«Non era questo il paese che volevamo, bisogna che gli antifascisti si riuniscano di nuovo per costruire il nostro futuro e onorare il nostro passato». Con queste parole il presidente provinciale dell’Anpi Lorenzo Marconi ha chiuso il suo discorso alla “contro cerimonia” organizzata oggi dall’associazione dei partigiani al Monumento dei Caduti per celebrare la Liberazione di Macerata.
Lorenzo Marconi
E questa volta la risposta all’amministrazione comunale, che nella cerimonia ufficiale di stamattina aveva negato il tradizionale saluto dell’Anpi, è arrivata ancora più forte e chiara. In oltre 200 infatti si sono presentati in piazza della Vittoria per ribadire il valore fondante dell’antifascismo e onorare 77 anni dopo chi diede la vita per la libertà. Ma anche per ricordare all’amministrazione comunale che negare la parola all’Anpi, soprattutto nel giorno in cui si celebra la Liberazione della città, non può essere considerata una scelta di carattere “istituzionale”. «Togliere la parole ai partigiani – ha tuonato infatti Mari Franceschini, componente del comitato nazionale dell’Anpi – è stato vergognoso, le due parole che stamattina non sono state dette sono state antifascismo e resistenza. Ricordate a chi governa la città che si giura su una Costituzione democratica e antifascista». Presenti, oltre agli esponenti dell’associazione partigiani, anche la Cgil, la Cisl, e tra gli altri i consiglieri d’opposizione del gruppo Pd capitanati da Narciso Ricotta, l’ex segretario dei dem Stefano Di Pietro, l’ex giunta a partire da Romano Carancini, l’ex deputata dem Irene Manzi, Luciano Pantanetti, ex presidente del Consiglio, l’ex assessore regionale Angelo Sciapichetti, l’ex consigliere Ivano Tacconi, il consigliere di Italia Viva Ulderico Orazi, quello di Strada Comune-Potere al popolo Alberto Cicarè. Con loro tantissime persone: famiglie con i bimbi, giovani e meno giovani. Una sorta di festa, con l’immancabile inno della Resistenza “Bella Ciao”, in uno dei luoghi simbolo della città, dove il 30 giugno 1994 i partigiani della Banda Nicolò issarono la loro bandiera per gridare che Macerata era stata liberata. In loro onore e in onore di tutti i caduti e i partigiani è stata anche deposta una corona di fiori.,
Lucrezia Boari
«In oltre un anno di pandemia – ha detto Lucrezia Boari, presidente della sezione di Macerata dell’Anpi – moltissimi sono precipitati nella povertà, nell’incertezza per il futuro, nella solitudine e nella disperazione. Si sono accentuate ancora di più le disuguaglianze tra i privilegiati e i garantiti da una parte e i fragili e gli esclusi dall’altra. Rabbia, paura, disperazione e isolamento sono il terreno ideale per chi vuole fomentare una guerra tra poveri e poverissimi, così che la conflittualità sociale non arrivi mai ai piani alti, incanalare questi sentimenti negativi ed indirizzarli contro il “diverso”, solleticare e cavalcare pulsioni plebiscitarie e antidemocratiche e quella voglia di delegare tutto ad “un uomo solo al comando” di chi si senti sopraffatto dai problemi materiali e contingenti di una vita quotidiana fatta di mancanza di prospettive. Contro questa deriva è giusto ed opportuno richiamarsi allo spirito della Resistenza: rifiutare l’autoritarismo e promuovere invece la partecipazione, la solidarietà, la libertà, la dignità di ciascuno. Guardiamo con gratitudine ai partigiani, a quelli che sacrificarono la vita, e a quelli che dedicarono il resto della vita fino alla più tarda età, all’impegno civile, politico, sindacale, e associativo. Seguendo il loro esemplo, rinnoviamo oggi il nostro impegno di antifascisti».
(Redazione Cm)
(Foto Fabio Falcioni)
Mari Franceschini
La deposizione della corona di fiori
Narciso Ricotta, Ivano Tacconi e Ulderico Orazi
Ivano Tacconi, Angelo Sciapichetti e Romano Carancini
Stefano Di Pietro e Luciano Pantanetti
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Il più bell’esemplare di fascista in cui ci si possa oggi imbattere (e ne raccomandiamo agli esperti la più accurata descrizione e catalogazione) è quello del sedicente antifascista unicamente dedito a dare del fascista a chi fascista non è.” Leonardo Sciascia.
Finalmente! Forse, in fondo in fondo, a Macerata c’è ancora qualche cosa di buono.
l’ANPI è contro la politica bolscevica e fascistissima del “pensiero unico” che il PD ci vuole imporre?
Continuo a pensare che la scelta dell’Amm.ne Com.le di escludere l’ANPI dalla celebrazione della Liberazione di Macerata sia stata del tutto sbagliata.
La festa della LIBERAZIONE di MACERATA e’ una festa di tutti i cittadini Maceratesi che amano veramente la citta’ e non sono dell’ANPI che e’ una corrente di sinistra e secondo me tutti i 30-06 di ogni anno bisogna essere istituita come giorno di festa simile a San GIULIANO.
Ritengo non sia certo questo il modo migliore per far star sereno il Sindaco nel suo letto di dolore. E poi a vedere le immagini di manifestazione e contromanifestazione viene quasi da sorridere tante sono le differenze che saltano all’occhio.
Davanti al monumento alla resistenza (parola scritta bella grande sul monumento in fotografia ma mai pronunciata) facce ingessate (in verità poche), distanziate per dare meglio l’idea della folla, molti presenti perché obbligati dal ruolo istituzionale, diversi in divisa.
Sulla scalinata del monumento ai caduti tanti volti sereni, età media bassa, tanti applausi. Mi potreste dire: vi piace vincere facile ma non ci doveva essere partita anche se a volerle è stata la frangia oltranzista della maggioranza con ciò procurando un dispiacere al Sindaco e perdendola clamorosamente. Macerata ha scelto questa amministrazione ma la scelta non è stato un plebiscito. Chi amministra in virtù della maggioranza ottenuta lo fa per la città non contro la parte politica perdente; giova ricordare che oggi il voto non è più ideologico e probabilmente la bagarre scatenata sul nulla per l’anniversario della liberazione di Macerata non è stato apprezzato, almeno da chi ne è venuto a conoscenza, nemmeno nelle fila della parte politica della maggioranza.
Negare la parola all’ANPI da parte dell’amministrazione comunale, soprattutto nel giorno in cui si celebra e si commemora la Liberazione di Macerata dal nazifascismo, è stato semplicemente vergognoso e scandaloso.
La volontà politica era chiara ed evidente, del resto che cosa aspettarsi da questa amministrazione fascioleghista?!?!?! VIVA L’ANPI, ORA E SEMPRE RESISTENZA CONTRO TUTTI I FASCISMI, VECCHI E NUOVI!!!
Patetici!!!!