Sergio Marzetti
«Dopo aver perso la facoltà di Mediazione linguistica e la prelazione su villa Eugenia non si perda l’opportunità rappresentata da Stella Maris, è un errore vendere Villa Letizia a scopo speculativo». Il consigliere comunale di Civitanova Sergio Marzetti interviene sul bando per la ricerca di finanziatori e gestori per una nuova residenza per anziani da 120 posti. Il consigliere di maggioranza sottolinea come un errore la scelta passata di negare alla Cooperativa 13 maggio la possibilità di acquisire il complesso di proprietà delle suore della riparazione che si trova in corso Garibaldi allo scopo di riconvertirlo in struttura per anziani e assistenza e si dice contrario all’eventuale alienazione di Villa Letizia per spostare altrove la casa di riposo cedendo al privato quell’area.
«Non è espressamente esclusa nel bando ma si vocifera che tra gli “oggetti di scambio” ci potrebbe essere anche Villa Letizia, a mio avviso scelta impopolare e discutibile – sostiene Marzetti – anche perché, oltre ad avere la contrarietà di altri consiglieri comunali, ci sarebbe il rischio che la Sovrintendenza non autorizzi la trasformazione della villa per fini speculativi, essendo sottoposta a vincolo. Inoltre si priverebbero gli anziani ospiti della struttura di un luogo a stretto contatto con la realtà sociale. Prescindendo comunque dal tipo finanziamento che potrebbe essere più congeniale per la realizzazione del progetto non penso sia opportuno iniziare un percorso così complesso al termine di questa legislatura, dopo, tra l’altro, aver negato alla “Cooperativa 13 maggio” la possibilità di utilizzare per lo stesso scopo, lo Stella Maris, senza alcun onere per il Comune. Personalmente ritengo che dopo aver perso l’università di Mediazione linguistica, dopo aver rinunciato ad esercitare il diritto di prelazione su Villa Eugenia e lasciato a sé stessa la casa “studenti e anziani” di via Mandela, non possiamo lasciarci soffiare anche Stella Maris, una maxi-struttura del centro da sempre delegata a funzioni sociali, educative e culturali: la città ne ha grande bisogno, in particolare per quanto concerne l’assistenza agli anziani».
«Da informazioni acquisite nel 2020 – continua Marzetti – le suore della Riparazione di Milano, come proprietarie dell’immobile, hanno ceduto ad una società privata l’intera proprietà mantenendone principalmente la sua destinazione socio-culturale, mentre una parte, 30/40%, sarebbe trasformata in residenziale, tutto con il parere favorevole della Sovrintendenza e del Comune. Ormai è passato più di un anno e nulla si conosce dello stato del progetto, da qui la mia proposta: l’amministrazione rinunci a progetti irrealizzabili o realizzabili in tempi troppo lunghi, contatti la proprietà dello Stella Maris ascoltando la sua proposta, e ne faccia una nell’interesse della città, al fine di definire un progetto unitario che soddisfi le esigenze del soggetto privato e dell’amministrazione. Solo così potremmo concretamente realizzare quello che per tanti anni è stato solamente un sogno: i nostri anziani non vivono con i sogni, vivono con cure e assistenze reali, che un ente pubblico ha il dovere di assicurare».
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una curiosità ma in tutto questo il sig. Marzetti cosa ci guadagna? E’ un filantropo o c’è un tornaconto personale? Chiedo per un amico…
Il dubbio di un tornaconto personale ce l’hai quando parli a nome di associazioni private in veste di pubblico amministratore. E più sei importante nella scala cittadina ( stiamo parlando di Civitanova e tralasciando gli esempi e la persona che non ha nemmeno bisogno di essere presentata tanto sono famose le sue uscite forse dovute a speranza di entrate, sempre costruttive e di massimo carattere morale) e di cui non faccio di certo il nome avendo deciso di rimanere anonimo per impedire che magari leggendo il mio nome qualcuno potesse avere qualche sospetto sul soggetto in ombra e andrebbe magari ad incappare nell’occhio di qualche rotonda, come quella superflua e dannosa economicamente, non per tutti, sia chiaro, che si sta per abbattere sulla vecchia nazionale con la furia della solita presa in giro sull’Euro volante, dove spesso ci si sale a fare una rotazione panoramica fiutando come un cane da tartufi. Tutt’al più potrei dare un piccolo indizio dicendo che il primo scacco alla città l’ha dato con un’operazione riguardante vecchio immobile storico e che ritorna come accenno nell’articolo. Per il resto, tra vecchio e nuovo c’è questa ricomparsa dello Stella Maris che da anni Marzetti vorrebbe per Civitanova e civitanovesi che ne hanno un gran bisogno e giustamente perché di fondamentale importanza sia per l’ubicazione che per l’uso a cui vorrebbe destinarlo e che riguarda gli alloggi per anziani. Inoltre, ciò facendo mette anche una tarantola sull’orecchio di chi sente puzza di strani accordi che rimandano alla prima riga. Quel che credo tema e giustamente Marzetti è che prima o poi finisca nelle mani di qualcuno che aiutato da chi so io, si prende lo stabile per destinarlo a qualche uso del tutto veniale e soprattutto speculativo. Accusare Marzetti o chiunque altro compreso l’anonimo estensore di questo post si può, ma per altri motivi.
…ma non è che per la Stella Maris, poi, così grande, ci sarà bisogno anche di tante…risorse!!? Chiedo per uno che non è nemmeno un amico, però nutre seri dubbi!!! Le risorse sono importanti, soprattutto in questi tempi!!! gv
sig. Micucci, poi la gestione della casa di risposo a chi andrebbe? No chiedo sempre per un amico? Quindi il Comune dovrebbe comprare lo stabile, che è già stato comprato da una società, lo dovrebbe ristrutturare con soldi pubblici e poi dovrebbe darlo in gestione a chi ? Ad una società che ha tirato fuori zero euro e si troverebbe con un utile non indifferente, tutto a spese di Regione e Comune ? Lei per caso la conosce la cooperativa che andrebbe a gestire Stella Maris? Come disse un caro amico, a pensar male si fa peccato ma qualche volta…..
Dica al suo amico di mettersi il cuore in pace. C’è più sopra un articolo che tratta di un nuovo classico esempio dell’urbanistica creativa civitanovese, solito divulgatore, dove domande del genere sarebbero lecite, anzi obbligate. I cittadini di Civitanova dopo aver vissuto e molti se non quasi tutti pagato le tasse anche per darli a tristi figuri che in cinque anni non hanno mai parlato di dare il via effettivamente ad una casa di riposo ne hanno diritto. Per come la vedo , lo Stella Maris dovrebbe essere acquistato dal comune, preparato nel più breve tempo possibile ad essere una casa di riposo e darla in gestione se non capaci in proprio ad una cooperativa di servizi all’uopo che può tranquillamente essere cambiata se non consona al servizio. Naturalmente una cooperativa che non deve aver avuto a che fare con ispettorato del lavoro, tribunali ecc. Marzetti è l’unico consigliere comunale che sento parlare da anni di una casa di riposo che a Civitanova manca e che i civitanovesi meritano come chiunque nella stessa condizione. Marzetti, dopo anni vorrebbe che la struttura diventasse realtà, preferendo che sia il Comune ad acquistare ma vista la necessità, noblesse oblige e quindi purché si faccia. Da qui farsi domande del tipo che si fa il suo amico le trovo proprio fuori luogo. Purtroppo a Civitanova, da anni non si amministra per gli altri, neanche per chi ti ha votato e cambiandogli pure partito in faccia ma solo per interessi personali di cui la letteratura di Cronache Maceratesi è piena e una buona parte anche davvero esilarante. Purtroppo di braccia perse per l’agricoltura non se ne trovano quasi più ed allora te le ritrovi nei posti meno idonei e certe menti che si credono eccezionali vengono continuamente messe a nudo in maniera che certe analogie spiegano tanti perché.