
Gli agricoltori stamattina a Piediripa
di Marco Pagliariccio (foto e video Fabio Falcioni)
Sono arrivati alla spicciolata, dalle prime luci dell’alba e per tutta la mattinata. Un centinaio gli agricoltori che, in sella al loro trattore, hanno risposto presente alla mobilitazione contro le politiche europee a Piediripa. Sono arrivati da tutto il Maceratese ma anche dalle province limitrofe, qualcuno è giunto persino da Force, nell’Ascolano, al terreno all’incrocio tra la Cluentina e via Concordia che ha fatto da base logistica alla protesta.
Non hanno colore politico, non si fidano più delle associazioni di categoria, non si sono costituiti in un vero e proprio comitato, ma si sono ritrovati dalla stessa parte nella difesa delle loro attività che, a loro giudizio, vengono messe sempre più a rischio da una legislazione comunitaria e nazionale che li penalizza ogni giorno di più. «Le normative europee ci stanno distruggendo, alcune sono anche difficili da comprendere – tuona Rossano Catinari, agricoltore maceratese, coordinatore della manifestazione – una su tutte è l’obbligo di tenere il 4% dei terreni incolto: ci dicono che è per evitare un eccessivo inquinamento, non capendo in primis che le piante fissano la CO2 e soprattutto che economicamente si crea un grosso danno sui lavoratori. Inoltre stanno diminuendo sempre più i contributi Pac, sono scesi almeno del 30-40%. Hanno messo l’Irpef sui terreni, una stangata che per chi ha anche solo 10 ettari di terreno sono altre 6-700 euro di tassazione ulteriore. Siamo qui senza bandiere perché anche le associazioni di categoria ci hanno lasciato da soli, nessuna si è voluta imporre contro certe normative sbagliate e nessuna è voluta scendere protestare, in maniera civile, come stiamo facendo noi. Allora abbiamo preso i telefoni, abbiamo iniziato a sentirci tra di noi ed eccoci qua, uniti su alcuni principi».
Principi che sono stati anche messi nero su bianco su un volantino distribuito durante la giornata. Otto le richieste che avanzano gli agricoltori: una deroga immediata sulla messa a riposo del 4% delle superfici aziendali e un limite percentuale all’uso delle mellifere; il rispetto da parte dell’industria del divieto di vendita di prodotti agricoli al di sotto dei costi di produzione; maggiori controlli sull’importazione del grano duro dalla Turchia e da altri paesi extra Ue; adeguati incentivi per il passaggio a un’agricoltura sempre più sostenibile; l’eradicazione della fauna selvatica in eccesso; una semplificazione delle normative; l’eliminazione dell’Irpef sui redditi agricoli. «Siamo pronti ad andare avanti ad oltranza, se non vedremo risultati – conferma Catinari – inoltre siamo preoccupati per la commercializzazione di farine di insetti, ambito nel quale le Marche sono in prima fila. Se si china sempre la testa davanti ad ogni cosa, poi si finisce per distruggere un settore. La battaglia è nazionale, ma anche le istituzioni locali possono fare la loro parte: chiederemo udienza al presidente della Regione Acquaroli, anche lui deve darci qualche spiegazione».
La protesta si è poi concretizzata in una sfilata di trattori “a staffetta” tra il punto di ritrovo di Piediripa e lo svincolo della superstrada di Corridonia: 7-8 mezzi per volta, scortati dalle forze dell’ordine (presenti in massa per controllare la situazione ma soprattutto per gestire il traffico), hanno sfilato lungo la Cluentina, varcando il ponte sul Chienti, transitando poi davanti a Corridomnia e palazzo Zenit per fare poi ritorno al punto di partenza e lasciare il testimone ad altri. Ovviamente, la conseguenza è stata quella di una circolazione viaria ingolfata ancora più del solito in una delle zone già più in sofferenza a livello provinciale, con code in entrata dallo svincolo della superstrada.
Non sono mancati striscioni e cartelli con gli slogan più disparati: tra i più presi di mira, oltre all’Unione europea, sono stati gli “spauracchi” emersi nell’ultimo periodo, come la farina di grillo o la carne sintetica. Anche se i problemi che lamentano gli agricoltori sono molto più concreti. Matteo Traini è poco più che ventenne e, con la famiglia, gestisce un piccolo appezzamento di terreno a Grottazzolina, nel Fermano, dove produce soprattutto cereali. Si sta laureando in scienze e tecnologie agrarie ad Ancona ed è arrivato anche lui a Piediripa a far sentire la sua voce. «Le normative europee non tengono minimamente conto delle specificità locali, ma nemmeno delle avversità climatiche – l’agricoltura è una fabbrica a cielo aperto, può succedere che in un anno come quello passato ci siano molte precipitazioni e il raccolto viene danneggiato. Faccio un esempio: avevamo piantato dei piselli l’anno scorso, con la potenzialità di produrre 35-40 quintali l’ettaro e invece il maltempo ha fatto sì che non arrivassimo nemmeno a 20. Di ristori per questa mancanza neanche l’ombra. Mio padre ha iniziato questo lavoro come hobby, io mi sono appassionato e vorrei allargare la produzione e le varietà. Ma in queste condizioni come si fa?».












Vigilessa investita da un’auto mentre dirige il traffico alla manifestazione degli agricoltori
Farina di grillo, è di Montecassiano la prima azienda italiana autorizzata
È ora che qualcuno inizia a protestare !!!
Alessandra Craia Per la farina di grilli e la carne artificiale, problemi inesistenti, visto che costano entrambi una tombola?
Protestare per la farina di grillo e per la carne sintetica non è una vera protesta , dovrebbero protestare contro la violenza verso gli animali negli allevamenti compresi quelli dei grilli .
Ognuno protesta per ciò in cui crede!!
Liana Paci Certo ma la carne sintetica è proibita dalla legge .
Ma di cosa si lamentano, se diventano poveri, il ministro ha detto che mangiano meglio tutti.
No alla carne sintetica ma sì al glifosato e ai gessi di defecazione (cercate su Google) vero? Mah!
Giovanni Capulli Infatti citano due problemi inesistenti, mentre mangiamo il glifosato nella pasta che in etichetta la la scritta NON UE
Farina di grillo mai vista carne sintetica illegale in Italia per cosa sete protestato
Cominciate a pagare i neri che sfruttate nei campi
Fatto vé. Tanto la vita media de na fabbrica so 25 anni. Io magno, l'altri voglio vedere se fa l'orto su li capannó abbandonati. Dopo avoja a discorre de glifosato. Pensate a chi fa il bio ed ha le mani legate in TUTTO. Ah ma me lo voglio ricordare il prossimo decennio, sento puzza di decadenza influencer/aziendale. Siederò sul dondolo sotto al portico.
Ancora? in tutte le farine ci sono uova di insetti e insetti macinati!!! sete sverdi come una lumaca cioppa
Solo uniti si vincerà contro questi corrotti gli agricoltori da soli non cè la fanno
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Questo è il momento di unirsi e scioperare anche in altri settori lavorativi come sta avvenendo nel resto d’Europa ad iniziare dalla Germania.
Dove sono i sindacati italiani?
O non si uniscono al movimento poiché tendenzialmente gli agricoltori votano più a destra?
Se così fosse, possiamo definire i sindacati italiani definitivamente ridicoli considerando i problemi degli stipendi nazionali.
I sindacati dovrebbero tutelare i lavoratori dipendenti, lei signor Yanis forse intende le associazioni di categoria? Perché non stanno al loro fianco?
Farina viene da farro, indica la macinazione di vegetali, con i grilli si possono fare polpettine …
Secondo me è giusto che l’utente possa scegliere tra diversi tipi di alimentazione fosse anche con la farina di grilli,quindi massima libertà ma NON è giusto che chi lavora la terra venga danneggiato in qualsiasi modo invece di essere incentivato data anche la qualità dei prodotti genuini che vengono prodotti con sacrificio e dedizione.Questa filiera deve essere alla base del mondo alimentare e che è stata sempre la fonte alimentare per eccellenza
Ci deve essere qualche forma di lucro spinto e corruzione in questa cosa. C’è la prendiamo con chi mangia carne etc, e non con chi mangia i soldi di tutti
L’autoritarismo ora viene deliberatamente mascherato con il linguaggio della sicurezza, della cura e della sostenibilità.
L’obiettivo è creare una nuova umanità senza radici, senza passato, coprofaga, sodomizzata, ipervaccinata, debole e sottomessa. Ursula Von der Leyen al WEF: La preoccupazione principale per i prossimi anni non è il conflitto o il clima, ma la disinformazione. Questi rischi sono seri, perché limitano la nostra capacità di affrontare le grandi sfide globali come i cambiamenti del clima. Per prima cosa dobbiamo mettere la censura alla libertà di parola, altrimenti come facciamo a fargli credere tutte le nostre bugie su Clima, Ucraina etc. che sono solo scuse per togliergli le rimanenti libertà e fargli fare solo quello che decidiamo noi.
Sono sempre stato dalla parte degli oppressi, indipendentemente dalle loro idee sociopolitiche. Quindi, sto con gli agricoltori, che si battono per la loro sopravvivenza, contro le mattane ideologiche pseudo-ambientaliste che imperversano in Europa e tra gli anglo-americani.
Per capire di cosa parliamo ho cercato di capire su google quali siano le ricette da fare con la farina di grillo… tra le varie cagate proposte (e almeno su questo non voglio fare ironia, ho trovato praticamente solo CAGATE che non farei mangiare neppure in un campo profughi) finalmente, su un sito dedicato alle ricette a base di questo simpatico insetto, è spuntata fuori una interessantissima proposta per un frullato (da bere, quindi) a base di frutta e grillo.
Domanda: ma a che cavolo serve mettere un cucchiaio di farina (qualsiasi farina) in una bevanda? Per addensarla e allappare meglio la lingua? Quando ci hai messo della buona frutta e del latte fresco, cosa cavolo manca ad un frullato? Vabbè, mettiamoci la farina perché il sito propone solo ricette a base di grillo e quindi ci deve stare per forza… altrimenti dove cavolo potremmo mai trovare in rete la ricetta per un frullato di frutta?
Comunque, arrivo al punto, la cosa più interessante di questa bevanda è che il sito, estremamente democratico in questo senso perché oggi se non sei politically correct non ti si caga nessuno, propone anche la variante vegana suggerendo vari liquidi a base vegetale (rigorosamente freddi, mi raccomando) per sostituire il latte! Ma quindi, mi chiedo, se volessi diventare vegano lo potrei fare tranquillamente senza rinunciare ai tanto prelibati grilli che sono animali?
La verità è che abbiamo tutti tanti grilli per la testa, ma così tanti che alla fine è meglio che ce li mangiamo!
…mah, con la farina di grilli, potremmo fare i grillini fritti, non sarebbe male, anche se, forse, non sarebbe una novità!!! gv
Francesco Pago Magnini se non conosci bene il settore, evita di fare commenti.
Spalleggiati da tutti i partiti ora al governo del Paese,la Meloni e Salvini, per anni contro l Euro e L Unione europea, oggi che ne hanno la possibilità non propongono un referendum per uscire da tutto e [ri] fare la Grande Italia . Quando stavate all’ opposizione la colpa era del Pd ora dell’Europa. Solo ipocrisia politica. Dovete proporre di uscire dall Euro e dall Europa. Basta equivoci. Uscite, proponete di uscire. Allora avrete la mia comprensione . Per quello che conta
Il tema è molto vasto e certamente non può essere affrontato con poche battute. A me sembra però che il problema di fondo del settore agricolo, specie delle piccole imprese caratteristiche del nostro territorio, sia l’enorme difficoltà ad ottenere un prezzo remunerativo per le proprie produzioni, anche a causa ma non solo della concorrenza di paesi che non devono sottostare alle stesse normative (sacrosante, a tutela della salute e dell’ambiente) presenti in Italia ed in Europa. La difesa di sovvenzioni che compensano solo in parte questo gap non può reggere all’infinito.
Ci sono casi, magari sporadici, in cui gli amministratori pubblici vengono ammansiti? O si può asserire tranquillamente che sono tutti incorrompibili come Lincoln?