Giuseppe Pezzanesi, presidente del Cosmari
di Monia Orazi
Approvato con i voti favorevoli di quasi tutti i sindaci presenti, astenuti i neo primi cittadini di Corridonia e Tolentino, i bilanci consuntivo 2021 del Cosmari che presenta un’utile di circa 23mila euro ed il preventivo 2022 di cui sono parte integrante gli investimenti per i progetti presentati per concorrere al Pnrr: il biodigestore da 43 milioni di euro, il rinnovo del parco mezzi per circa 20 milioni di euro. A condizionare l’attività del consorzio di smaltimento rifiuti l’incendio all’impianto il trattamento meccanico biologico tmb per cui attualmente i rifiuti sono portati così come si trovano, quelli gialli indifferenziati in discariche di appoggio a Fermo e Corinaldo e questo sta incidendo sui costi sostenuti dall’azienda. Saranno riportati a Cingoli una volta ripristinato l’impianto l’impianto di selezione tmb, si prevede entro fine anno.
Dal consuntivo il valore della produzione del Cosmari espresso dall’addetto alla finanza Fabio Lancioni è di 52 milioni e 900mila euro, valore più alto rispetto alla previsione. Di questi, un milione viene dalla gestione dei rifiuti Covid, quattro milioni dalle macerie, gestione ormai terminata. L’esposizione bancaria è stata ridotta a circa 13 milioni di euro ma complessivamente i debiti del Cosmari ammontano a poco più di 43 milioni di euro, 4 milioni di euro gli investimenti effettuati nel 2021. È stato contenuto rispetto al 7,3% previsto l’aumento delle tariffe, che nel 2021 è stato del 4,5%. Disco verde dal collegio sindacale, per cui è intervenuto il presidente Umberto Massei, che ha raccomandato per il 2022 in vista del cospicui investimenti da attuare una attenzione fortissima al controllo di gestione, rilevando come la tariffa pur essendo predeterminata dipenda da effetti di mercato legati ai costi energetici. Il collegio sindacale ha richiesto di rivedere l’organizzazione aziendale rafforzando la struttura organizzativa, sia per gli impegni di gestione che gli investimenti dell’azienda, valutando uno sdoppiamento tra la funzione di controllo sindacale, dalla funzione di revisione legale.
Il sindaco Antonio Bravi
Il sindaco di Recanati Antonio Bravi ha richiesto di riprendere la tariffa puntuale. È stato il presidente Giuseppe Pezzanesi a tracciare un bilancio dell’operatività della della struttura, parlando del momento difficile che dopo l’incendio all’impianto di tmb, ha come conseguenza che i rifiuti vengano portati a Corinaldo e Fermo: «Abbiamo sollecitato il presidente Parcaroli a scrivere all’Ata, in modo da individuare il sito della discarica perché se Fermo o altri si rifiutano di dare un piccolo appoggio e considerato che l’abbancamento a Cingoli termina nel settembre 2023, avremo nei prossimi 2-3 anni un grosso problema di allocazione dei rifiuti. Siamo in una situazione di stallo, da qui ad individuare la discarica si apre questo scenario. Abbiamo parlato di termovalorizzatore questa mattina ad un convegno regionale, come se ne parla in Italia e abbiamo avuto la visita di dell’assessore regionale Stefano Aguzzi. Non avremo il termovalorizzatore nel 2023, non voglio farlo a Tolentino come qualcuno ha sostenuto ma ci vorranno circa 7, 10 anni per costruirlo. Il problema di dove mettere i rifiuti lo avremo a settembre 2023, se non avremo la discarica individuata».
Pezzanesi ha salutato i nuovi sindaci presenti Mauro Sclavi per Tolentino e Giuliana Giampaoli per Corridonia, è tornato a parlare di termovalorizzatore: «È stato fatto a Torino, si farà a Roma. Lo Stato deve fare un vademecum per le Regioni in ambito ambientale, è di questi giorni la notizia che l’Umbria farà un termovalorizzatore, se lo fa Foligno da noi è un passo. A titolo informativo l’assessore Aguzzi ha confermato che le Marche non intendono introdursi in questa materia. Invito tutti i sindaci ad essere solerti riguardo alla corretta raccolta dei rifiuti, arrivano furgoni di notte con sacchi in cui sono state trovate persino frattaglie di bue e di animali, le tv. Ci sono i centri del riuso».
Il direttore Giuseppe Giampaoli
Pezzanesi ha annunciato che la Regione verserà quanto dovuto, circa 8 milioni di euro, di fondi per la raccolta delle macerie e la gestione dei rifiuti post covid ed annunciato la prosecuzione dell’esperimento dei green point, con Monte San Giusto in cui devono essere installati. È stato il direttore generale Giuseppe Giampaoli a parlare di esperimento straordinario dei green point a Castelraimondo, dove per la verità stanno dando qualche problema, con diversi cittadini che hanno lamentato criticità nell’apertura del dispositivo e nella pulizia complessiva dei contenitori. Per Giampaoli vanno estesi a tutti i comuni, serviranno circa 10 milioni di investimento complessivo: «Hanno la funzione di ammodernare il sistema della raccolta, siamo partiti tre anni fa in tempi non sospetti. Nella raccolta differenziata al 75% si trova materiale sporco, nel blu si scarta circa il 15,20% dei rifiuti conferiti. Nei cassonetti si mette di tutto, va fatta sensibilizzazione per le imprese in modo da ridurre la quantità di rifiuti indifferenziati». Quella di oggi potrebbe essere l’ultima assemblea con l’attuale consiglio di amministrazione, infatti il rinnovo delle amministrazioni comunali a Tolentino e Corridonia, in netta discontinuità con la precedente potrebbe portare alla decadenza di Giuseppe Pezzanesi e Manuele Pierantoni, attuali componenti del cda.
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Debiti per 43 milioni di euro ed un utile di 23 mila euro.... questo si che è business!
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Al di là del bilancio, che Mauro Maccari mi pare avere ben fotografato, noto che tra un anno il consorzio non saprà dove mettere l’immondizia; trovare una soluzione farà ulteriormente salire le tariffe, cosicché il bilancio sarà ancora in pareggio. Per quanto riguarda l’esperienza dei “green point” condivido l’espressione usata dal DG, “esperimento straordinario”: assolutamente straordinario in negativo, da diversi punti di vista.