L’oasi protetta in località Tre Case
di Laura Boccanera
Villaggio turistico a nord di Civitanova, la Soprintendenza dà parere negativo. Sarà necessaria la Valutazione di impatto ambientale. Il Comune ha presentato nei mesi scorsi in Provincia una proposta di variante che prevede la modifica dell’attuale destinazione d’uso delle aree di proprietà privata di circa 29 mila metri quadrati a Fontespina, al confine con Porto Potenza e con l’area protetta Tre Case. L’idea è quella di farla diventare zona turistica di supporto al litorale. E l’obiettivo è di realizzare un’area a bungalow ad un piano, realizzati con struttura leggera amovibile; un’area sosta camper a breve e lunga permanenza da realizzarsi con superfici permeabili e semipermeabili e un’area per strutture sportive all’aperto con piscina, percorsi benessere e fitness.
E’ prevista anche la realizzazione di parcheggi pubblici nelle immediate vicinanze della Statale 16, con accesso diretto dalla stessa così da poter servire anche i bagnanti. I proprietari dell’area si impegnano a cedere al comune l’area archeologica che ricade all’interno del lotto, adiacente a quella oggetto di proposta di variante. Si tratta del sito di una villa romana, per cui il privato ha proposto anche l’attivazione (come supporto al comune) degli scavi e alla realizzazione delle relative strutture di protezione. I soggetti competenti per materia ambientale convocati dalla provincia producendo le osservazioni hanno espresso parere favorevole. A mettersi di traverso è stata la Sovrintendenza, che ha dato parere negativo, ravvisando che l’area è sottoposta ad una serie di vincoli paesaggistici. «Per quanto riguarda la tutela archeologica, l’area oggetto di variante risulta a ridosso di una zona archeologica – si legge nelle osservazioni – vi è la probabilità molto alta che strutture o stratificazioni di interesse archeologico si estendano anche all’interno delle particelle oggetto di variante di interesse archeologico. La variante comporterebbe una manomissione dell’area, alterandone in maniera significativa i caratteri paesistico-ambientali».
«Ritenuto – ha scritto ancora la Sovrintendenza – di dover esprimere una sostanziale valutazione negativa sulle previsioni della suddetta variante in relazione agli obiettivi della tutela paesaggistica, in quanto, se venissero attuate, comporterebbero una manomissione dell’area, alterandone in maniera significativa i caratteri paesistico-ambientali». Da qui la conclusione: «Si ritiene di assoggettare a Vas la variante in questione, al fine di poter valutare localizzazioni alternative, meno impattanti, volte ad evitare un ulteriore “consumo di suolo” attraverso il recupero ed il riuso di aree o edifici dismessi presenti nel territorio comunale, escludendo in ogni caso previsioni di nuovi insediamenti in aree tutelate». Conclusione che poi è stata recepita anche dalla Provincia, che ha appunto assoggettato il procedimento a Vas.
Legambiente tuona contro il progetto: «Siamo preoccupati per l’approccio di gestione del territorio che il comune ha deciso di sostenere – dice l’associazione ambientalista – Le nostre coste sono un punto centrale per lo sviluppo del turismo, ma non dovrebbero essere oggetto di eccessiva pressione antropica. E’ molto grave constatare la volontà di questo progetto perché non stiamo discutendo delle pressioni e dei disturbi che andranno a gravare su un semplice tratto di spiaggia, ma di un’area protetta denominata “Tre Case” dove vige il vincolo di inedificabilità, un presidio di biodiversità curato da Legambiente Civitanova grazie ad una convenzione stipulata con l’attuale amministrazione, che negli anni passati ha permesso la tutela della flora e della fauna protetta. La suddetta area inoltre nel 2022 è stata individuata con nota della Regione Marche come zona importante per la protezione del Fratino, uccello protetto da convenzioni internazionali e dalla direttiva europea “Uccelli”. Una situazione analoga sta interessando sempre un tratto di spiaggia di Civitanova questa volta lungomare sud, dove potranno essere costruiti dei campi di padel permanenti, a discapito della spiaggia, che vedrebbe ulteriormente diminuire il proprio spazio, con buona pace della tutela della costa. Auspichiamo – conclude Legambiente – che il Comune faccia marcia indietro rispetto a questi approcci di sviluppo del territorio anacronistici, supporteremo le azioni del territorio in difesa della costa, della biodiversità e dello sviluppo sostenibile».
Si dice contraria al progetto anche la lista d’opposizione Ascoltiamo la città, rappresentata in Consiglio da Letizia Murri. «Il consumo di suolo calcolato dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) per il comune di Civitanova nel 2021 è pari al 23% della superficie comunale – dice Marco Cervellini – Non stupisce quindi la notizia della proposta portata in Provincia dall’amministrazione. Il tratto di arenile prospiciente verso est non è però un semplice tratto di spiaggia, ma un’area protetta denominata “Tre Case”. Sebbene la Provincia per ora si stata richiesta una Vas per il vincolo paesaggistico incidente nella superficie oggetto della variante, è bene ricordare che la Vas dovrà tener conto anche degli impatti indiretti per l’area floristica protetta legati alla pressione che un villaggio vacanze potrà portare nell’ultimo lembo di spiaggia naturale rimasto a Civitanova. Habitat dunale ormai raro anche a scala nazionale proprio per la pressione antropica e, come se non bastasse, la stessa area è stata individuata nel 2022 con nota della Regione Marche come zona importante per la protezione del Fratino. L’area è stata tenacemente conservata da cittadini e da Giorgia Belforte, la storica presidente del Circolo “Sibilla Aleramo” di Civitanova, scomparsa recentemente e come per una strana beffa del destino ora proprio questa zona protetta potrebbe essere oggetto di un impatto che si discosta enormemente da un progetto “sostenibile” legato ad un turismo anche naturalistico “leggero”».
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Concordo pienamente, c’è tutto il complesso delle ex “Nuove Giare” da recuperare da anni, sfruttate quello e lasciate un minimo di spiaggia come lo Padre Eterno l’ha fatta!!!
Ma la Sovrintendenza come ragiona? Perché dare il permesso per asfaltare la spiaggia con solette di cemento che si pensavano avvolgibili se non fosse stato per l’impasto che rimasto troppo duro non si è prestato ad essere rimosso senza spaccarsi come si spaccano tante altre cose ma bisogna stare zitti? In silenzio perché il nemico ti ascolta e stavolta è proprio quello che una volta ti metteva in guardia e che con la guardina ancora non riesce a prendere contatto nonostante i vari malumori che in cinque e più anni sono diventati più fragorosi delle Cascate del Niagara.Riprendendo il discorso, perché stavolta, magari dopo aver sentito Capitaneria di Porto e Demanio, la Sovrintendenza dice no? Sì ho letto che qualche nota stonata ci sia tra le varie colate di cemento che comunque vengono fatte, addirittura in riva al fiume ma questa è un’altra storia.
https://www.isprambiente.gov.it/it/attivita/autorizzazioni-e-valutazioni-ambientali/valutazione-ambientale-strategica-vas:
Ma la Regione Marche che dice?
Quello che dice la regione Marche è molto semplice : seguire il “MODELLO MARCHIGIANO”
Sembra impossibile che un minimo di coscienza ambientalista, non riesca ad entrare nella mente di amministratori ed enti, che dovrebbero garantire la protezione dell’ambiente ed evitare la cementificazione e lo sfruttamento selvaggio, che ha imperversato e purtroppo inperversa sulle nostre spiagge. BASTA!