Zero murales e più sicurezza:
riecco la Terrazza dei popoli

MACERATA - Completato dopo due anni il restyling dell'area a due passi dai giardini Diaz. I colori scelti sono il grigio e il bianco, cancellati i lavori di Morden Gore. Spariti gli spazi nascosti congeniali ad atti vandalici e spaccio di droga. L'assessore Andrea Marchiori: «Una nuova veste, molto bella, maggiormente fruibile e soprattutto più sicura»

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La nuova Terrazza dei popoli: grigio dove c’erano murales

di Mauro Giustozzi

Una Terrazza dei popoli dove il grigio e il bianco ora prevale sui colori dei murales che ne hanno contraddistinto il passato. E che torna ad essere fruibile dai maceratesi. Effettuate le ultime lavorazioni come il montaggio della pavimentazione finale, la pulizia di muraglioni e ringhiere, la sistemazione della nuova veduta, dopo l’eliminazione del muro di recinzione e di quello a ridosso dell’anfiteatro, con una visuale completa dei Sibillini, da qualche giorno l’accesso ai cittadini è stato ripristinato attraverso i diversi varchi che consentono di entrare in questo sito vicino al polmone verde del capoluogo.

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A quasi due anni dall’avvio del cantiere e dopo uno slittamento dovuto al problema dell’acqua che penetrava nel parcheggio e la cui risoluzione ha impiegato più tempo del previsto si è giunti al termine lavori. Non sono mancate poi le polemiche in particolare sulla scelta dell’amministrazione di eliminare tutti i murales che diversi writer, tra cui anche Morden Gore, avevano dipinto nel corso degli anni rinnovando sempre il look di quello spazio pubblico.

La decisione dell’amministrazione comunale è stata però quella di ridipingere le pareti di un colore grigio che prevale e soprattutto di abbattere i muri che ospitavano tali murales. Per motivi di sicurezza, il restyling che riguarda la Terrazza dei Popoli ha avuto lo scopo di eliminare la presenza di manufatti in muratura piena che facilitava la formazione di spazi completamente nascosti che favorivano atti vandalici o peggio ancora episodi legati allo spaccio di droga.

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Per migliorare tale situazione si è provveduto all’abbattimento dei manufatti non necessari e la sostituzione degli stessi con ringhiere in acciaio molto meno invasive, che lasciano intravedere ciò che succede dietro, fungendo così da deterrente per i malintenzionati. L’intervento è stato effettuato dall’impresa Area Delta di Ascoli, per un’opera che ha un importo complessivo di 500mila euro (intervento a costo zero per il Comune rientrando nel Pnc, piano complementare del Pnrr).

Nella prima fase i lavori sulla Terrazza dei popoli avevano riguardato l’impermeabilizzazione della pavimentazione che si trova sopra il parcheggio Centro storico (ex Park Sì): la zona più soggetta ad infiltrazioni era risultata corrispondente allo spazio verde posto nella parte sud/ovest ed infatti i lavori hanno interessato in particolare proprio questa zona del cantiere, con lo smantellamento e la nuova sistemazione. Si è poi provveduto a demolire tutti i parapetti in muratura esistenti lungo il lato nord a confine con la stazione degli autobus e sulle rampe di scale, nonché i muri presenti sulla gradinata curva. Al loro posto installata una ringhiera in acciaio zincato.

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«Dopo il periodo di piogge cicliche di primavera, è stato possibile ultimare i lavori di impermeabilizzazione del piano della Terrazza dei popoli con la stuccatura e sabbiatura finale che, per la posa, necessitava di qualche giorno consecutivo di sole – ha affermato l’assessore ai lavori pubblici, Andrea Marchiori – proseguiremo il monitoraggio della situazione delle infiltrazioni sul parcheggio con particolare attenzione alle pareti verticali contro terra, che non erano oggetto di appalto e che non sono ovviamente ispezionabili nella loro estensione. Esaurita questa fase, ci occuperemo dell’illuminazione dell’area. Con la demolizione dei muretti e della parete dell’anfiteatro, l’installazione delle recinzioni in ferro coordinate con quelle del parcheggio dei bus, la pulizia della pavimentazione e la verniciatura dei manufatti, la Terrazza ha assunto una nuova veste, molto bella, maggiormente fruibile e soprattutto più sicura. Per questo siamo molto soddisfatti del lavoro fatto anche con la realizzazione dell’anello ciclopedonale, gradito a tanti maceratesi che quotidianamente lo utilizzano per camminare e fare footing».

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Altro aspetto che in città aveva sollevato dibattito e non risparmiato critiche, in particolare da parte del centrosinistra, era stato il trasferimento del roseto impiantato in memoria dei bambini trucidati nella scuola amburghese durante la Shoah nella parte del belvedere che affaccia sui Sibillini. Roseto dove sono piantate le venti rose bianche dedicate ai bambini ebrei che è stato risistemato e rinverdito sostituendo le piante ammalorate con delle nuove.

 

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