di Gabriele Censi
Confidi Macerata ha approvato il bilancio 2022 con un utile di 15.751 euro. Sono 458 i soci iscritti, 6.730.432 euro i fidi garantiti, 1.340.075 gli accantonamenti sulle garanzie in sofferenze, il patrimonio immobiliare ammonta a 3.992.036 euro. Numeri che vengono commentati con soddisfazione dal direttore generale Leonardo Ruffini: «Questi numeri sono il segno che il tessuto aziendale ha retto nonostante tutte le enormi difficoltà che ha dovuto subire. Come prospettive, siamo fiduciosi in una normativa in evoluzione, perché abbiamo una legge quadro che è del 2003, quindi è molto vecchia, e c’è una spinta del legislatore ad aggiornarla. Inoltre auspichiamo anche che la Regione dia la possibilità anche i Confidi minori come il nostro di accedere alle misure agevolative per l’accesso al credito, quindi siamo fiduciosi anche per il futuro, di poter svolgere il nostro ruolo nel territorio».
«È un mondo che sta andando veloce, un mondo frenetico dove – ribadisce il confermato presidente Gianluca Pesarini – il Confidi Macerata deve essere una leva di sviluppo del territorio. Noi come ente vogliamo stare vicino agli imprenditori, proprio per rendere efficace e efficente l’attività delle imprese, in particolare quelle finanziare. Oggi più che mai c’è bisogno di finanza per sviluppare i progetti. Per creare sviluppo futuro, le imprese devono essere imprese sociali. Territorio e impresa devono essere un tutt’uno. È un territorio sano ed equilibrato dove il paesaggio fa parte del Dna delle imprese della manifattura, il bello dell’Italia. Dobbiamo aiutare a far bene quelle imprese che per tanti anni hanno dato lustro alle Marche e alla provincia di Macerata, e lo dovranno fare anche nel prossimo futuro».
“Crisi bancarie, inflazione, politica monetaria e sistema del credito italiano. Quali impatti sulle Pmi?” è stato il tema della relazione svolta nella parte pubblica dell’assemblea dalla professoressa Anna Grazia Quaranta docente di Financial Markets and Institutions all’università di Macerata, introdotta dal prorettore Unimc Claudio Socci.
«Ho cercato di spiegare – sintetizza Quaranta – quali sono state le cause che hanno determinato i problemi che hanno condotto al fallimento delle banche americane che hanno creato molta apprensione anche da noi soprattutto dopo il caso di Credit Swisse.
In realtà non ci sono stati assolutamente contraccolpi, fortunatamente noi viviamo con un contesto in cui il sistema bancario è forte perché, ci tengo a dirlo, la regola viene recepita in maniera forte, non come viene fatto negli Stati Uniti. Le ripercussioni della scelta della Bce di alzare i tassi a presidio dell’inflazione, sulle imprese tutte, e sulle piccole e medie in modo particolare, ci sono perchè questo incremento dei tassi avviene in un momento nel quale alle imprese vengono chiesti investimenti, se non altro, in termini di Esg Compliance (un insieme specifico di criteri come l’impegno ambientale, il rispetto dei valori aziendali e se un’azienda agisce con accuratezza e trasparenza o meno, ndr). E’ un problema che tutti noi dobbiamo affrontare, è assolutamente necessario che le imprese si adeguino in termini di ESG perché saranno valutate anche da questo punto di vista, nel momento in cui chiederanno finanziamento alle banche».
Presenti all’assemblea, riunitasi al Casolare dei Segreti di San Lorenzo di Treia, molti rappresentanti delle banche locali e il direttore di Confindustria Gianni Nicolò. Nel rinnovato Consiglio di Amministrazione entrano Giusi Luciani (Gruppo Meccaniche Luciani srl) e Claudio Cioli (Fimic srl), confermati Gianluca Pesarini (Vismap srl), Mauro Guzzini Gitronica spa), Marco Orfei ( Falc spa) e Massimo Paci (Eredi Paci Gerardo srl). Applausi anche agli uscenti Agostino Baiocco e Franco Mercuri.
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