Renato Pasqualetti
di Luca Patrassi
Non è una riflessione a caldo, ma nemmeno a freddo: il documento appena diffuso negli ambienti politici della sinistra maceratese dall’area «Per un nuovo Pd » (i riferimenti sono Renato Pasqualetti e Massimo Lanzavecchia) vuole essere base «per un confronto sul risultato elettorale del 2020 nelle Marche e a Macerata».
Meglio tardi che mai verrebbe da pensare, la lettura del documento (che sta girando internamente tra i politici del Pd) lascia intendere che nel Pd sia ancora molto lontana una visione unitaria delle cose da fare: nel mirino di Pasqualetti ed altri sono finiti tutti, da Ceriscioli a Carancini passando per Ricotta, Sciapichetti e Mangialardi.
Massimo Lanzavecchia
Due o tre lunghe pagine di riflessioni, si parte con i motivi oggettivi della debacle che vengono individuati nella crisi economica, nel fallimento della ex Banca Marche, nell’omicidio di Pamela Mastropietro e nel raid di Luca Traini e «nella campagna di contrarietà al centrosinistra portata avanti dalla stampa scritta e online».
Poi ci sono le sezioni degli errori soggettivi. Si parte da quelli regionali: «Assolutamente negativa è stata l’esperienza del Governatore Ceriscioli. La Giunta regionale è apparsa sempre in ritardo (ricostruzione post sisma…) e contraddistinta da numerosi errori (ospedale d’emergenza a Civitanova, con incarico a Bertolaso e Cavalieri di Malta, o la politica mal gestita dell’ospedale “unico”). Quasi sconosciuti sono risultati gli assessori e sul presidente ha pesato l’aver tenuto per sé la delega alla sanità.
Luca Ceriscioli
Questa situazione ha portato alla scelta di non ricandidare Ceriscioli nel 2020 dopo soli 5 anni di Governo. Una scelta difficile e delicata che andava giocata all’interno di un’operazione politica capace di aggregare il M5S fin dal primo turno. Invece, la scelta di Mangialardi è stata percepita in totale continuità con la situazione precedente e non ha dato vita a nessuna alleanza nuova. In questo quadro, una possibilità di rafforzamento sarebbe stata la formazione delle liste provinciali per le elezioni regionali. Ma se prendiamo l’esempio della lista della provincia di Macerata questo rafforzamento non c’è stato minimamente: basti pensare alla presenza di Scaficchia nella lista, alla piatta continuità rappresentata da Micucci. Questa situazione è stata resa più complessa dalle scissioni avvenute all’interno del Pd (prima Articolo 1, poi Italia Viva, poi Azione di Calenda) e dalla litigiosità del Centro sinistra».
Romano Carancini
Il fronte maceratese: «L’eccesso – si legge sempre nel documento – di autoreferenzialità del sindaco uscente Carancini e una tendenza ad affrontare “di petto” le questioni senza recepire consigli e litigando con molti di quelli che non la pensavano come lui, possono certamente aver pesato. .
Questo atteggiamento del sindaco ed anche della Giunta, ha amplificato una litigiosità interna al Pd (culminata con le dimissioni di Mandrelli dal Consiglio comunale), seppure contenuta e mitigata dal direttivo del partito e dal suo segretario. Non si può tacere, inoltre, l’indifferenza del sindaco, della Giunta e del gruppo dei consiglieri comunali per le attività politiche: dalle riunioni di Partito alle iniziative pubbliche, a cui in molti casi ha fatto da contraltare uno scarso appoggio all’amministrazione. Non si è a sufficienza valutato questi elementi, nella convinzione che il voto amministrativo avrebbe “superato” quello politico. Tra le tante cose buone fatte dalla Giunta Carancini, si è sottovalutato la portata e l’impatto di pochi elementi amministrativi negativi: la vicenda della piscina, quella della Lube, fino a quella di via Trento, l’incompiuta di piazza Pizzarello, i rapporti con l’Università, la scarsa reazione sul raid razzista di Traini, un’eccessiva “rigidità” post covid.
Narciso Ricotta
Infine, occorre mettere nel conto la debolezza del candidato Ricotta, del suo programma e della sua campagna elettorale, incapaci di presentarsi alla città con una proposta di forza, innovazione e prospettiva realmente nuove rispetto a quelle dell’amministrazione Carancini. Debole si è rivelata anche l’intera coalizione, con la perdita dell’Udc e la moltiplicazione di liste civiche spesso concorrenti tra loro. Comunque, nessuno del gruppo dirigente del Centro Sinistra e delle liste nate a sostegno di Ricotta aveva previsto di perdere le elezioni comunali senza neppure andare al ballottaggio».
Quanto alle cose da fare ecco la ricetta: «Oltre a un confronto approfondito dei risultati elettorali, è opportuno mettere in campo un’iniziativa per non disperdere il patrimonio rappresentato dai candidati nelle liste di centrosinistra alle ultime elezioni a Macerata. È quindi importante riaprire subito un tavolo unitario della coalizione di centrosinistra e poi avviare anche un confronto con M5S e con il gruppo di Cicarè. Va lavorato su un vasto tessuto culturale, politico e sociale della città promuovendo una grande campagna di ascolto e di pieno coinvolgimento. Fondamentale, infine, è l’individuazione di un insieme di idee politiche forti, un vero e proprio progetto per un nuovo sviluppo di Macerata».
Chi ha sbagliato meno vince!certo é che non ne hanno azzeccata una!
Nuovo ?
Fateli sti caxxo di conti e vedete di trovare un assetto credibile
Che bel settore la politica.
Ma di che parlate. renato bravo. massimo bravo .potete lasciare ad altri? ,grazie.
Tutti numeri 1 insomma
Ah ah
State con i nipoti. con le vostre ideeee abbiamo perso in ogni dove. accomodatevi grazie.
Questi stanno indietro anni luce
Ancora esiste il piddi?
Largo ai giovani insomma!!!!!
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Questi individui hanno rovinato tutto quando, e’ meglio che spariscono x sempre dalla circolazione.
Si condivide l’esigenza di questa riflessione, a mio avviso un po’ “tardiva”, bisogna ammetterlo.
Sig. Romagnoli, con tutto il rispetto, ma le sue affermazioni sono pesanti e offensive. Siamo in Democrazia e questi individui come li chiama Lei,possono dire e fare quello che vogliono nel rispetto dell Ordinamento. Se mi posso permettere utilizzi parole meno pesanti.
Meglio tardi che mai, anche se ci si aspettava una reazione da parte di elementi più giovani del PD, e non da parte di esponenti di vecchissima data, ormai cotti e stracotti.
Resta da capire, in ogni caso e tanto per fare un esempio, perchè le critiche a Carancini non siano state avanzate in corso di mandato, allorchè il Sindaco veniva difeso ad oltranza da questi stessi elementi che oggi criticano a spron battuto e chi criticava veniva fatto oggetto, sempre da loro, di critiche e insulti pesantissimi anche a livello personale.
Da medico che ci tiene ad una politica seria e, se possibile vincente di centrosinistra, posso affermare:
1. Diagnosi esatta anche se molto tardiva. Purtroppo le diagnosi tardive possono pregiudicare la guarigione e comunque richiedere una terapia sub-intensiva o intensiva.
2. Terapia proposta inefficace e soprattutto incompleta. Si continua a somministrare un farmaco (il movimento 5 stelle) ormai superato e sostituibile o da integrare con un altro più valido. Si ignora l’apporto di un centro progressista indispensabile per una possibile maggioranza futura nazionale e locale di centrosinistra.
Le intenzioni sono buone , non butterei via tutto, quando di sbaglia si può fare bene dopo se rimane la possibilità di agire, necessario e velocemente in prima linea i giovani che vogliono fate politica con al fianco i veterani, la loro esperienza non va perduta va tramandata, come nella corsa ad ostacoli .
Un giorno ne parleremo veramente di Macerata..
Chi si taglia il ramo dove è seduto? Risposta tutti e dico tutti i nostri politici tanto le conseguenze le paghiamo noi gente comune.Signori vi ricordo e mi ricordo che con la solidarietà non ci mangi e non ci paghi le bollette chi vuol capire capisca.
Chi non ricorda le farneticazioni elettorali dell’avv. Ricotta e della sua arroganza. Chi non ricorda l’inesistente decennio Meschini e Carancini, che nulla hanno saputo fare per fermare la ripida china della nostra città. Anni in cui le scelte, poche e sbagliate, hanno ridotto Macerata ad un paese privo di persone e amor proprio. Sinceramente non capisco oggi questo revisionismo del latte versato. Io che ho cercato di dare idee e contributi per un rilancio della città, sono stato ignorato, perseguito ed emarginato dalla cricca demo. Oggi con orgoglio e riconoscenza le mie idee sulla città sono state accettate dalla nuova Giunta Parcaroli, che non è stata a vedere di quale parte politica fossi. Loro si sono mostrati aperti e progressisti senza che avessi detto o fatto niente per compiacere.
Quando (e se!) tornerà ad occuparsi della povera gente, a rispettare e non insultare (arroganza, boria, violenza!)chi crede in Dio e smetterla di pretendere di dover dire persino al Sacerdote sull’altare quali parole deve usare per parlare di aborto, di matrimoni civili, di gender ecc ecc (parlo quindi di quella strana teoria che si chiama “libertà di opinione” ormai merce rara!),quando si deciderà a portare avanti una VERA E SANA politica per la famiglia, per il lavoro, per un’accoglienza degli stranieri piena, ma non indiscriminata (demagogico buonismo!)e soprattutto con l’attenzione ad una vera integrazione che passi per la conoscenza della lingua, della nostra costituzion e passi anche per l’attivazione di strategie atte ad inserire queste persone nel lavoro (perché è il lavoro che dà dignità!!) e, soprattutto, a fare in modo di CONTROLLARE CHE CHI VIENE ACCOLTO (responsabilità di chi accoglie) non cada nelle grinfie della delinquenza e che non vada magari in via Marchetti a spacciare alla luce del giorno senza che nessuno muova un dito! Beh, dicevo, forse, E DICO FORSE, tornerei ad avere fiducia nella sinistra! Ma è tanto il terreno che hanno reso ormai sterile, che ne passerà di acqua sotto i ponti prima che si torni a vedere un filetto d’erba. Che peccato! Ma le mie sono le parole di una semplice cittadina che vorrebbe solo continuare ad essere orgogliosa della propria terra e dei propri ideali di libertà!
…arancini, ricotta e cresciole…aprire una pasticceria!!? gv
Mi piacerebbe leggere il documento per intero il quale, da quanto anticipato da CM, contiene almeno due elementi di novità da non sottovalutare: la presa di coscienza, per la prima volta, che “qualcosina” si è sbagliato (eravamo in tanti fuori dal PD a chiederla a gran voce…) e la necessità di allargare il campo ai 5 stelle e all’interessante gruppo di opposizione di Alberto Cicarè che, a mio modesto parere, può solo crescere. L’importante è farlo con tanto umiltà e non con la tentazione di fagocitare il potenziale alleato.
Analisi tardiva, certamente, ma in tempo visti i tre anni che ci separano dalle prossime elezioni. Inoltre potrebbero nascere altri soggetti che allargherebbero ulteriormente l’alleanza.
Condivido pienamente quanto riportato nel post di Giuseppe Bommarito