Cacciata dalla giunta, Gironacci vince al Tar
«Sono pronta a tornare a fare l’assessore
Nessun rancore verso Ciarapica»

CIVITANOVA - Il tribunale amministrativo ha accolto il ricorso: «Non essendosi mai ufficialmente iscritta alla Lega, manca il presupposto fattuale su cui si fonda la decisione del sindaco». Respinta la richiesta di risarcimento danni, potrà presto tornare al lavoro a Palazzo Sforza

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Fabrizio Ciarapica e Manola Giornacci alla consegna della Bandiera Blu 2023

di Marco Pagliariccio

«Sono felicissima di tornare a fare l’assessore, per chi mi ha votato ma anche per chi non lo aveva fatto». Esulta Manola Gironacci dopo la notizia dell’accoglimento, da parte del Tar, del suo ricorso contro la revoca delle sue deleghe da parte del sindaco Fabrizio Ciarapica. «Sindaco verso il quale nutro il massimo rispetto, non serbo alcun rancore – prosegue Gironacci – sono pronta a tornare al lavoro. Non so se già domani mattina, ma sicuramente a stretto giro».

La sentenza è datata 7 marzo ma solo stamattina è stata pubblicata dal tribunale amministrativo regionale. Chiara la motivazione: «Manca (o comunque non è dimostrato inequivocamente) il presupposto fattuale su cui si fonda la decisione del sindaco di revocare l’assessore, ovvero l’avvenuto suo passaggio alla compagine Lega-Salvini Premier – si legge nella sentenza – ne consegue che la motivazione su cui poggia il provvedimento gravato è solo apparente, non essendo rinvenibili le effettive ragioni per le quali sarebbe venuta meno la fiducia, una volta accertato che il passaggio della ricorrente ad altro partito di fatto non c’è stato. Peraltro, nel provvedimento di revoca espressamente si riconosce la bontà dell’operato dell’assessore nell’espletamento del suo mandato».

GironacciCiarapica, infatti, aveva provveduto a ritirare le deleghe poche ore dopo la notizia, annunciata a sorpresa via Facebook dalla segretaria regionale leghista Giorgia Latini, del passaggio della sua assessora al Carroccio. Un salto interno alla maggioranza che però evidentemente andava a minare i già fragili equilibri della compagine di governo e un atto che, riconosce il Tar, è pienamente nelle facoltà del primo cittadino. «E’ tuttavia necessario che il provvedimento sia accompagnato da un’indicazione dei fatti o delle ragioni afferenti ai rapporti politici all’interno della maggioranza consiliare che hanno eziologicamente leso il vincolo di fiducia – si legge ancora nella sentenza – ciò al fine di soddisfare quel minimum motivazionale che è pur sempre richiesto anche per gli atti di alta amministrazione, nonché al fine di impedire che la lesione del vincolo fiduciario si trasformi in una vuota formula di stile suscettibile di utilizzi elusivi e discriminatori».

Applicando questo principio al caso specifico «il collegio ritiene che l’atto impugnato, sebbene apparentemente risulti ampiamente e diffusamente motivato, sia in realtà viziato da difetto di motivazione e di istruttoria, atteso che i fatti che avrebbero determinato l’affievolimento della fiducia (il distacco dell’assessore dalla lista civica Civitanova Unita e il suo passaggio alla formazione politica Lega-Salvini Premier, che avrebbe comportato il venir meno dell’equilibrio tra forze politiche della maggioranza necessario per garantire la governabilità) non sono supportati da validi elementi di prova, non potendo essere considerati tali i messaggi Whatsapp, le fotografie che ritraggono la ricorrente insieme ad esponenti di talune forze politiche o gli articoli di giornali versati in atti, che nulla dimostrano in maniera certa ed inequivoca. Ciò in quanto, come correttamente evidenziato in ricorso, dal profilo Facebook della ricorrente sono estrapolabili fotografie che la ritraggono in diversi eventi pubblici al fianco di esponenti politici di differenti partiti; inoltre, il suo passaggio alla Lega, anche se annunciato nel messaggio Whatsapp del 29 settembre 2023 indirizzato al vicesindaco [Claudio Morresi, ndr], è stato smentito dalla stessa ricorrente in altri messaggi Whatsapp scambiati con la consigliera [nome non indicato nella sentenza, ndr] e, successivamente, anche con dichiarazione del segretario cittadino di detto ultimo partito [Veronica Fortuna, ndr] datata 28 febbraio 2024». Respinta, comunque, la richiesta di risarcimento danni che Gironacci aveva allegato al ricorso stesso.

Insomma, cosa sia successo in casa Lega con l’affaire Gironacci ancora non è chiaro: era stato dato un annuncio troppo frettoloso? Oppure la sua iscrizione ufficiale al partito è venuta meno proprio dopo la mossa di Ciarapica? Fatto che sta che ora al sindaco non resta che rimettere in mano alla non più ex assessora le deleghe che aveva tenuto per sé (turismo, eventi e valorizzazione) e riaccoglierla in seno alla sua giunta, con ripercussioni interne tutte da valutare. A meno che non voglia continuare la battaglia impugnando la sentenza al Consiglio di Stato.

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