Cannabis light e coltivazione di cannabis sativa al centro di un processo in cui erano imputate, a vario titolo, otto persone: una condanna (limitatamente a parte delle contestazioni) e sette assoluzioni. Il processo si è chiuso oggi al tribunale di Macerata. L’indagine in un primo momento ha portato sotto accusa 13 persone, alcuni hanno definito la loro posizione nel corso dell’udienza preliminare, per gli altri si è svolto il processo, finito questa mattina.
L’avvocato Domenico Biasco
Il Tribunale ha condannato a 1 anno e 2 mesi Lorenzo Castignani, 32enne civitanovese, per parte delle contestazioni che gli venivano mosse. Si trattava della coltivazione di 99 piante di cannabis sativa (con prinicpio attivo tra lo 0,2% e lo 0,62% di thc) nell’orto e nel giardino di una abitazione di Civitanova. Sotto accusa era finito anche il padre di Castignani, Primo Pietro, 76, per aver messo a disposizione la casa. L’uomo è stato assolto con formula piena sia da questa accusa che da quella di cessione di due chili di marijuana (era accusato di aver fornito connivenza alla detenzione). Per questo reato sono stati assolti anche Lorenzo Castignani e le ulteriori due persone a cui veniva contestato: Alfonso Nicosia, 46 anni, e l’argentino German Rodrigo Schteingara. Il fatto risale al 4 marzo del 2019.
Sulla cannabis light Lorenzo Castignani, Nicosia, Norma Angela Aguero, 47, Lorenzo Renzi, 33, Ivan Giuliano Schteingara, 26, sono stati assolti dall’accusa di aver detenuto 3,161 chili di marijuana con principio attivo tra lo 0,51% e lo 0,59%.
L’avvocato Carlo Alberto Zaina
A Castignani veniva contestato inoltre di aver detenuto nel negozio Indoornova di via Lauri, a Macerata, 76 grammi di hashish (è stato assolto da questa accusa) e sei barattoli di marijuana del peso di 493 grammi con thc tra lo 0,05% e lo 0,62%. Inoltre è stato assolto dall’accusa di aver coltivato 480 piante di marijuana e di aver detenuto illecitamente 155 grammi di marijuana (il fatto contestato sarebbe avvenuto a Civitanova e c’era stato un sequestro dlela Finanza l’8 gennaio 2018). Il 32enne è stato infine assolto dall’accusa di aver rubato energia elettrica con un allaccio abusivo che sarebbe servito per alimentare l’illuminazione della piantagione.
Infine è stato assolto il 30enne Claudio Carletti Castelli che era accusato, insieme ad altre due persone (per cui il procedimento è corso separatamente) di aver detenuto e ceduto 118 grammi di marijuana contenuti in busta trasparente con principio attivo di 11,93% di thc. Gli imputati erano difesi, tra gli altri, dagli avvocati Domenico Biasco e Carlo Alberto Zaina.
«Mancava la volontà di delinquere – dice l’avvocato Biasco che riassume l’articolata arringa -, tutto avveniva in un circuito autorizzato. Non è possibile che da una parte venga autorizzato il commercio della cannabis light e poi un’altra autorità faccia chiudere le attività. Era evidente sin dall’inizio che tutto si svolgeva nella più totale trasparenza».
(Gian. Gin.)
Dalla piantagione in un casolare ai sequestri di cannabis light: udienza dal Gup per 13 persone
Blitz nel casolare della marijuana: sequestrate 500 piante Arrestato il custode (VIDEO)
Commenti disabilitati per questo articolo