Maltrattamenti alla studentessa,
le due arrestate dal gip:
entrambe fanno scena muta

TOLENTINO - Insegnante e assistente finite ai domiciliari per maltrattamenti oggi sono comparse in tribunale a Macerata. La difesa della prof: «Nessuna violenza»

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Alessia Cingolani con gli avvocati Nicola Piccinini e Diego Casadidio

di Gianluca Ginella (foto di Fabio Falcioni)

Maltrattamenti ad alunna autistica, insegnante e assistente in tribunale per gli interrogatori di garanzia dopo gli arresti di venerdì scorso in seguito alle indagini del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia carabinieri di Tolentino per i fatti avvenuti in un istituto della città (leggi l’articolo).

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Marta Morroto con l’avvocato Renato Coltorti

Per prima è arrivata Marta Morroto, 41 anni, di Tolentino, assistente per l’autonomia e la comunicazione, che in tribunale ha incontrato il suo legale, Renato Coltorti, prima dell’udienza dal gip. Poi è arrivata l’insegnante, Alessia Cingolani, 41, residente a Caldarola, accompagnata dai suoi legali, gli avvocati Diego Casadidio e Nicola Piccinini.

Le udienze, davanti al gip Claudio Bonifazi che aveva firmato le ordinanze di misura cautelare, si sono svolte a distanza di mezz’ora e sono durate pochi minuti perché la scelta per entrambe è stata di non dire nulla in questa fase.

AlessiaCingolani_Piccinini_Casadidio_FF-8-325x217Nicola Piccinini all’uscita del tribunale ha chiarito: «Abbiamo ricevuto gli atti da pochi giorni, quindi abbiamo preferito non rispondere alle domande. Abbiamo chiesto la revoca della misura». L’avvocato Casadidio, con di fianco la sua assistita, ha aggiunto che «Non ci sono state violenze». Poi ha fornito una nota in cui spiega: «Dal materiale visionato ci sentiamo di escludere con certezza che siano state assunte condotte che possano far configurare maltrattamenti e violenze nei confronti della minore, tanto più se contestualizzate alla situazione e valutate sulla base dei protocolli di contenimento previsti nei casi di gravi disabilità. Quindi a tutela della indagata e della sua famiglia anticipiamo alla stampa ed ai feroci commentatori di questi giorni che non troveranno nelle intercettazioni immagini minimamente associabili o sovrapponibili a quelle utilizzate dai mass media per rappresentare e commentare casi ben diversi di veri maltrattamenti». «Abbiamo chiesto la revoca della misura – dice l’avvocato Renato Coltorti -, la mia cliente assiste la ragazzina sin dalla scuola d’infanzia se avesse avuto questo tipo di comportamenti si sarebbero manifestati prima».

Le indagini dei carabinieri prendono spunto da una segnalazione che lo scorso marzo ha fatto una insegnante che lavora nello stesso istituto delle indagate. I carabinieri tramite intercettazioni ambientali e riprese video hanno documentato presunti maltrattamenti che avvenivano a scuola. L’alunna sarebbe stata vittima di vessazioni quotidiane, secondo i carabinieri che hanno svolto le indagini con il coordinamento del pm Rita Barbieri, e sarebbe anche stata colpita con schiaffi.

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