di Gianluca Ginella
È stata schiacciata dal bus mentre si trovava in posizione supina, questo è emerso dall’ispezione cadaverica di Federica Ciuffetti, svolta questa mattina dal medico legale Antonio Tombolini. La donna, 46 anni, originaria di Pieve Torina e residente a Corridonia, ieri mattina stava andando al lavoro in Provincia quando alle 8,30 un autobus della Contram l’ha investita.
Il conducente, un 41enne della provincia di Trapani che da un paio di anni lavora per l’azienda di trasporti, è indagato per omicidio stradale. L’uomo non si sarebbe accorto di aver investito una persona. Le indagini della polizia locale di Macerata, diretta dal comandante Danilo Doria, sono coordinate dal sostituto Enrico Riccioni che ieri ha disposto l’ispezione cadaverica, affidata al medico legale Antonio Tombolini. Presenti anche due consulenti. Uno nominato dalla famiglia della vittima, l’altro dalla Contram (l’azienda comunque non è indagata), assistita dall’avvocato Fabio Sargenti. Si tratta rispettivamente dei medici legali Marco Malatini e Giuliano Tombesi. Nel corso dell’esame è emerso che la donna è stata schiacciata dal bus e si trovava in posizione supina. Il mezzo ha urtato la donna con la fiancata, lei è caduta ed è finita sotto al bus. Sul pullman, che ieri è stato sequestrato alla sede della Contram di Camerino, c’erano l’autista e tre passeggeri. Nessuno si è accorto dell’investimento, si vede solo uno dei passeggeri, seduto in fondo, che sente qualcosa e si volta a guardare, ma senza vedere nulla, e poi si rigira. Il bus ieri mattina è passato davanti al Convitto per poi fare una curva a gomito e salire verso viale Trieste.
Nel passare le strisce pedonali e fare la curva ha investito la donna. A bordo, secondo quanto è stato sin qui ricostruito, non si sarebbero accorti dell’accaduto perché il mezzo ha un peso maggiore sul davanti e per questo non avrebbero percepito l’investimento (ad eccezione del passeggero sul fondo che appunto si gira sentendo qualcosa ma senza capire l’accaduto). Le indagini hanno inoltre portato alla luce delle tracce che si notano sotto il bus, si tratterebbe di segni lasciati da una borsa che la donna aveva con sé. Ad assistere il 41enne è l’avvocato Tiziano Luzi: «Il mio cliente ieri era distrutto e sotto choc. Non si è accorto di niente. Tant’è che quando hanno fermato il mezzo alla Contram e parlavano di un incidente pensava fosse avvenuto nei giorni precedenti. Quando gli hanno detto che era successo la mattina ha ripetuto più volte che non era possibile e che non aveva avuto incidenti». Concluso l’accertamento medico legale di questa mattina, il magistrato ha dato il nullaosta per la sepoltura. Federica lavorava alla Provincia dal 2004, era sposata con Paolo Piccardoni, dipendente di banca, e la coppia ha una figlia. Distrutto dal dolore il marito di Federica che ha voluto comprendere cosa fosse accaduto e capire la dinamica dell’incidente.
Intanto è stato fissato il funerale: si svolgerà domani alle 16 a Corridonia, nella chiesa dei Santi Pietro, Paolo e Donato. Domani mattina dalle 8 alle 15 sarà esposto il feretro all’obitorio dell’ospedale Macerata. In tanti sono vicini in queste ore drammatiche, al marito e alla figlia. Anche il sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli, è vicino alla famiglia: «A nome della città e di tutta l’amministrazione esprimo le più sentite condoglianze alla famiglia, agli amici, ai colleghi e ai conoscenti di Federica Ciuffetti. Un tragico evento che ha lasciato costernata la nostra comunità, quella di Corridonia, di Pieve Torina e tutta la provincia; un pensiero di sentita vicinanza alla figlia e al marito». Vicinanza alla famiglia è stata espressa anche dal comandante della Polizia locale Danilo Doria: «Tutto il corpo della Polizia locale di Macerata si stringe intorno al dolore dei familiari – ha detto -. Ieri abbiamo subito avviato le indagini per comprendere la dinamica del tragico evento. Grazie alla Polizia locale della città ducale per tutte le attività poste in essere a seguito della nostra chiamata. Per il supporto nelle operazioni ci tengo a ringraziare anche la Polizia scientifica della Questura che ha effettuato i rilievi sull’autobus e si è subito resa operativa presso la sede Contram di Camerino. Grazie anche alla Polizia locale di Corridonia e a quella di Jesi e ai carabinieri di Pieve Torina che hanno dato seguito alla nostra richiesta per rintracciare il prima possibile i familiari della vittima».
Sulla vicenda intervengono anche i sindacati. «Cordoglio e vicinanza alla famiglia della vittima» scrivono le sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl, Fais Cisal. Che poi esprimono «solidarietà al nostro collega che oltre alla tragedia ha subito attacchi mediatici ingiustificati coinvolgendo tutti i lavoratori della categoria. Siamo fiduciosi nelle indagini della magistratura in modo che possano fare chiarezza sulle dinamiche del sinistro. La zona negli anni passati è stata teatro di sinistri seppur non mortali ma comunque pericolosa per gli autobus urbani ed extraurbani e per i pedoni. Auspichiamo un interessamento delle istituzioni per una maggiore sicurezza stradale. Non siamo assassini ma semplicemente lavoratori che ogni giorno tra mille difficoltà e pericoli garantiscono la mobilità dei cittadini».
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La notizia mi addolora. Non conosco personalmente Federica ma aveva la mia età, una mamma che sicuramente aveva ancora tanto da dare. Attraversava su una strada dietro casa mia, dove passo abitualmente. Un abbraccio enorme alla famiglia e ai suoi cari
povera donna, che sfortuna
Un abbraccio alla famiglia di Federica e anche a l'autista se non si sono accorti neanche i passeggeri dietro figuriamoci lui tragedie inspiegabili
Un abbraccio alla famiglia di Federica e anche a l'autista se non si sono accorti neanche i passeggeri dietro figuriamoci lui tragedie inspiegabili
Non ci sono parole per la perdita di una persona, una mamma moglie e donna ma mi sento addolorata anche per l'autista che non ha colpe secondo me. Guidare un autobus nelle strade di Macerata non è facile
Condoglianze alla famiglia!
Due famiglie distrutte.
Posso immaginare "anche" il dolore dell'autista che non si è nemmeno accorto.
R.i.p.
Condoglianze alla famiglia
Ciao Federica riposa in pace
Che disgrazia
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STRISCIE E DOSSI non si possono mettere dappertutto ; specie dove passano mezzi pesanti ed i bus che debbono manovrare in curva : la loro lunghezza fa si che la parte posteriore si allarghi o sulla destra o sulla sinistra dando uno schiaffo mortale al pedone che non si rende conto di questo inaspettato inconveniente . Bisogna studiare meglio la segnaletica .
Credo che vi sia una responsabilità dell’ Ente gestore più che dell’autista del bus .Non credo che La segnaletica sia corretta .
Giuseppe Pigliapoco non crede che questi pullman siano troppi grandi per transitare nelle vie cittadine!? la segnaletica va bene così come i dossi per limitare la velocità visto che molti, troppi corrono nelle nostre vie.
Ornella Serafini, i dossi e i dissuasori vanno bene ci mancherebbe, ma non in prossimità di una curva, i mezzi lunghi ondeggiano.