A sinistra i candidati sindaci di Recanati e Potenza Picena; a destra: Cingoli, Monte San Giusto, Treia, Montecassiano, Matelica, Visso, Appignano e Montecosaro
di Luca Patrassi
Ultimato lo scrutinio delle Europee, manca ancora il conteggio delle preferenze di alcune centinaia di sezioni del collegio legato al Centro Italia, si comincia a guardare alle Comunali (lo scrutinio inizierà alle 14). Avvertenza: illusorio pensare che chi ha votato in un modo alle Europee abbia agito alla stessa maniera alle Comunali. Anche in passato ci sono stati esempi di Comuni in cui il centrodestra alle Europee era al 60/70% ed ha vinto poi una coalizione di segno opposto: guardare ad esempio i risultati della Lega di cinque anni fa. Fatta questa premessa, va detto che in provincia di Macerata Fratelli d’Italia conferma il ruolo di traino regionale con medie da primato (36%). Data la percentuale dei meloniani vanno colti alcuni segnali territoriali: a Treia Fdi è al 45%, a Cingoli al 46%, a Montecassiano al 41% a Recanati al 37%, a Potenza Picena al 38%, a Tolentino al 31%. Sotto la media provinciale il dato di Macerata (30%) e di Civitanova (32%).
Cosa si è mosso nei due maggiori Comuni della provincia? A Civitanova i meloniani sono appunto al 32%, il Pd è vicino al 22%. Forza Italia al 10.5% (è il partito del sindaco Fabrizio Ciarapica), i Cinque Stelle (che candidavano l’ex deputata Mirella Emiliozzi) sono appena sotto il 10%, la Lega è al 7.6%, l’alleanza Verdi e Sinistra è al 5.4%, Pace, terra e dignità al 4%. A Macerata Fdi è al 30% mentre il Pd sale al 24%. La Lega è al 9.2%, i Cinque Stella a 8.7% e la sorpresa arriva dall’alleanza Verdi e Sinistra che, con il 7.5%, supera Forza Italia che si ferma al 7.1%. Vicini, ma sempre separati, gli Stati Uniti d’Europa di Renzi-Bonino al 3.88% e Azione di Calenda al 3.82%.
Il dato europeo nelle città che hanno votato anche per le comunali dove però entreranno in gioco anche le liste civiche: a Recanati lo schieramento di centrodestra supera di pochi decimi il 51% con Fdi che sfiora il 37%, Lega a quota 8% e Fi a 6%. Cambio di fronte: il Pd è al 21%, M5S al 94.%, Verdi e Sinistra al 5.5%.
A Potenza Picena (nella città del governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli) Fdi è al 38.4%, il Pd al 24.1%, M5S a 8.1%, Forza Italia al 7.2%, Lega al 6.7%, Verdi e Sinistra al 5.2%. I partiti di centrodestra e Azione (che pure è schierata con Noemi Tartabini) in titolo arrivano oltre il 54%.
A Treia Fdi è al 45.8%, il Pd al 13.5%, Lega (è la città dell’ex deputato e consigliere economico della presidenza del Consiglio dei ministri Tullio Patassini) al 9.4%, Forza Italia a 8.5%, Cinque Stelle a 7.5%, Azione a 5.2%.
A Cingoli Fdi da record con il 46,6% (da capire quanti di questi voti siano poi andati a Vittori e quanti a Maccioni), il Pd al 14,57%. la Lega di Saltamartini all’11,4%, Fi al 9,32%.
A Matelica Fdi 35,22%, Pd 20,50%, 5Stelle 11,47%, Fi 8,61%, Lega 8,44%.
A Montecassiano Fdi al 41.2%, il Pd al 20.2%, Lega a 8.9%, Fi al 7%, Cinque Stelle al 6.6% Verdi e Sinistra al 4.1%.
Ad Appignano, teatro di un scontro che vede da un lato candidato il leader provinciale della Lega Luca Buldorini e dall’altra il sindaco uscente Mariano Calamita sostenuto da una civica di centrosinistra con il sostegno di Forza Italia, ci sono Fdi al 29.2%, il Pd al 22.5%, Cinque Stelle a 11.5%, Lega a 10.5%, Fi a 8.3%, Verdi e Sinistra a 5.61%.
Infine una curiosità: la provincia maceratese conferma il primato regionale di preferenze per il centrodestra ma non elegge suoi rappresentanti ed anzi Fdi mette una quota importante nell’elezione dell’anconetano Carlo Ciccioli, fino all’altro ieri non molto amato dal punto di vista politico nel suo partito. Nulla di nuovo nel fronte del centrosinistra: i voti sono nel Pesarese e pesarese è il nuovo europarlamentare Matteo Ricci. Sia Ciccioli che Ricci hanno largamente beneficiato del sostegno delle migliaia di preferenze espresse per loro nel Lazio.
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A urne ancora sigillate per lo spoglio delle amministrative non si capisce perché mischiare il voto delle amministrative con quello per le europee. Forse perché il dibattito politico italiano è concentrato sul proprio ombelico, spesso sporco, tra l’altro. Si votava, infatti, per il rinnovo del Parlamento Europeo e il risultato finale è chiarissimo. Ancora una volta e per altri cinque lunghi anni, gli antieuropeisti in senso lato, di destra ma anche di sinistra, non toccheranno palla. Basta sommare i seggi. https://www.eunews.it/2024/06/10/von-der-leyen-ue-appoggio-sd-renew/
Vomitevoli traditori della Patria!