Marcello Evangelista, segretario generale regionale Uil Fpl Marche
«Tre milioni di euro saltati fuori per magia dall’Area vasta 3, ma da dove vengono? È necessaria una vera trasparenza con i lavoratori. Come è possibile che non ci si sia accorti che c’erano a disposizione questi fondi che ci è stato detto essere residui non spesi maturati dal 2014 al 2019? Chiediamo Av3 e Asur facciano piena luce su questa vicenda». Così la Uil Fpl in una nota a firma del segretario generale regionale, Marcello Evangelista, e del segretario generale territoriale di Macerata, Andrea Santavicca. Il sindacato per andare a fondo della vicenda ha chiesto anche un accesso agli atti.
«Una pioggia di soldi sarebbe dovuta arrivare nelle tasche dei dipendenti del comparto sanità dell’Area Vasta 3 di Macerata. Ci si aspettava mediamente mille euro a testa ma in realtà non sembra sia andata proprio così per tutti. Ben 3 milioni di euro circa, di cui tutti ignoravamo l’esistenza fino ad un mese fa, sono stati tirati fuori dall’amministrazione come per magia dal proprio cilindro e verosimilmente rimessi in gioco e pagati in fretta e furia seppur senza alcun preventivo accordo, forse anche a chi non è più in servizio. E se generalmente a caval donato non si guarda in bocca, questa volta i lavoratori, che di certo hanno gradito questo inatteso nuovo premio, hanno cominciato a porsi delle domande». Domande che si sta ponendo anche la Uil Fpl che ha chiesto un accesso agli atti. «Domande che ci stiamo ponendo da quando, al termine di un incontro svoltosi in piena estate e in pieno periodo feriale in cui il confronto richiesto con insistenza sul piano del fabbisogno del personale si risolveva in un nulla di fatto, la direzione, per bocca del responsabile delle risorse umane, quasi in pompa magna, ci ha dato la notizia che il personale del comparto sanità aveva a disposizione ancora intorno ai tre milioni di euro di residui non spesi maturati nel periodo che va dal 2014 al 2019 e che adesso sarebbero stati pagati come incentivo alla produttività. Un annuncio che ci ha lasciato basiti e che ci ha posto e ci pone non pochi importanti interrogativi che purtroppo restano irrisolti perché le risposte che finora ci sono state date sono risultate per lo più incomprensibili o vaghe per non dire confuse e quasi evasive su una materia in cui invece il contratto impone precisi obblighi e attribuisce altrettante specifiche responsabilità alle parti».
Il sindacato aggiunge che «ad oggi, a pagamento avvenuto, la cifra dei 3 milioni di euro resta ancora approssimativa e non si conosce l’intero ammontare di tutti i residui che si sarebbero accumulati in questo lungo arco di tempo di cui una parte, anche questa in misura non meglio definita, sarebbe già stata utilizzata, a detta sempre dell’amministrazione, per azzerare l’annoso fenomeno dei crediti orari del personale che puntualmente si genera ogni anno in questa Area Vasta per la cronica carenza soprattutto sul fronte dell’assistenza di infermieri e oss. Dato anche questo ancora vago e che non corrisponde a quanto i lavoratori ci riferiscono attestando di avere al proprio attivo ancora parecchie ore a credito pregresse. Anzi al riguardo non è neppure sfuggito il tentativo frettoloso e discutibile con cui l’Amministrazione starebbe cercando negli ultimi giorni di pagare a qualcuno queste ore a vario titolo rese».
Alla luce di questo, dice ancora la Uil Fpl «e considerato l’approccio dell’amministrazione completamente difforme rispetto alle previsioni contrattuali, quello che vorremmo ad ogni costo capire è come sia stato possibile che, in Area vasta come in Asur, chi da anni continua indisturbato a gestire i fondi contrattuali destinati a remunerare il salario accessorio del personale dipendente del comparto sanità non si sia accorto che avevamo a disposizione tutti questi soldi. Si è forse sbagliato a fare i conti oppure si tratta di una omissione? Perché queste risorse residue, al di là di quello che ci si ostina a dire, andavano tutte distribuite nell’anno successivo a quello di riferimento come impone la vigente norma contrattuale che tra l’altro vieta ogni utilizzo diverso da quello previsto. Una norma che, alla prova dei fatti, sembrerebbe essere stata sistematicamente violata dal 2014 al 2019 dall’Area Vasta 3 e/o anche dall’Asur che in maniera arbitraria ed unilaterale ha deciso di tenere nascoste queste somme di denaro pubblico e di accantonarle nelle pieghe del proprio bilancio per finalità ancora poco chiare. Che fine avrebbero fatto questi residui (ammesso che adesso siano stati effettivamente quantificati per intero) se negli anni anche la Uil Fpl avesse smesso di chiedere un ricalcolo dei fondi perché eravamo e siamo convinti che la cosa migliore era di spostare quante più risorse possibili per far fare le progressioni di carriera al personale? Poco cambia adesso se queste somme, alla fine, sono saltate fuori lo stesso e sono state messe nuovamente nella esclusiva disponibilità dei lavoratori. Ci sono voluti ben otto anni per decidersi a farlo e di sicuro in tutti questi lunghi otto anni questi soldi sono mancati nelle tasche dei dipendenti mentre invece l’amministrazione ne ha concretamente potuto beneficiare indisturbata. Un comportamento tanto imprudente quanto inaccettabile che adesso potrebbe addirittura ritorcersi pesantemente contro la stessa amministrazione qualora in molti decidessero di chiedere di riavere indietro anche la rivalutazione di queste somme con gli interessi maturati in questi lunghi anni. In effetti, se questo ritardo nell’ottica di qualche dirigente che si è assicurato stipendi da favola può apparire di scarsa importanza, al contrario, vista l’inflazione galoppante e la drastica progressiva perdita del potere di acquisto dei salari, per chi non può vantare simili appannaggi e in questi stessi anni ha fatto fatica ad arrivare a fine mese e magari si è pure dovuto indebitare, avere questi soldi a tempo debito anziché con 8 anni di ritardo, forse, un po’ di differenza l’avrebbe pure fatta. Senza considerare peraltro che, dopo tutto questo tempo, quasi nessuno è più davvero in grado di capire se è giusta la misura del pagamento che si è trovato in busta paga a settembre oppure qualcosa manca. I conti in effetti sembrano non tornare e dalle prime sommarie segnalazioni, a parità di qualifica e di categoria di appartenenza, ci vengono riferiti scostamenti di importi anche significativi». Secondo il sindacato «La posta in gioco adesso non sono solo i residui e la esatta consistenza dei fondi. Adesso è sulla reale trasparenza dell’azione di questa pubblica amministrazione e della correttezza della sua azione passata e presente. Fatti e circostanze su cui la Uil Fpl Marche insieme alla Uil Fpl di Macerata inviterà le attuali direzioni dell’Asur e dell’Area Vasta 3 a fare piena luce anche dando precisa contezza al sindacato e ai lavoratori circa l’utilizzo di risorse che normalmente dovrebbero solo servire a remunerare chi con il proprio operato quotidianamente si prodiga a fatica per garantire un servizio all’altezza delle aspettative dell’utenza. Inviteremo ancora una volta a farlo con dati chiari e soprattutto dettagliati alla mano senza se e senza ma». Infine, conclude il sindacato: «diciamo basta a questo modo di amministrare, poco rispettoso per i lavoratori prima di tutto. Chiediamo nuovamente trasparenza. Trasparenza vera, su tutto. Se la meritano tutti i professionisti della sanità, dal primo all’ultimo. Quelli che abbiamo definito gli eroi della pandemia non meritano solo qualche contentino ogni tanto ma rispetto vero».
(redazione CM)
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