi schierai tra quelli che dicevano che sarebbe stato meglio destinare ai bisogni della città piuttosto che al nuovo palazzetto per la Lube una fetta importante del bilancio comunale.
Ora leggo da dichiarazioni di Silenzi che la Lube avrebbe potuto realizzare la soluzione definitiva, sotto casa, con l’amore dei treiesi sempre a disposizione ma non lo fece perché trovò la generosità di Civitanova pronta a realizzare il suo palazzetto che però non sarà mai suo, né a Treia …
Leggo anche che sul terreno destinato al palazzetto a Treia presto sorgerà un nuovo corpo fabbrica beneficato da un ricco contributo europeo.
Ma il palazzetto dei sogni non c’è ancora e probabilmente non ci sarà mai più perché, come dicevano i nostri padri latini, pecunia non olet, i soldi non hanno odore, da qualunque parte provengano !
Lei signor Foresi parla come se Civitanova avesse fatto un bel regalo costruendo il palazzetto alla Lube ma forse non è ben informato dato che la società spende 200 milioni all’anno per mantenerlo, portando a Civitanova tante risorse. Come mai quando la Lube vinceva tutto quello che c’era da vincere e portava il nome di Civitanova nel mondo stavano tutti zitti? E tutti i posti di lavoro che creerà quel capannone, eventualmente a lei daranno fastidio? Brutta cosa l’invidia
Stia serena, signora Rossana Tesei, io non invidio nessuno, ci mancherebbe !
Anzitutto Le faccio notare che 200 milioni all’anno di manutenzione del palazzetto sono forse tanti …
Io difendo la giusta scelta di Macerata che a suo tempo ha rinunciato ad entrare in questa vicenda di cui ora è difficile vedere una fine serena.
Ritengo anche che privato e pubblico, ognuno nel suo ambito, debbano fare il loro meglio, l’uno per fare profitto e l’altro per ben amministrare i suoi concittadini.
Ora le scelte sono state fatte e io mi compiaccio per la scelta di Macerata.
Il resto lo sapremo vivendo !
Auguro alla Lube i migliori successi sportivi e industriali.
Cercasi…ottimo….spero che qualcosina abbiano capito…
Tutto sommato l’intervento di Giulio Silenzi mi è sembrato un clamoroso autogol, del quale poteva fare sicuramente a meno.
La Lube, per tutto quello che rappresenta nel mondo sportivo (e non solo), rappresenta un quid pluris anche e soprattutto nell’indotto commerciale che si riversa a Civitanova, soprattutto in occasione dei grandi eventi.
Perderlo è un grave pregiudizio, così come è stata una grossa ingenuità di Carancini quella di far sì che la Lube dieci anni fa lasciasse Macerata.
Si sono cercati a vicenda, hanno risolto i loro problemi logistici di allora , ora due Galli a cantare non fanno giorno…chi ci vanno di mezzo….i cittadini delle due città più popolate della provincia….di puzze sotto il naso ne siamo pieni, di interessi personali anche ..la maleducazione a chili ..si parla di incontro pubblico,evitatecelo per cortesia pubblicate le carte di questo matrimonio avvenuto , solo con le carte si può avere un po di chiarezza ..le parole non contano nulla….
appoggio in toto quanto detto dal signor Foresi.
si è parlato di 200 mila euro annuì sig.ra Tesei non 200 milioni . un po’ di attenzione ai numeri in queste storie e’ doverosa.Per quanto riguardo la considerazione di Bommarito circa l’ingenuità (ma abbiamo già ridotto i toni a quanto pare) di Carancini forse oggi quella scelta andrebbe rivista con maggiore equilibrio visto che di milioni si trattava (anche se non 200) di soldi pubblici investiti per sostenere un progetto di certo ambizioso ma pur sempre privato ; il quale abbiamo visto può modificare , legittimamente, i suoi obiettivi.
Silenzi detto pinocchio dimentica:
– la struttura del palazzetto era nata per avere a Civitanova la fiera più importante delle Marche (sue dichiarazioni);
– il mutamento aveva il solo scopo di fare un dispetto a Macerata;
– doveva essere a gratis per i civitanovesi che invece si ritrovano a dover pagare i mutui garantiti dal comune e non pagati dalla impresa fallita;
– Civitanova si troverà una cattedrale nel deserto senza Lube, senza fiera e senza un bel po’ di soldi.
Lungimirante Carancini che non fece il palazzetto, si sapeva che sarebbe finita così!!!
La puzza sotto il naso lo dicano ad altri e stiano lontani da Macerata.
Ce ne faremo una ragione…