Sospesi sette farmacisti no vax
«Proteggere lavoratori e clienti»

I PROVVEDIMENTI presi dall'Ordine provinciale di Macerata. Dai tamponi alle vaccinazioni, il presidente Luciano Diomedi fa il punto della situazione
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Luciano Diomedi presidente dell’Ordine dei farmacisti di Macerata

 

di Francesca Marsili

Sono sette i farmacisti che hanno scelto di non vaccinarsi contro il Covid-19, per loro è scattata la sospensione da parte dell’Ordine della provincia Macerata. «Abbiamo dovuto applicare una normativa che prevede che tutti gli iscritti devono adempiere all’obbligo vaccinale – spiega a Cronache Maceratesi il presidente Luciano Diomedi -. La scelta di non vaccinarsi è personale, ma nel momento in cui si sceglie un percorso occorre seguire le regole e l’Ordine c’è anche come strumento di tutela per la salute del cittadino, dobbiamo in ogni modo proteggere sia chi lavora in farmacia sia i clienti che quotidianamente si rivolgono a noi».

Sono circa settecento i farmacisti iscritti all’ordine professionale di Macerata, la quasi totalità è immunizzata, e i sette sospesi a causa della mancata vaccinazione o perché non hanno prodotto valide motivazioni a supporto della propria scelta rappresentano una percentuale dell’1%. La sospensione segue le disposizioni di legge che in questo caso richiedono di comunicare ai diretti interessati il provvedimento di sospensione sino al 31 marzo 2022, ovvero sino al termine dello stato di emergenza o sino a quando non cambia il loro stato vaccinale.

Il presidente Diomedi fa anche il punto sul ruolo, sempre più centrale e al servizio del cittadino, delle farmacie partendo dalla novità introdotta da oggi dalla Regione Marche, ovvero il tampone antigienico rapido come strumento per diagnosticare la positività al virus della Sars CoV2 e per uscire dall’isolamento e dalla quarantena senza bisogno di conferma attraverso il molecolare.

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Sono all’ordine del giorno le file per fare i tamponi

«Chi viene in farmacia per effettuare un tampone e risulta positivo provvediamo subito ad inserire il suo nominativo sulla piattaforma regionale dell’Asur e entra nel database. In questo modo – aggiunge- viene tolta all’Asur una mole di lavoro impressionante che in questo momento, con la crescita verticale dei contagi, fa difficoltà a svolgere. Nonostante siamo impegnati al massimo delle forze su tutti i fronti, non ci tiriamo indietro neppure davanti a questa nuova sfida che il Governo ci ha dato. Siamo soddisfatti di poter contribuire alla tracciamento del paziente positivo in maniera più snella e meno burocratica».

Un presidio territoriale sempre più importante, quindi, quello della farmacia nello scenario pandemico, un punto di riferimento capillare per il cittadino. Dalla classica dispensazione di farmaci fino ai tamponi rapidi passando soprattutto dalle vaccinazioni perché in questa fase post emergenziale, le farmacie che hanno aderito, si sono trasformate in dei piccoli hub vaccinali di vicinato dimostrandosi uno stimolo prezioso. «Le farmacie sono sempre più impegnate nella vaccinazione perché il numero di richieste aumenta continuamente e di risposta è aumentato il numero di dosi che la Regione Marche ci invia – conclude soddisfatto Diomedi -. L’assessore Filippo Saltamartini si è dimostrato molto sensibile permettendoci di ricevere più dosi rispetto alla quantità concordata inizialmente che era di circa 60 dosi settimanali».

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