La solitudine delle cose – Massimo Listri
di Laura Boccanera
Il disordine, anziché la perfezione, la polvere piuttosto che i marmi brillanti, Massimo Listri fotografa gli “sgabuzzini” inaccessibili dei luoghi più belli del mondo e ne nasce “La solitudine delle cose”, la mostra pensata da Vittorio Sgarbi per Civitanova. Se ad Ascoli Piceno il critico d’arte propone “La ricerca della bellezza”, opere della fondazione Cavallini Sgarbi, la mostra civitanovese rappresenta il suo opposto estetico, la ricerca dell’imperfezione, una estetica del disordine che restituisce, secondo il curatore, una dimensione intimista.
Il sindaco Fabrizio Ciarapica con il critico d’arte Vittorio Sgarbi
Per presentare l’esposizione del fotografo di Franco Maria Ricci, visionario ed illuminato editore, Vittorio Sgarbi è arrivato oggi pomeriggio a Civitanova, con il suo tradizionale e antipatico ritardo di un’ora. Prima di Civitanova Alta, si è “perso” a Treia in visita al cimitero e ospite dell’onorevole Tullio Patassini. «Ero convinto che un’escursione a Treia comportasse 30 minuti e non 4 ore». Ad attenderlo a Civitanova Alta al teatro Annibal Caro il sindaco Fabrizio Ciarapica, il presidente del consiglio comunale Claudio Morresi, l’assessore ai lavori pubblici Ermanno Carassai, la presidente dell’Azienda Teatri Francesca Peretti, lo storico d’arte Stefano Papetti, la direttrice della Pinacoteca Enrica Bruni. Una mostra che nasce grazie alla portavoce del sindaco Claudia Baiocco, amica storica della compagna di Sgarbi Sabrina Colle, come lo stesso Vittorio sottolinea: «è grazie a Claudia che ho conosciuto Sabrina, eravamo a Roma, ad una riunione di Confindustria e me l’ha presentata e Civitanova ha deciso di organizzare un festival, porteremo Aldo Cazzullo, Nancy Brilli e Alessandro Preziosi e abbiamo deciso di organizzare anche una mostra. Tutto si fa qui a Civitanova, ormai Spoleto sta chiudendo, Pesaro si svuota, Civitanova sarà il prossimo capoluogo di regione» ha detto il parlamentare.
La mostra di Massimo Listri, intitolata “La solitudine delle cose” inaugurerà il prossimo 26 giugno e rimarrà aperta fino al 30 settembre nello spazio multimediale San Francesco. Sul palco del teatro Annibal Caro prima di presentare la mostra il critico d’arte si è lasciato andare ad alcune esternazioni sul Covid e sul tumore che lo ha colpito e che ha sconfitto: «benché le mie condizioni fisiche siano state debilitanti in questi mesi ho ricominciato a incazzarmi quindi vuol dire che sto bene – sdrammatizza – ho scritto un libro su Caravaggio nei mesi della malattia per dare un senso al tempo lungo di questo illogico lockdown o clausura. Le mie posizioni non sono negazioniste, e avevo ragione, ora è il Ministro Speranza che dice che all’aperto il virus è meno contagioso. E io lo dicevo dal primo giorno. Se vado in bici da qui a Montecosaro chi incontro? Abbiamo tenuto chiuso i musei e vissuto in un limbo. Qui finalmente riprende la vita e celebriamo il ritorno alla vita con conferenze, spettacoli attorno al tema di Dante e iniziative espositive».
Nella foto Fabrizio Ciarapica, Vittorio Sgarbi e Stefano Papetti
La scelta è caduta proprio su Massimo Listri che coetaneo di Sgarbi è stato il fotografo dell’editore Franco Maria Ricci a partire dagli anni ’80. Una rivista che segnò e modificò per sempre il mondo dell’editoria d’arte. Con Listri alla fotografia e Sgarbi ai testi (assieme ad altri ed insigni scrittori dell’epoca, da Borges, a Moravia, fino a Manganelli e Ugo Ojetti, le riviste di Fmr divennero presto un unicum. La ricetta di questo successo secondo Sgarbi sta proprio nell’aver sovvertito la grafica delle riviste: «prima avevano tutte un testo lunghissimo e immagini piccolissime come francobolli, spesso in bianco e nero. Ricci intuisce che la rivista d’arte, anche per fare abbonati, deve avere testi brevi e chiari e immagini bellissime». Listri viene arruolato e per la rivista fotograferà tutto il patrimonio artistico e museale più affascinante d’Italia e non solo: dagli Uffizi a Stupinigi, da Versailles a Palazzo Davalos. In questa mostra però, con foto apparentemente scattate con la mano sinistra, come un capriccio in quanto immagini non richieste e di ambienti degradati, magazzini, retrobotteghe, si scopre un’intimità e una solitudine che ha del poetico, l’abbandono, la vita declinata all’imperfetto». Grande soddisfazione è stata espressa dal sindaco Fabrizio Ciarapica: «ringrazio Sgarbi per aver accettato l’invito ad organizzare una mostra di livello. Era importante dopo questo momento difficile ripartire ed era importante ripartire dalla cultura e lo abbiamo fatto chiamando il più grande critico d’arte come Vittorio Sgarbi. Volevamo qualcosa di nuovo, di moderno e innovativo, come è Civitanova città contemporanea, ma che raccontasse anche qualcosa del passato». Al termine della presentazione Vittorio Sgarbi ha fatto un sopralluogo a San Francesco e visitato Pinacoteca e sala Ciarrocchi.
Certo che Sgarbi è veramente un fenomeno
c'era proprio bisogno de quesso!...
Ci mancava Sgarbi
Citanó comanda
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cominciano a fregare Macerata anche sulla Cultura?
Prima di parlare di ‘fenomeno Sgarbi’ io aspetterei che si chiariscano i fatti riportati da ‘la Repubblica’ nella edizione romana in queste ore, fatti tra l’altro relativi a un artista marchigiano contemporaneo.
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Quadri falsi di De Dominicis, ora Vittorio Sgarbi rischia il processo. “Autenticati in un hotel mentre era al telefono”.
I pm di Roma contestano al critico d’arte e candidato assessore alla Cultura di Roma di aver autenticato almeno 32 quadri del maestro marchigiano deceduto nel 1998 che lui – sostiene la procura – sapeva essere palesemente falsi. Tra due giorni l’udienza.
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Sgarbi è un personaggio che definire sorprendente è poco ma questo sarebbe troppo anche per lui.
Sgarbi e’ veramente fenomenale, puo’ fare quello che gli pare, si e’ visto quando era sindaco di SAN SEVERINO che non c’era mai nella citta’.
beh comunque ricoprire la carica di sindaco senza la minima presenza fisica non pemso sia colpa del sindaco ma di chi ha votato il ” soggetto”….