Al centro il sindaco Sandro Parcaroli tra gli assessori Katiuscia Cassetta e Riccardo Sacchi
di Luca Patrassi
Non solo non ci sono più divisioni interne ma la giunta si riunisce pure al gran completo: l’annuncio del sindaco Sandro Parcaroli di volersi dimettere ove non fosse stata approvata la oramai celebre “delibera Cassetta” deve aver dato nuova linfa all’esecutivo comunale. La ritrovata sintonia della giunta ha permesso mercoledì scorso di approvare una delibera qualificante, quella legata alla previsione annuale dei contributi destinati alle attività culturali organizzate dalle associazioni cittadine. Che la giunta ci punti molto lo dice anche la premessa della delibera, che si richiama testualmente «all’articolo 118 della Costituzione comma 4, in base al quale “Stato, Regioni, Città Metropolitane e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà».
Stabilito il contesto costituzionale, la delibera fissa anche la cifra a disposizione delle associazioni cittadine per l’organizzazione delle attività: si parla di ventimila euro. Una volta si parlava di finanziamenti a pioggia alle associazioni culturali, ora sarebbe un contagocce visto che si parla mediamente di 200 euro a testa per ognuna delle circa cento associazioni attive nel capoluogo. Sembra per la verità una cifra un po’ bassa per giustificare annunci deliberativi impegnativi che sembrano preludere a chissà quale sostegno economico. Si legge ancora nella delibera: «Tra le finalità e gli obiettivi che questa amministrazione si propone di raggiungere, rientrano la promozione e la diffusione della vocazione culturale e sociale della città e che la cultura, espressa in tutte le sue forme, è un patrimonio della comunità da difendere e valorizzare. L’amministrazione comunale intende arricchire la qualità dell’offerta culturale secondo un progetto organico e coerente, con l’obiettivo di migliorare la vita sociale e aggregativa dei cittadini e collaborare insieme ai numerosi soggetti associativi della città. Nell’ambito di tale obiettivo generale l’amministrazione intende, in particolare, sostenere, promuovere e favorire azioni culturali capaci di contribuire direttamente e indirettamente alla protezione, alla salvaguardia, all’implementazione, all’interpretazione e alla promozione e fruizione del patrimonio culturale cittadino, sia consolidato sia di recente formazione».
Stefania Monteverde
Tutto questo si vuol perseguire con la somma (parola che potrebbe trarre in inganno) di ventimila euro complessivi. Duecento euro mediamente per associazione, il costo della luce per le riunioni necessarie a studiare il progetto da presentare. A meno che l’associazione non sia una di quelle che possono contare sull’allaccio all’illuminazione pubblica. «In Consiglio – rileva la consigliera di Macerata Bene Comune e Stefania Monteverde – l’assessora Oriana Piccioni ha sostenuto con orgoglio che il bando per le associazioni è finanziato con i fondi dei mutui sospesi, 20mila di 2 milioni. Direi, non proprio una generosa attenzione per le associazioni. Insomma, si potrebbe fare molto meglio vista anche la grande disponibilità economica del momento, mai vista ai nostri magri tempi».
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