«Marocchinate, nessun allarme razzismo:
Morgoni sostenga la proposta di legge
per la giornata in memoria delle vittime»

POTENZA PICENA - Il presidente dell'associazione organizzatrice, Emiliano Ciotti, risponde al deputato del PD che ha criticato l’evento promosso dall'amministrazione comunale: «Difenda chi 77 anni fa subì stupri e violenze di ogni tipo»
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Emiliano Ciotti

 

«Rassicuriamo Morgoni, non c’è nessun allarme razzismo. La manifestazione di ieri è andata benissimo e ha riscosso l’apprezzamento di tante amministrazioni comunali italiane. Gli lanciamo un appello: difenda chi 77 anni fa subì stupri e violenze di ogni tipo e sostenga la proposta di legge per istituire ufficialmente la Giornata in memoria delle Vittime delle Marocchinate». A dichiararlo il presidente dell’associazione nazionale vittime delle marocchinate, Emiliano Ciotti, dopo l’intervento del deputato Pd (leggi l’articolo) in merito all’iniziativa promossa dal Comune di Potenza Picena (leggi l’articolo). «Ringraziamo l’Amministrazione, nella persona dell’assessore alla cultura Tommaso Ruffini, per aver partecipato assieme ad altre 60 città alla prima edizione di questa manifestazione patriottica, che vuole ricordare le Vittime delle violenze di ogni tipo, passate alla storia come “marocchinate” – sottolinea – . Un termine quest’ultimo che può non piacere, ma non lo abbiamo inventato noi ed è di uso comune da oltre 70 anni in film, libri, articoli di giornale e tra la gente. I reati compiuti dai magrebini francesi sono una tragedia nazionale che è stata tenuta per troppi anni sotto silenzio – prosegue Ciotti – deporre un fiore e un drappo tricolore a un monumento o in luogo significativo di una città, non ci sembra sia una manifestazione di stampo razzista. Le violenze da parte dei magrebini francesi contro i civili italiani iniziarono con lo sbarco in Sicilia nel luglio 1943, proseguirono in Campania, nelle provincie laziali di Frosinone, Latina, Roma e Viterbo; in Toscana nel senese e nel grossetano e sull’isola d’Elba, per terminare alle porte di Firenze a fine luglio 1944».

 

«Vittime delle marocchinate? Sceneggiata propagandistica di stampo razzista»

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