Marlene Natali
«Il dolore si addolcisce sempre, col tempo». Non si stanca di ripeterlo Marlene Natali, 50 anni, con gli occhi che le brillano, anche mentre è al lavoro, da dove racconta la sua storia, attorniata dalle colleghe della Rsa Anni Azzurri di Montecosaro.
Una storia di coraggio, grandissima forza interiore, ma anche gioia e positività, nonostante le tante difficoltà. Marlene Natali è originaria del Perù dove, nella capitale Lima, ha vissuto fino all’età di 12 anni quando è stata adottata da una coppia di Montecosaro. Ricorda molto bene la sua famiglia di origine e i suoi luoghi dell’infanzia. A Montecosaro si è ambientata all’inizio un po’ a fatica (forte lo stacco con la grande capitale Lima) ma poi ha iniziato ad apprezzare ed amare lo splendido borgo e la sua gente.
Dal matrimonio con l’uomo con cui, poi, si è lasciata sono nati 4 figli (Brian, Azzurra 26 anni, Aurora 22 e Matteo 20). Brian nasce con una malattia cardiaca congenita e, all’età di quasi 4 anni, purtroppo se n’è andato. Un lutto tremendo per Marlene. La donna, lasciato il marito, ha trascorso molti anni lavorando sodo in assistenze giorno e notte a pazienti nelle strutture sanitarie e ospedaliere. Doveva lavorare per dare delle opportunità ai figli, pagare la scuola e le bollette.
Nel 2016 inizia una nuova esperienza lavorativa, prima nella Rsa di Villalba (struttura sanitaria di Macerata) e poi nella Rsa Anni Azzurri “Santa Maria in Chienti” di Montecosaro, prima con mansioni di pulizia e in cucina poi, con una parte dello stipendio, decide di conseguire la qualifica di operatrice socio sanitaria. «Adoro il lavoro in Rsa, lo faccio con passione e mi ha dato autonomia. Quando entro in Residenza dimentico i miei problemi e trovo tanto amore nei nostri ospiti», dice. Marlene, nel 2022, perde anche il nuovo compagno con il quale vi erano un profondo amore reciproco e con cui stava finalmente, per la prima volta nella sua vita, pianificando un futuro che sembrava roseo.
Ad appena 50 anni, ha già vissuto un percorso molto complicato avendo affrontato molteplici prove che la vita le ha sottoposto. Ma lei cerca di affrontare tutto con il sorriso: «Il dolore si addolcisce», non si stanca di ripetere. Persino il recentissimo dolore enorme per la perdita del compagno, il cui ricordo le gonfia ancora oggi gli occhi di lacrime.
«Alle donne vorrei dire di cercare sempre un motivo per sorridere: anche nei momenti peggiori, se lo cerchiamo, lo troviamo. «Io oggi mi ritengo comunque fortunata. Nel mio piccolo, ce l’ho fatta. Ho tre figli che amo, ho un lavoro che mi piace, che faccio con passione e che mi ha reso autonoma e felice».
Sempre nel cuore
Auguri per la grande donna che sei
Chapeau !!!!!!
Complimenti Marlene
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