«Due milioni per sistemare
la chiesa di San Filippo,
nonostante il rafforzamento sismico»

MACERATA – L’ex consigliere Pd Daniele Staffolani torna sulla questione dei luoghi di culto da sistemare per il sisma. «Il commissario Castelli ha sostanzialmente confermato quello che sostenevo: dopo 8 anni i lavori in città sono fermi. L’unico intervento in corso è quello, piuttosto modesto e marginale, relativo alla chiesa di S. Maria del Monte»

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La chiesa di San Filippo Neri

«A distanza di 8 anni e con 13 milioni stanziati sono fermi i lavori delle chiese di Macerata, il commissario Guido Castelli ha confermato quello che ho detto giorni fa. Curioso il caso di San Filippo», così Daniele Staffolani, ex consigliere comunale del Pd, che era intervenuto su Cronache Maceratesi per parlare della ricostruzione dei luoghi di culto in città.

Staffolani ritorna sull’argomento alla luce di quanto detto da Castelli. «Il mio riferimento era alle chiese di Macerata – puntualizza -, destinataria, quale capoluogo, della parte più consistente del finanziamento erogato dall’allora commissario Legnini (oltre 13 milioni di euro sui 47 milioni complessivamente destinati alla diocesi)». Specifica che «spetta al proprietario degli edifici danneggiati, nel caso di specie la diocesi, la redazione dei progetti di riparazione, mentre al commissario spetta la loro approvazione, acquisito, ove necessario, il parere della Soprintendenza».

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Daniele Staffolani

Sul report del commissario alla Ricostruzione «si evince chiaramente che l’unico intervento in corso a Macerata con i fondi del sisma è quello, piuttosto modesto e marginale, relativo alla chiesa di S. Maria del Monte – dice Staffolani -, peraltro fuori del perimetro cittadino. Per il resto, si parla di progetti consegnati o da consegnare, che necessitano comunque di approfondimenti, e che, ovviamente, devono essere ancora approvati dalla struttura commissariale. Quanto poi alla chiesa di San Filippo, si parla addirittura di progetto sospeso per non meglio precisati motivi. Veramente curiosa la vicenda di tale chiesa, un autentico gioiello, una delle più belle chiese barocche della regione, riaperta nel Natale del 2012 grazie al fattivo interessamento dell’allora vescovo di Macerata Giuliodori dopo essere rimasta chiusa per ben 15 anni a causa del precedente forte terremoto del 1997 e riaperta per poco più di tre anni; probabilmente il rafforzamento sismico allora operato con ingenti spese ha mostrato alcune crepe, considerato che ora sono stati stanziati ben due milioni di euro per il suo ripristino».

Staffolani ritiene che alla luce di quanto riassunto da Castelli sulla ricostruzione delle chiese (ha fatto un punto provinciale) «trova sostanziale conferma quello che avevo segnalato, ossia che, ad oggi, a Macerata, a distanza ormai di otto anni dal sisma e da oltre un anno e mezzo dall’erogazione dei relativi finanziamenti, nessun cantiere di competenza della Diocesi è partito e i 13 milioni di finanziamento sono ancora pressoché interamente inutilizzati. Infatti, gli unici lavori avviati sono quelli relativi alla chiesa del Santissimo Sacramento nel quartiere di Santa Lucia che, come precisato nel comunicato del Commissario, non rientra nella competenza della diocesi».

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