Massimo Belvederesi con la coordinatrice regionale Elena Leonardi
di Luca Patrassi
Congresso unitario doveva essere e così è stato, come negli auspici dei vertici nazionali del partito. Fratelli d’Italia è andata a congresso oggi negli spazi della sala convegni della Domus San Giuliano, presenti i vertici regionali del partito, dalla senatrice e segretaria regionale Elena Leonardi al governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli. Massimo Belvederesi è stato confermato alla guida dei meloniani maceratesi.
Il Governatore Franesco Acquaroli al voto
Sono quattordici i componenti della direzione maceratese: Giuseppe Alpini (Porto Recanati), Felice Munafò (Appignano), Giampaolo Zamponi (Camerino), Francesco Pacetti (Cingoli), Gemma Acciarresi (Corridonia), Rosanna Procaccini (Matelica, Alessandro Quarchioni (Mogliano), Raffaele Anselmi (Monte San Martino), Luciano Giaconi (Montecassiano), Massimo Stefoni (Montelupone), Mauro Baldassarri (Morrovalle), Tiziana Gazzellini(San Severino), Ettore Pelati(Recanati) e Pierfrancesco Castiglioni (Macerata).
Nomi ai quali si aggiungono i componenti di diritto del consiglio direttivo provinciale: il governatore Francesco Acquaroli, la senatrice Elena Leonardi, i consiglieri regionali Pierpaolo Borroni e Simone Livi, poi Mirco Braconi, Andrea Mozzoni, Massimo Caprari, Francesco Colosi, Riccardo Ficara, Cristina Tartabini e Francesco Bracaccini.
Il congresso era iniziato in mattinata con gli interventi dei parlamentari Lorenzo Malagola ed Elena Leonardi. In sala anche il capo di gabinetto del presidente Acquaroli, Fabio Pistarelli. Belvederesi ha poi presentato la sua mozione congressuale: «Con la stagione congressuale in atto – ha evidenziato il coordinatore provinciale -, si apre una fase di solida costruzione di Fdi attraverso un atteggiamento aperto e includente, senza veti o pregiudizi ma con regole chiare, fieri di quanto abbiamo costruito contro tutti e tutto, senza compromessi ma con la forza delle nostre idee. I cittadini chiedono alla politica serietà e integrità, l’onesta nel dire ciò che si pensa e nel proporre ciò che è realizzabile senza inseguire i consensi – ha aggiunto -, dobbiamo essere all’altezza delle sfide che ci attendono e le linee d’azione principali dovranno essere: presenza, visibilità e riconoscibilità territoriale».
Belvederesi infine ha citato un passaggio dell’intervento fatto a Trieste dalla premier Giorgia Meloni: «Noi siamo carne e sangue, passioni di qualcosa che viene da lontano e che andrà ancora più lontano. Noi siamo la storia e la cultura politica, siamo le idee e la loro realizzazione, siamo il passato che serve al futuro, noi siamo la coerenza che non è stata mai tradita, noi siamo le scarpe piene di fango e le mani pulite. Siamo la destra autonoma, libera capace di costruire una sua proposta diversa da quella di tutti gli altri ma con la quale tutti gli altri dovranno fare i conti. Noi siamo qui oggi e saremo qui domani e quando non ci saremo più noi, ci saranno i nostri figli e quando non ci saranno i nostri figli, ci saranno i nostri nipoti perché questa storia non finirà mai». Prima del voto che si è svolto in serata, spazio al dibattito, con gli interventi, tra gli altri, dei consiglieri regionali Pierpaolo Borroni e Simone Livi; degli assessori comunali Paolo Renna (Macerata) e Francesco Calderoni (Civitanova), oltre che del coordinatore cittadino di Fdi Macerata Pierfrancesco Castiglioni.
Massimo Belvederesi
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Complimenti ad un uomo di grande esperienza ed indiscussa mediazione che ha meritato una significativa riconferma che premia un grande lavoro sul terrritorio .AD MAIORA !
Il congresso, del tutto inutile ma se lo hanno fatto, poi con le magnifiche presenze special guest, potranno dirsi che sono capaci di darsi lustro da soli sperando che altri soggetti che li seguano dopo aver capito senza ombra di dubbio che il futuro è rappresentato da loro. Tutto questo per dire che se non avete niente di meglio da fare, fate i congressi. La cosa ,unica, che vale la pena di sottolineare è il discorso della Meloni che deve averlo scritto qualcuno che si ricordava di chissà quali discorsi tenuti anche dal Mascellone o qualche altro retorico documento di cui in Italia terra di eroi siamo strapieni. Una cosa mi salta agi occhi: che se crede veramente a quello che ha letto ha Trieste, fatela visitare e come si suol dire, da uno bravo ma molto bravo. Stia più rilassata, pensi meno, parli ancor meno che forse lei non se ne rende conto ma in molti sì che sta proprio andando fuori binario, che non è così amata, creduta soprattutto e che non rappresenta e mai rappresenterà l’Italia nuovamente fascista con un sol “uomo” al comando.Anzi affretti tutto l’iter per andare al referendum dove gli italiani potranno esprimere tutto l’affetto e la gran voglia che sia lei e soltanto lei a decidere a che ora sia meglio uscire di casa per non farsi vedere con i rotoli da appiccicare in mano.Sta sulla strada buona per ritornare ad attaccare manifesti sui muri di notte insieme a chi non capisce niente delle cose che dice ma la trova come l’acqua del fiume impetuoso che vorrebbe rappresentare con i rischi di finire in qualche gorgo che è brutto dirlo neanche la tratterebbe e la riporterebbe a galla per la gioia di chi gli porterà i secchi con la colla. Un po’ di commiserazione c’è da accordargliela, giusto per non privarla di tutto. L’importante è che continui a lavorare seguendo la linea che si è imposta quale che sia e che non provi a cambiare nessuno di quelli che ha scelto e che gli possono portare altra gloria e altro vanto.
Ho dato un occhiata all’altra riunione, quella di Forza Italia. Continuano a crescere, guidano grandi comuni, sono un’altro futuro per l’Italia e non so come è andata a quell’altro continentalista a Firenze ma dovrebbe averci dato anche una buona immagine in Europa dove, io l’ho capito, alla Meloni la Nazione a lui l’Impero. Mi ricorda tutto ciò, escluso Grasso che cola le parole del saggio: “Se ti trovi davanti ad un bivio, prendilo!”.
dal resoconto giornalistico noto che non c’è stato nessun accenno alla politica economica governativa,che pure riguarda il futuro,eccome lo riguarda!,nessun accenno al ruolo della Magistratura,fissato dalla separazione dei poteri,nessun accenno alle riforme costituzionali,in testa il premierato,che intacca il potere arbitrale del Presidente della Repubblica.Non ci troviamo affatto di fronte a svolte politiche positive,come sarebbe oltremodo necessario per rimettere l’Italia sulla buona strada,socialmente e moralmente.
Al Sig. Sandro Micucci.
Per fortuna non tutti la pensano come Lei.
Poi: le porterà, invece di:gli porterà;
le possono, invece di:gli possono;
un occhiata va con l’apostrofo:un’ occhiata;
un altro va senza apostrofo: un altro.
AD MAIORA.
Refuso:ho scritto “Sandro” invece di “Sauro” (Micucci).
Non tutti gli accenti mancano come non mancano mai i cagoni come Muro Ricci.
Al congresso si sarebbe dovuto proporre il cambio del nome, da FdI a CdI, Cognati d’Italia, vista la dominante propensione per la famiglia allargata fino agli agnati e ristretta rispetto ai mariti.
Se la sona e se la canta………
Poco meno di 4.000 visualizzazioni ma sufficienti per ” aizzar cagnara “. Il congresso provinciale del Primo Partito italiano che peraltro esprime il Presidente del Consiglio , si è tenuto con l’afflusso di tantissimi iscritti provenienti da ogni comune del maceratese. Mi pare – io c’ero – che nessuno presidiava le urne controllando quali preferenze fossero attribuite dalla vecchina di Apiro o dal giovanotto di Mogliano che votavano in assoluta libertà l’unica lista dell’unico candidato presidente. Piuttosto concentratevi sull’inqualificabile boutade del Presidente PD votato dalle sezioni mentre i ” banchetti esterni ” capovolgevano il risultato a favore della radicalchic. Attualmente la principale – inconsapevole – alleata di Giorgia Meloni . Più parla e discerne più cresce il consenso di Fratelli d’Italia. Povero Bonaccini….