Gianluca Crocetti, Fabrizio Ciarapica e Stefano Cosimi
Prenderà il via il 3 marzo, a Civitanova Alta, il convegno storico-culturale itinerante sulle insorgenze marchigiane organizzato dall’associazione “La Torre che ride” del generale Stefano Cosimi.
Toccherà molti comuni della nostra regione, come Montecosaro, Caldarola, Urbisaglia, Montalto Marche fino a Pesaro e Ascoli. Civitanova è il comune capofila. A presentarlo, questa mattina nella sala giunta del comune, il sindaco Fabrizio Ciarapica, il generale Stefano Cosimi e Gianluca Crocetti, presidente della commissione Cultura. «Le insorgenze – ha spiegato il generale Cosimi – sono un fenomeno che è avvenuto un po’ in tutta Italia e nelle Marche, come in altre regioni, è stato particolarmente irruento.
Con la campagna napoleonica del 1796-1797 irrompono nella Penisola idee di modernizzazione dello Stato e di libertà politica e civile, ma arriva anche la leva obbligatoria e i francesi si rendono responsabili di vessazioni contro il culto cattolico, requisizioni, spoliazioni di opere d’arte, furti, lasciando alle autorità italiane il compito ingrato di raccogliere con forti tassazioni il denaro per sostentare amministrazione ed esercito di occupazione. Contro i francesi e i loro alleati italiani si leva il fenomeno spontaneo delle insorgenze.
L’arrivo nelle Marche del generale Giuseppe La Hoz, già ufficiale austriaco, poi cisalpino, porta all’unificazione delle masse insorgenti sotto un unico capo: francesi e cisalpini vengono battuti e costretti in Ancona: è l’inizio di un grande sogno». «Civitanova è lieta di ospitare questo evento – ha detto il sindaco Fabrizio Ciarapica – perché conoscere la storia della città e della regione in cui si è nati significa scoprire la propria identità. E’ un’occasione per valorizzare il patrimonio storico delle Marche rievocando fatti, persone e costumi anche attraverso il teatro amatoriale». A Civitanova, verrà riprodotto il dramma teatrale “La Hoz, il Ribelle”.
Venerdì 3 marzo da Deva Ars alle 18 incontro dal titolo “Le insorgenze marchigiane. Il progetto” e “Una Insorgenza, tanti insorti”. Secondo appuntamento venerdì 10 marzo all’aula magna del liceo alle 11 con “L’Italia giacobina e le Insorgenze”e “La Hoz, il personaggio, la trasposizione teatrale”. Sabato 11 marzo alla sala consiliare (ore 10) “L’Italia giacobina e le Insorgenze” e “La Hoz, il personaggio e la trasposizione teatrale”. Ultimo appuntamento domenica 19 marzo al teatro Annibal Caro (ore 17.30) con la prima di “La Hoz, il Ribelle”.
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Una sera, Murat a cena con Napoleone che si accingeva alla Campagna d’Italia mentre nel giradischi girava l’ultimo successo di Beethoven, la Terza Sinfonia detta L’Eroica dedicata al breve Corso ( non è un pezzo de via ma un poco alto natio della Corsica) e poi qualche anno dopo conosciutolo meglio pare spezzo il disco e che se magnò lo spartito, mentre gustavano una zuppa di cipolle in una squallida taverna parigina gli consigliò: “Pigliate tutto ma non toccà li sordi a li marcchiggiani”. Poi il resto è storia. LaHaz tradi la Cisalpina, fece casino ad Ascoli, poi in Ancona fino a che morì e non è difficile immaginare come. Invece de Uaterloo, Napoleone rischiò di naufragare sulle rive dell’Ete Morto, importante fiume con sbocco nel Chienti dove stava raccogliendo il suo esercito che veniva sorvegliato e guardato per storto pardon di sottecchi dai contadini che intanto per non saper né leggere e né scrivere nel vero significato della frase ma però li conosciamo tutti, furbi e rumici, andavano nascondendo tutte le vestie pe’ non falle magnà a li francesi con la “mayonnaise”. Si ricorda, anche se tramandato a voce e non per iscritto, che un villico più istruito,bidello alle Paludi disse” Stemoce ttenti, che lu bassotto con lo cappello de sbiego ad’è quillo che disse me stata data e guai a chi me la tocca. E che li sordi nostri adè piu stubbeti?
Questo in breve fu l’accaduto e che sia da monito a chi siede nelle traballanti sedie del Potere, specialmente a chi non ha ancora capito che non servono al trastullo, né collegiale e né soprattutto proprio. L’identità de l’ italiani cercatela pure dove volete ma io quella di costui per adesso non la cerco però qualcosa mi dice che prima o poi verrà fuori. Ma stavolta se sull’erba volant, su li script rmanent.
Mai iniziativa è diventata più attuale come quella degli Insorgenti, nelle Marche e in Italia, di fronte alla mania “napoleonica” di unificare tutto e in peggio da parta di una Europa esistente solo sulla carta e inesistente nella realtà socio-economica.
“Masino” Ercoli tenne una conferenza rivelatrice di una storia messa in soffitta dal Potere, come quella degli Insorgenti a Macerata che come rappresaglia dei liberatori francesi fece oltre 300 morti tra la gente comune. Doveva pure pubblicare un libro sull’argomento, che mai non vide la luce per colpa di altri.
Personalmente mi sento un “insorgente” contro un imperialismo occidentale che fa strame della gente comune, delle sue aspirazioni umane e della sua stessa vita. Ma, “giorno verrà”, che io non vedrò. Ma che “verrà”…
Credo che la storia , al di là di LA HOZ ,il giradischi e l’imperialismo americano, bisognerebbe leggerla meglio e , soprattutto , bisognerebbe capirla . Con il fanatismo che è sinonimo di imbecillità , non si va molto lontano .
I cassonetti intelligenti ci difenderanno anche nei tribunali.
La Hoz delle colline del Verdicchio?