Sanità, Ripa: «Sindaco e maggioranza
accettano supinamente le scelte regionali.
Io sono stato messo a tacere»

MACERATA - Bocciata una mozione che chiedeva al primo cittadino di monitorare le scelte dell'Ast. A presentarla il consigliere (e medico) che ha anche ricostruito come esponenti di Fratelli d'Italia e Forza Italia in Consiglio e in Giunta avessero condiviso la sua posizione per poi tirarsi indietro: «Chiedo solo di vigilare perché non vegano depauperati i servizi sanitari dell'ospedale cittadino che sta subendo progressivi ridimensionamenti»

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Il consigliere Giordano Ripa

di Alessandra Pierini

La maggioranza di Macerata messa a tacere dalla Regione in materia di sanità, anche laddove è l’ospedale cittadino a rimetterci. E’ questo il quadro che emerge dal Consiglio comunale di ieri pomeriggio quando è stata bocciata la mozione del consigliere (e medico) Giordano Ripa che impegnava il sindaco a monitorare il piano aziendale dell’Ast. Con un intervento lucidissimo ed essenziale, Ripa ha ricostruito le vicende che lo hanno portato alle dimissioni dal gruppo di Fratelli d’Italia, come anche a rinunciare la delega alla sanità che il sindaco gli aveva assegnato. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, come ormai noto, è lo spostamento della chirurgia tiroidea a Civitanova. «Il pomeriggio del 7 giugno – ricorda Ripa – il consigliere Pierfrancesco Castiglioni mi ha chiesto di scrivere un comunicato stampa sul tema. Nel pomeriggio ho condiviso la bozza sia con la vice sindaco Francesca D’Alessandro e con l’assessore Riccardo Sacchi, oltre che con Barbara Antolini e Antonella Fornaro che mi ha sollecitato alla pubblicazione. Il comunicato pubblicato su Cronache Maceratesi, però, ha sollevato una polemica a livello regionale. Da quel momento sono stato invitato a tacere in una riunione d’urgenza sul tema e poi in Consiglio comunale. All’orizzonte si intravedono decisioni penalizzanti per Macerata- ha detto ancora Ripa – per evitare che risucceda impegno il sindaco, primo responsabile della salute, a vigilare».
La risposta del sindaco Sandro Parcaroli ha giustificato le scelte della Regione e ha rassicurato sulla condivisione sia coi vertici Ast che con il presidente Francesco Acquaroli e l’assessore Filippo Saltamartini. A rafforzare quanto dichiarato da Ripa, Roberto Cherubini del Movimento 5 Stelle: «Il sindaco non ha mai provato neanche a dire non vogliamo lo smantellamento di questo reparto. I consiglieri di maggioranza leggono i comunicati scritti dalla Regione quando erano palesemente contrari a questo trasferimento». 

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Il sindaco Parcaroli ieri in Consiglio

Oggi Ripa torna sulla questione: «Premetto che sono uscito da un partito (FdI) che attualmente sta sopra al 30% dei consensi a livello nazionale, regionale e comunale. Credo di essere uno dei pochi in Italia o forse l’unico ad aver avuto il coraggio e la forza di fare questa scelta e l’ho fatta in maniera convinta, determinata e serena. Non accetterò mai di avere sudditanza politica per soddisfare le manovre politiche di palazzo. Quando ho scelto di scendere in politica 4 anni fa la motivazione maggiore fu quella di avere l’opportunità di poter contribuire fattivamente alle problematiche sanitarie del nostro territorio. Subito dopo la costituzione della Giunta comunale ho ricevuto dal sindaco la delega funzionale alla sanità e questa decisione mi aveva riempito di forza interiore e di speranze per poter mettere a disposizione dell’amministrazione comunale e della maggioranza consiliare le mie conoscenze in riferimento a tutto ciò che gravita intorno al sistema sanitario Ospedaliero di Macerata ed al territorio maceratese. Purtroppo le 2 esperienze politiche fatte nei 2 partiti di maggioranza (Lega e FdI) sono state del tutto negative».

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I consiglieri del M5S Roberto Spedaletti e Roberto Cherubini

Il consigliere continua a evidenziare la quasi subordinazione del sindaco alla Regione: «Con una Delega funzionale alla Sanità il mio punto di riferimento era necessariamente il sindaco ed in questo contesto ogni volta che riferivo al sindaco di qualche problematica inerente la salute dei cittadini le uniche risposte che ricevevo erano che doveva sentire la Regione. Mai ho avuto modo di constatare una sua idea, una sua iniziativa, una sua valutazione ma stava sempre ad aspettare supinamente le indicazioni che arrivavano. Ieri pomeriggio nella risposta alla mia mozione si è superato. Nella mozione chiedevo l’impegno del sindaco, in qualità di primo responsabile della salute dei cittadini e quindi di controllo sulla qualità dei servizi sanitari che vengono offerti, di monitorare la stesura del prossimo piano sanitario aziendale ed a contrastare eventuali provvedimenti che porterebbero ad una decurtazione e/o ridimensionamento dei reparti e servizi presenti nel nostro ospedale. Nella risposta alla mia mozione, seguendo le indicazioni dei suoi assessori e dei consiglieri di maggioranza, si è limitato a leggere un testo, che qualcuno aveva scritto per lui, divagando clamorosamente dal testo della mozione con una accozzaglia di tematiche senza mai entrare nel merito dell’oggetto in discussione. In pratica respingendo la mozione ha abdicato, in questo caso, al suo ruolo. Alla fine ha pronunciato come alibi la frase di circostanza ”sto facendo” cercando di addolcire il tutto con uno zuccherino dato a me, a tutti in consiglieri comunali e, cosa gravissima, ai cittadini maceratesi. I cittadini maceratesi non hanno bisogno di zuccherini ma di azioni concrete ed efficaci che salvaguardano la loro salute».

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I consiglieri di centrosinistra

Ripa continua a evidenziare il cambio di posizione da parte della maggioranza: «È vergognoso che il sindaco Parcaroli e i consiglieri di maggioranza, già protagonisti di un clamoroso voltafaccia dopo aver deciso di associarsi alla mia posizione riguardo la Chirurgia della tiroide, si siano lanciati in elucubrazioni e giustificazioni fumose di ogni sorta per negare l’evidenza: la mozione Ripa non chiedeva altro al sindaco se non di esercitare il suo diritto-dovere di vigilanza perché non venissero depauperati i servizi sanitari dell’ospedale di Macerata che sta subendo progressivi ridimensionamenti al fronte del fatto che dovrebbe essere l’ospedale di riferimento di tutto il territorio. Mentre la politica, in ritardo clamoroso sulla applicazione della nuova legge regionale sulla sanità, si nasconde dietro le scelte tecniche per giustificare l’ingiustificabile come, ad esempio, lo spostamento a Civitanova della chirurgia della tiroide, si esaltano i successi di un’amministrazione comunale e regionale ottenuti sulla viabilità per il nuovo ospedale di cui, nonostante roboanti annunci, non si vedono né progetti né terreno su cui dovrebbe essere costruito.

Poi le conclusioni:«Come possono i partiti di maggioranza ed il loro sindaco Parcaroli che della sanità hanno fatto una battaglia in campagna elettorale, continuare ad arrampicarsi sugli specchi? Come può un sindaco, chiamato a fare il bene dei suoi cittadini anche solo vigilando sulle scelte nelle sedi opportune, parlare genericamente di puntare ad una “sanità bellissima” se non muove nemmeno un dito per difenderne le eccellenze? Forse perché la sanità non deve essere bellissima, ma rispondere all’efficienza, concetto che la maggioranza maceratese dimostra sempre più spesso come in questa occasione di ignorare. È significativo che con il consigliere Claudio Carbonari, che siede nei banchi della maggioranza, si sia levata una voce di dissenso che si è tradotta in astensione dal voto espressa con le parole chiare e decise che i maceratesi e il sottoscritto, che continuerà a portarne la voce in consiglio fino all’ultimo giorno di mandato, si aspettavano».

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