Capienza ridotta nei palas,
arriva anche l’appello di Juantorena:
«Inconcepibile rinunciare ai tifosi»

VOLLEY - Il capitano della Lube si fa portavoce del messaggio di sensibilizzazione sull’esigenza di aprire gli impianti ad un numero più ampio di supporters: «Abbiamo mille protocolli, con tanto di mascherine e green pass. Spero che tutto questo possa cambiare e avere un lieto fine»

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Capitan Juantorena

 

Una campagna social senza precedenti per difendere la pallavolo e garantire la sopravvivenza dei club. Dalle 12 di ieri, la Lube e tutte le altre società della Serie A di volley hanno invaso la rete con un appello per sensibilizzare Governo, Cts e il Ministro della Giustizia sull’esigenza di aprire i palazzetti a un numero più ampio di tifosi (leggi l’articolo). Poche ore dopo il capitano biancorosso Osmany Juantorena ha ribadito il concetto in un servizio Rai. «La pallavolo senza il pubblico morirà – l’incipit del capitano biancorosso -. Non è possibile che nella prossima stagione non si possano riempire i palazzetti. Abbiamo mille protocolli, con tanto di mascherine e green pass. Sarebbe inconcepibile rinunciare ai nostri supporter. Spero che tutto questo possa cambiare e avere un lieto fine». “Così il volley muore” è il titolo delle note stampa e dei post per esprimere il dissenso sui limiti del 35% di capienza dei palas. A dare ancora più forza alla protesta è arrivata la partecipazione massiccia di management e tesserati. Un contributo totale dei giocatori, dirigenti e collaboratori della Lube, che sulle pagine personali di Facebook e Instagram hanno ripreso la locandina (un pallone insanguinato trafitto da un coltello) alimentando la richiesta di aprire al 100% i palas per i tifosi con green card e mascherina onde evitare il collasso delle società e scongiurare che il movimento vada in tilt.

Lube e Med Store in coro: «Riaprire i palazzetti al 100%, altrimenti il volley muore»



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