Le celebrazioni dello scorso anno
Mercoledì 18 maggio sul lungomare sud verrà celebrato dall’Amministrazione comunale in collaborazione con l’associazione Arma Carabinieri e la presidenza del Consiglio Comunale il ‘45° Ricordo del sacrificio del maresciallo Piermanni’, medaglia d’oro al valor militare. Ricco il programma delle celebrazioni che ritorneranno al completo come nel periodo pre-covid. Alle 17.45 ci sarà il ritrovo davanti al monumento dedicato al maresciallo. Alle 18 si darà il via alla commemorazione con l’alzabandiera cui farà seguito la lettura delle motivazioni ufficiali con le quali è stata concessa da parte del presidente della Repubblica la Medaglia d’Oro al Valor militare. A seguire saranno resi gli onori ai caduti con la deposizione della corona d’alloro da parte dei carabinieri in alta uniforme. Le note del Silenzio e l’Inno Nazionale apriranno gli interventi programmati del sindaco Fabrizio Ciarapica, dell’ispettore regionale dell’associazione Tito Baldo Honorati e del comandante regionale dell’Arma dei Carabinieri, generale Fabiano Salticchioli. Al termine si formerà il corteo che si muoverà verso Piazza XX Settembre dove farà tappa davanti alla stele che fu realizzata a suo tempo dagli amici del maresciallo Piermanni per confluire poi nella Chiesa di San Pietro per la messa.
Alla celebrazione prenderanno parte: la vedova Piermanni, Giovanna Paolone, la figlia Dominique e il sottotenente Serafino Piermanni, nipote di Sergio, presidente dell’Anc di Bologna. Un anniversario drammatico per la Città che l’Amministrazione comunale e l’Arma dei Carabinieri vogliono commemorare per ricordare il sacrificio che il maresciallo Piermanni compii nell’espletazione del proprio dovere perdendo la vita valorosamente nel corso del conflitto colpendo a morte anche un criminale il 18 Maggio del 1977 alla stazione di Civitanova. «Un vero eroe – ricorda l’amministrazione – che si sacrificò in difesa della legalità e che la città vuole ringraziare e non vuole dimenticare. A Porto San Giorgio si terrà contemporaneamente l’analoga cerimonia in ricordo dell’appuntato, Alfredo Beni che per primo fu ucciso per mano del ‘clan dei catanesi’: questo fu uno degli episodi più efferati che la nostra storia di criminalità ricordi, che si sviluppò nel corso di tre distinti e violentissimi conflitti a fuoco che ne derivarono ed ai quali presero parte, complessivamente, dieci carabinieri, due di questi ultimi, appunto Piermanni e Beni, entrambi dopo aver efficacemente reagito con il fuoco delle proprie armi, persero la vita ed altri due furono gravemente feriti. All’indomani dei conflitti gli ultimi due malviventi furono arrestati e la banda fu sgominata».
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