“Namastè”, lo yoga fa il pieno di seguaci
«Fa bene al corpo e alla mente»
«Nel lockdown un modo per ritrovarsi»

GIORNATA mondiale di questa disciplina domani 21 giugno. Gli istruttori Carlos Argaez (Montelupone), Stefano Sattwa Pagnanelli (Macerata) e Felice Vernillo (Civitanova) raccontano la loro esperienza

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Carlos Argaez

 

di Elisabetta Brasca

Namastè (io mi inchino a te) è il tipico saluto dello yoga, disciplina di origine indiana nata migliaia di anni fa ed oggi diffusissima in tutto il mondo. In provincia di Macerata moltissimi sono i “fan” dello yoga e il lockdown ha aumentato il numero, generando una vera e propria catena di seguaci.

«Lo yoga fa bene al fisico e alla mente», così esordisce l’istruttore della scuola Yoga Marche Montelupone, Carlos Argaez che si è avvicinato a questa disciplina a 360 gradi da circa 15 anni. «Insegno questa pratica in alcune palestre della provincia e devo dire che è molto diffusa e seguita da varie fasce d’età, dai più giovani a persone di 80 anni. Un giorno un signore di 76 anni che aveva la protesi al ginocchio mi ha detto che si sentiva meglio grazie agli esercizi di yoga che gli avevo consigliato. Questo perché mi piace molto insistere sia a livello fisico che mentale, questa combinazione è l’accoppiata vincente per sentirsi meglio. -Continua poi- Nel primo lockdown ho smesso di fare lezioni in presenza come tutti e le facevo solo online. All’inizio praticavo per 10 persone iscritte ed ora siamo una community di 300 persone provenienti da tutta Italia. Sicuramente lo yoga è stato un modo per ritrovarsi perché è una disciplina che ha la componente psicologica e ha permesso di instaurare relazioni in un periodo in cui era vietato  fare assembramenti». Lo yoga quindi ha unito in un periodo molto complicato, in cui c’era una difficoltà sanitaria a livello mondiale ed è stato per molti un sistema eccellente per risanare la vita delle persone.

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Stefano Sattwa Pagnanelli

«Lo yoga porta benefici emozionali, spirituali e fisici». Commenta così il maestro Stefano Sattwa Pagnanelli della scuola di Yoga Surya Om Candra e Medicina Ayurvedica che ha sede principale a Macerata. «Lo yoga è l’unione tra mani, mente e cuore; solo in questo modo si raggiunge un equilibrio nella nostra vita. È una disciplina che consente di esplorare il corpo e conoscerne potenzialità e limiti. A volte lo yoga viene associato alla ginnastica o allo stretching ma in realtà c’è l’aspetto dell’esplorazione della mente, una componente  essenziale per poter dire di praticare questa disciplina. – Prosegue poi- Quest’anno celebreremo la giornata universale dello yoga nel parco secolare di Villa Cozza a Macerata, un parco bellissimo che ci dà un senso di infinitezza della vita, accanto vi è l’ospedale che è un luogo di cura e dall’altro lato una casa di residenza per anziani che ci indica la longevità della vita. Questi tre luoghi sono la metafora dello yoga, cioè esprimono il senso di ritrovare il risanamento della vita».

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Felice Vernillo

Anche Civitanova è una città dipendente da yoga, infatti da circa 40 anni Felice Vernillo pratica questa disciplina e dal 2007 insegna nella scuola Yoga Shakti. «Lo yoga prima non era popolare come oggi che si trova all’apice della sua espansione, per cui avvicinarsi a questa disciplina implicava fare un’ autoricerca volontaria per capire come funzionasse. Infatti non era consigliato come rimedio a dei problemi fisici perché è molto di più di un insieme di esercizi. Questa pratica si occupa infatti della persona nella sua totalità perché indaga sull’essere umano. Inoltre si presenta come soluzione nell’interezza sia per il corpo che per l’aspetto emotivo, infatti contempla sia l’aspetto ginnico che mentale. Nella mia esperienza sotto lockdown ho osservato due riscontri: da una parte le persone hanno continuato online il corso perché ormai era un percorso avviato e come tale è bene continuarlo, dall’altra molti hanno scoperto questa disciplina e ci si sono avvicinati per la prima volta soprattutto a causa dello stress».

 



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