Civitanovese, la grande delusa:
una stagione di proclami senza risultati

MATITA ROSSOBLU - Scelte tecniche sbagliate, squadra incompleta e mercato di riparazione non incisivo hanno portato solamente ad una semifinale playoff, persa nettamente. Dall'iniziale «Vinciamo il campionato» del ds Spadoni al più recente «Siamo la squadra da battere agli spareggi» di mister Vagnoni tanti propositi rimasti disattesi

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I giocatori della Civitanovese di fronte ai loro tifosi dopo la sconfitta in semifinale playoff contro il Monturano

di Aldo Caporaletti

Si spegne vicino casa, a Porto Sant’Elpidio, il sogno della Civitanovese di seguire la Maceratese, vincendo i playoff, in Eccellenza. Il Monturano, che ripresenta gli alfieri tenuti a riposo il sabato precedente con la Rata, conferma la superiorità espressa in campionato, dove ha prevalso in entrambe le sfide.

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Le proteste della panchina rossoblu

Il copione della gara è quello del ritorno al Polisportivo: doppio vantaggio nel primo tempo, ma stavolta i fermani dilagano nella ripresa (4-1). Monturano in rete poco dopo l’inizio, difesa ospite in bambola, con Islami, raddoppio prima della mezz’ora col fantasista Bracalente. Nella ripresa mister Vagnoni modifica il 4-3-3 iniziale: Balloni arretrato da mezzala a terzino; l’under Rossini in copertura a centrocampo, insieme a capitan Visciano. Nuova disposizione: 4-2-3-1, col terzetto Carissimi, Russo, Niane, dietro la prima punta Chornopyshuk. Le maglie del centrocampo, però, si allargano: allora Perfetti sostituisce Gesuè. Il nuovo assetto porta intorno al quarto d’ora alla rete di Chornopyshchuk, ma subito dopo il goleador Moretti (uno dei fermani di altra categoria) ristabilisce le distanze e dieci minuti più tardi marca la doppietta. Sulla terza rete del Monturano proteste rossoblu per un fuorigioco, che portano a due ammonizioni e due espulsioni dalla panchina (Vagnoni, Cerolini).

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Giulio Spadoni e Mauro Profili al Ferranti di Porto Sant’Elpidio

Il patron Profili a fine gara s’è fatto sentire con l’arbitro, ma serve a poco appellarsi agli episodi con un avversario superiore. La Civitanovese chiude una stagione in chiaroscuro, iniziata con scelte sbagliate a partire dal tecnico: preferiti criteri di amicizia più che di esperienza. La squadra, inoltre, si è dimostrata incompleta in tutti i reparti, il ds Spadoni non ha effettuato operazioni indispensabili (demerito suo o scarso budget?). Nel precedente incarico alla Sangiorgese (in Prima), il dirigente ex Rata non era riuscito a fare una squadra da vertice, nel torneo vinto allo stop dal Trodica, ripescata la Cluentina. La Civitanovese ha presentato lacune in difesa, dove sono mancati un regista centrale (a far coppia con l’under Smerilli) e un terzino sulla corsia opposta a quella di Ruggeri. A centrocampo molti mediani e poche mezzali in rosa. Con Visciano davanti alla difesa, necessitavano una coppia di interni (Balloni finchè vi è stato impiegato ha fatto bene) e un trequartista vertice alto, dietro le punte. In attacco assenza di un forte centravanti: si è atteso il recupero di Gragnoli, mai arrivato.

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Il presidente Profili con mister Vagnoni

Nonostante le carenze evidenziate, la dirigenza rossoblu non è intervenuta incisivamente nel mercato di riparazione (a differenza di quanto fatto dalla Maceratese). Pur in presenza del nuovo tecnico, non sono state colmate le mancanze della squadra, ma sono stati presi giocatori spesso lasciati in panchina (Di Benedetto, Niane, Impallari). Mister Vagnoni ha mostrato di non aver mai individuato un assetto stabile, cambiando ripetutamente modulo, anche nel corso delle partite.

monturano-campiglione-civitanovese-FDM-14-325x216Una stagione in cui si sono ascoltati molti proclami, da quello iniziale del ds Spadoni: “vinciamo il campionato” a quello della fase finale – dopo il silenzio stampa – del patron Profili: “società in grado di salire due categorie”. E’ intervenuto, prima degli spareggi, anche il tecnico Vagnoni: “se facciamo i playoff, siamo la squadra da battere”. I risultati si sono visti: fuori in semifinale, almeno nella stagione 2018/’19 i rossoblu giocarono la finale, con l’Atletico Ascoli. Il presidente Profili in cinque anni di gestione (un torneo non disputato) ha ottenuto solo la promozione dalla Prima Categoria (tecnico Nocera), forze economiche rilevanti non sono state coinvolte, i principi di organizzazione e programmazione quasi sconosciuti. C’è la sensazione – i tifosi rossoblu spingono in questa direzione – che il sindaco eletto dovrà mettere in agenda la questione Civitanovese. Ad esempio, affidando la società ad imprenditori che sappiano riportarla a livelli più consoni.

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