Oncologia a San Severino,
una petizione per mantenere il reparto

OSPEDALE - Lanciata da alcuni cittadini, con l’appoggio del comitato per la tutela e la salvaguardia del Bartolomeo Eustachio, è rivolta al sindaco Piermattei. Si chiede il mantenimento dell’incarico alla dottoressa Benedetta Ferretti almeno fino a quando il nuovo primario potrà gestire autonomamente l’intero servizio

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Ospedale-San-Severino

L’ospedale di San Severino

 

di Monia Orazi

Una petizione per il mantenimento del reparto di oncologia a San Severino e per far restare altri due anni in servizio la dottoressa Benedetta Ferretti è stata lanciata da alcuni cittadini, con l’appoggio del comitato per la tutela e la salvaguardia dell’ospedale di San Severino. E’ indirizzata al sindaco di San Severino Rosa Piermattei, invitandola ad attivarsi «per permettere il mantenimento della qualità di struttura semplice dipartimentale di San Severino Marche-Camerino, al day hospital di oncologia presso l’ospedale B.Eustachio di San Severino ed il mantenimento dell’incarico alla dottoressa Benedetta Ferretti almeno fino a quando il nuovo primario potrà autonomamente gestire l’intero servizio garantendone la piena e continua funzionalità». I promotori della petizione ricordano che il day hospital di oncologia cura molti pazienti della zona montana da ben 21 anni, evitando loro lunghi spostamenti: «La dottoressa Benedetta Ferretti ideatrice e primario della struttura avanzava richiesta di rimanere in servizio per altri due anni, mentre riceveva parere negativo dalla direzione sanitaria, che la porrà in pensionamento a partire dal prossimo primo maggio. La struttura oncologica ha al suo attivo la dottoressa Maria Ilaria Adinolfi ed un personale infermieristico specializzato che grazie alla guida della dottoressa Ferretti costituisce una realtà di eccellenza coesa, in cui competenze, affiatamento e umanità sono qualcosa di speciale per i pazienti».

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L’assessore regionale Filippo Saltamartini, il sindaco Rosa Piermattei e la consigliera regionale Elena Leonardi durante l’incontro per la riforma sul piano socio sanitario che si è svolto nella sala Italia di San Severino

Il riferimento è a quanto annunciato da Saltamartini durante un recente incontro sulla sanità a San Severino: «L’assessore Saltamartini nell’incontro del 12 novembre 2021 s’impegnava in ordine al predetto reparto su tre punti fondamentali: il mantenimento della struttura semplice dipartimentale, l’arrivo di un nuovo oncologo in affiancamento e poi sostituzione della dottoressa Ferretti, l’avvio di un’assistenza domiciliare oncologica, la cui gestione sarebbe stata proposta alla dottoressa Ferretti. Considerato che si teme per la sopravvivenza della struttura, visto che nessun nuovo oncologo è stato alla data del 20 gennaio 2022, assegnato al reparto di oncologia di San Severino Marche, né è stata avviata l’assistenza domiciliare oncologica». La richiesta è quella di riconfermare in servizio la dottoressa Ferretti per almeno un periodo, per evitare disagi ai pazienti, nel periodo di transizione che servirà al nuovo oncologo per assumere tutte le informazioni necessarie, a mantenere la qualità del servizio: «Si sta diffondendo confusione e grande preoccupazione tra i pazienti oncologici che dovrebbero vedersi fissare appuntamenti, con cadenza trimestrale, semestrale o annuale oltre la data del 30 aprile 2022 ultimo giorno lavorativo della dottoressa Ferretti senza sapere quale primario troveranno a partire da maggio 2022, quanto questo potrà conoscere della loro cartella clinica se ad oggi non è neanche entrato in reparto, se potranno continuare a fare riferimento al loro reparto oncologico, se potranno trovare personale altamente qualificato e soprattutto, se questo personale conoscerà la storia clinica di ogni paziente. La data del primo maggio 2022 è ormai prossima ed il nuovo oncologo, sostituto della dottoressa Ferretti non avrà il tempo materiale per poter acquisire tutte le informazioni che consentano il mantenimento dell’alto livello di professionalità e della funzionalità del servizio, ritardi ed inefficienze nella cura e nei controlli ai pazienti oncologici non rappresenterebbero solo un disagio, ma un reale problema vitale. L’emergenza sanitaria da Covid consente anche di richiamare il personale sanitario, in particolare medici in pensione, il ritardo nella nomina del nuovo primario e nell’avvio del servizio di assistenza domiciliare oncologica sta fortemente aggravando la già critica situazione del servizio sanitario, già messo a dura prova dal perdurare dell’emergenza Covid».

 

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