Ugo Bellesi
di Ugo Bellesi
La situazione economica non è certo rosea, non solo per quanti vivono nei centri dotati di tutti i servizi ma soprattutto per i terremotati. costretti a trascorrere le loro giornate in casette da 40 metri quadri con le bollette per l’elettricità sempre più costose. Questo perché, come giustamente ha sottolineato il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, “famiglie e attività commerciali spendono di più rispetto a prima perché nelle Sae e nei container tutto funziona ad elettricità. Niente camini, niente legna da ardere, niente di quella microeconomia che consentiva a tanti di poter tirare avanti”.
Ma consoliamoci con qualche notizia positiva. La più importante è che hanno avuto pieno successo i due bandi del fondo NextAppennino. Il primo bando, con 80 milioni di euro disponibili per progetti di investimento superiori a 20 milioni, ha avuto domande per 15 progetti; il secondo bando, riservato a contratti di sviluppo di medie dimensioni, ha visto presentare 85 progetti per 549 milioni di investimenti e 325 milioni di agevolazioni richieste. Il che dimostra “vitalità del tessuto economico nel territorio colpito dal sisma” – ha sottolineato il commissario Legnini – “ma anche la capacità e la predisposizione delle imprese ad impegnarsi in nuovi investimenti”.
Il Governatore Francesco Acquaroli sulla Pedemontana
La seconda notizia positiva riguarda la Pedemontana. Innanzitutto perché i lavori sulla tratta Matelica-Muccia termineranno nel 2023. In secondo luogo perché sono stati presentati i tre progetti di prefattibilità riguardanti le aree dell’entroterra. Si tratta in particolare dei tronchi stradali Belforte-Sarnano, Sarnano-Amandola e Amandola -Servigliano.
Terza notizia che ha fatto piacere a molti è che la città di Macerata risulta la più “green” delle Marche. Infatti è prima nella classifica ideale in quanto 3.909 nostre imprese hanno effettuato ecoinvestimenti, contribuendo così allo sviluppo produttivo ed economico della regione senza penalizzare l’ambiente. Un recente report del Sole 24 Ore ci pone al 22° posto su 107 comuni capoluoghi di provincia con riferimento a sei aree tematiche relative ad aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia. Il presidente di Legambiente Marche, Marco Ciarulli, ha sottolineato che “Macerata da anni è tra le più importanti realtà italiane in termini di raccolta differenziata e per la limitata dispersione idrica”.
Ma non culliamoci sugli “allori” perché le notizie negative sono ben più numerose. Dall’inizio dell’anno ad oggi nelle Marche ci sono stati 13 morti per overdose. La nostra regione quindi è al primo posto in Italia per tasso di mortalità. E la nostra provincia ha dato il suo letale contributo con 6 morti per overdose: 4 a Macerata e 2 a Civitanova. Quindi il nostro territorio è quello che ha avuto i maggiori decessi nelle Marche a causa della droga. E una classifica nefasta ci pone davanti a Milano, Napoli e Torino.
La ricostruzione dopo il terremoto del 2016 non ha ancora preso il volo. In questa foto: un cantiere a Camerino
Nell’area del cratere sismico del Maceratese, a sei anni dal terremoto, si contano ancora 13.412 sfollati, di cui 3.385 vivono nelle Sae (291 in strutture invendute, 262 in container o roulotte e 54 in strutture sociosanitarie) mentre 9.420 percepiscono il contributo di autonoma sistemazione.
La nostra provincia registra una costante flessione della popolazione. Da gennaio ad agosto si sono “persi” 1.121 residenti con una diminuzione di 140 persone al mese. Di questi 1.121 ben 548 maceratesi risultano emigrati all’estero, mentre dall’estero sono arrivati da noi 1.449 stranieri. Su questa flessione dei residenti influisce moltissimo la diminuzione delle nascite. Infatti in otto mesi i nati sono risultati 1.177 (147 al mese) mentre i morti sono stati 2.823 (352 al mese). Così ad esempio non risulta alcun nato a Bolognola, Castelsantangelo sul Nera e Fiastra mentre Fiuminata, Poggio San Vicino e Ussita hanno avuto un solo nato.
Tra gli emigrati maceratesi all’estero i più numerosi sono i giovani. Si tratta per lo più di ragazzi che, superati gli esami di maturità, preferiscono frequentare (quando le possibilità delle famiglie lo consentono, oppure arrotondano l’assegno che arriva da casa lavorando anche come camerieri) l’Università all’estero. Questo perché all’estero i laureati trovano più facilmente lavoro ma soprattutto perché gli stipendi sono più elevati che in Italia. La loro età media va dai 18 ai 34 anni. Questa fuga dei nostri “cervelli” provoca in Italia (ma anche nella nostra provincia) una “crisi culturale e sociale” come ha recentemente sottolineato anche il presidente della Repubblica Mattarella. Si calcola che in dieci anni sono andati all’estero 1.400 ricercatori preparati dalle nostre Università. E’ questa una perdita secca di preziosi cervelli.
La spiaggia di Civitanova in una foto della scorsa estate
Quest’anno, grazie al bel tempo che si è prolungato oltre ogni previsione, la stagione turistica delle Marche è andata più che bene. Infatti gli arrivi hanno superato i due milioni mentre le presenze sono state quasi un milione. Non altrettanto bene è andata per il turismo della provincia di Macerata che ha registrato – secondo le cifre fornite dalla Cna provinciale – 311.000 presenze e un milione e 483.000 arrivi. Cifre che collocano il Maceratese al penultimo posto nelle Marche, appena prima di Fermo. Rispetto al pre-Covid la nostra provincia ha perso oltre 53.000 visitatori. Ma la rilevazione più grave è che dal 30 settembre 2021 al 30 settembre 2022 la provincia ha perduto un’impresa turistica su 6 in quanto hanno cessato la loro attività 330 imprese e ne sono state create appena 148 di nuove. Il presidente della Cna di Macerata, Maurizio Tritarelli, ha rivelato che la provincia di Macerata è tra le ultime cinque in Italia per numero di imprese del settore alloggio e ristorazione.
E veniamo alla sanità, che da sempre costituisce un problema. In base ai dati Agenas 2021 (rielaborati da Ires Cgil) tra i marchigiani che si sono ricoverati fuori regione e coloro che invece vengono a curarsi nelle Marche risulta un saldo negativo di 21,1 milioni di euro. Così risulta che c’è stato un aumento del 16,3% delle spese per i pazienti marchigiani assistiti da strutture sanitarie fuori regioni. Tale cifra infatti risulta pari a 48,2 milioni per la “mobilità evitabile” (cioè per prestazioni disponibili anche nelle Marche), pari a 35,7 milioni per la “mobilità accettabile” (cioè necessaria per cure altamente specializzate). “Le Marche – sostengono Cgil, Cisl, Uil – hanno un indice di fuga più elevato rispetto all’Italia in generale”.
E infine la scuola. Nelle scorse settimane l’Ufficio scolastico regionale ha inviato ai presidi la relazione sul dimensionamento scolastico con le proposte di riorganizzazione. Il segretario provinciale dello Snals, Ugo Barbi, ha subito evidenziato che si prevede “un’ulteriore riduzione dei collaboratori scolastici specialmente delle zone interne e montane terremotate con il rischio di una minore sicurezza e sorveglianza degli alunni “. Ma la cosa più preoccupante è che si prevedono accorpamenti in mezza provincia con la conseguenza di gravi “tagli” al numero delle classi. “Per salvaguardare le martoriate aree interne – ha dichiarato il segretario regionale Confsal, Ermanno Pieroni – è necessario cambiare i parametri per l’assegnazione dell’organico perché, se si accorpano le classi e i percorsi formativi, si rischia di perdere gli insegnanti soprattutto i precari”.
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apparentemente sono tutti molto felici di questa situazione
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I residenti sono diminuiti ma gli abitanti sono aumentati.
No, Iacobini, la differenza tra deceduti e venuti al mondo supera abbondantemente quella tra immigrati e emigrati.
Perchè un giovane con un rigurgito di dignità deve rimanere in Italia a lavorare? E non solo mi riferisco ai laureati. Andare servire a tavola e stare al bar in Svizzera, un giovane italiano viene pagato il doppio che in Italia, oltre ai pasti e all’alloggio gratis…
Ma c’è un altro aspetto che ormai dovrebbe essere balzato all’attenzione della gente: non ci sono più gli artigiani del legno – tanto per citare una categoria. Tra poco nessuno farà più quei lavori così utili per aggiustare porte, finestre, tavoli e sedie. Il motivo viene ricercato nella chiusura delle scuole di avviamento professionale, che formava operai specializzati. Oggi tutti vogliono accedere all’Università, che fabbrica pure gente incapace e inetta. Le università sono luoghi di posteggio, in attesa che ha da passà ‘a nuttata. I migliori se li pappa l’estero e i meno dotati rimangono qui.