«Vaccinato, ma difendo chi non lo è
e viene ricattato per una libera scelta»

LA LETTERA di Mario Ubaldini, che esprime un pensiero sui fortissimi contrasti che si sono sviluppati nell'ultimo periodo sul tema green pass

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Foto di Fabio Falcioni

 

«In questi ultimi giorni sono rimasto incredulo nel vedere la divisione sociale creatasi tra vaccinati e non. Sull’argomento e sui temi più dibattuti in questi giorni vorrei fare alcune riflessioni, dove mi troverò, da vaccinato, nell’assurda posizione di dover “difendere” i non vaccinati dai duri attacchi verbali subiti». È la riflessione di Mario Ubaldini, lettore di Cronache Maceratesi che ha mandato questa lettera in redazione. Ubaldini, seppur vaccinato, si trova nella posizione di voler difendere quanti hanno deciso di non volersi vaccinare e che, secondo lui, si sono trovati «ricattati per una libera scelta fatta». Di seguito il testo integrale della lettera:

«Vaccinato ma libero di pensare. Sono vaccinato, ho fatto la seconda dose il 16 settembre, giorno in cui veniva decisa l’estensione dell’obbligo del green pass a tutti i lavoratori. Ho scelto di vaccinarmi per sentirmi più protetto in caso di contagio, perché così facendo avrei contribuito a rallentare la diffusione del vaccino e perché capendo che c’era la necessità di arrivare ad una soglia minima di vaccinati, ho preferito farlo io piuttosto che farlo fare a mia figlia. Poi mi sono preso la briga di approfondirne qualche articolo che io definisco “no vax integralista” trovato in rete e ho notato che usano tutti la stessa tecnica. Gli articoli non si basano su dati falsi, ma estrapolano da questi una parte specifica che permette di dare una visione distorta della realtà. In questi ultimi giorni sono rimasto incredulo nel vedere la divisione sociale creatasi tra vaccinati e non, fino ad arrivare quasi (ma neanche tanto quasi) ad odiarsi. Sull’argomento e sui temi più dibattuti in questi giorni vorrei fare alcune riflessioni, dove mi troverò, da vaccinato, nell’assurda posizione di dover “difendere” i non vaccinati dai duri attacchi verbali subiti. Prima di tutto volevo far notare una cosa che forse ai più è sfuggita. Il green pass è in vigore dal 6 agosto mentre la protesta e la tensione sociale sono cresciute a dismisura solo negli ultimi giorni, in prossimità dell’entrata in vigore dell’obbligo green pass al lavoro. Da questo si evince che i “criminali” non vaccinati, pur con sicuro con fastidio, hanno comunque accettato di non poter andare in palestra, a mangiare al chiuso e via dicendo ma hanno puntato i piedi quando si sono visti “ricattati” per una libera scelta fatta. Al vaccinato che dice al non, siete salvi e tranquilli grazie a noi, rispondo che secondo me è vero. Ma aggiungo anche che è così che funziona la società. Non tutti hanno caratteristiche fisiche, morali e caratteriali per poter fare tutto. Se hai fatto qualcosa per gli altri, dovresti essere orgoglioso di te stesso piuttosto che farlo pesare o chiederne il conto».

«Durante il primo lockdown insieme ad altri volontari di Corridonia, abbiamo preparato e consegnato spesa e farmaci tutti i giorni per un mese a tutte le persone che lo chiedevano. Una di quelle persone potrebbe anche non aver fatto il vaccino e quindi l’avrei “salvata” due volte. Quella persona non mi deve niente perché non mi ha mai chiesto niente. Ho scelto io di portarle la spesa ed ho scelto io di farmi il vaccino. Altra frase che sento spesso dire è: “voi ve ne fregate della salute degli altri”. Conosco molte persone tra chi fa queste accuse, che sono da sempre incalliti fumatori e ricordo loro che quando era permesso fumare al chiuso in luoghi pubblici, hanno riempito per anni i polmoni degli altri col fumo passivo. Non ricordo a memoria che qualcuno dei fumatori si sia mai preoccupato così tanto della salute altrui. Preciso inoltre che il non fumatore subiva totalmente il danno, mentre il vaccinato che ha paura di essere contagiato è protetto dal vaccino stesso. Al vaccinato che vuole sapere in tutti i modi i motivi che hanno portato l’altro a scegliere diversamente da lui, dico che non esiste una motivazione che “giustifichi” una scelta libera, vanno bene tutte. Non sei tu che devi validare la scelta altrui, così come nessuno deve validare la tua. A chi afferma che per far vaccinare “questi” andava bene qualsiasi soluzione, rispondo che non esiste una giusta motivazione per poter ricattare qualcuno, punto. Si è creato un grave precedente e chi non ha subito questo ricatto da parte di chi si dovrebbe occupare di noi non può fare finta di niente, domani potrebbe essere lui la vittima. Pensavo che il vedere attaccata una parte di noi potesse farci compattare come non mai, invece ci siamo ulteriormente divisi. Mi costa tanto ammetterlo ma abbiamo perso, tutti».



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