Dopo la lettera dei comitati delle mense scolastiche cittadine, dello scottante tema della riorganizzazione delle strutture si è parlato ieri in Consiglio comunale a Macerata con l’odg presentato dal Pd. «Ancora una volta sono ricorsi all’equivoco secondo cui si metterebbe mano alla gestione delle mense solo per ottenere “risparmi proprio sull’alimentazione dei bambini” accusando tra l’altro la maggioranza di “sfrontatezza”. Come capogruppo dei consiglieri di Fratelli d’Italia, sento di dover ribadire che tale visione delle cose è falsa e fuorviante. Ciò che l’Amministrazione vuole ottenere con la razionalizzazione del servizio è esclusivamente un miglioramento dello stesso sotto l’aspetto qualitativo, quantitativo e sanitario».
Così Pierfrancesco Castiglioni sostiene le scelte dell’amministrazione e prosegue: «Per quanto riguarda la qualità occorre infatti chiedersi se effettivamente questa è garantita quando su 13 cucine solo una è munita di abbattitore, sapendo che l’abbattitore è necessario per ridurre i rischi di proliferazione microbica e quando, proprio perché si è sprovvisti di tale strumento, in qualche cucina, non in tutte, l’arrosto viene cucinato con largo anticipo per poi essere fatto raffreddare all’aria o un polpettone contenente carne, uovo e latte viene preparato il giorno prima e poi messo in frigorifero senza essere abbattuto. Veramente si ritiene che le verdure cucinate ore prima e non nei 2 minuti prima di servirle non perdano ugualmente parte delle caratteristiche nutrizionali, come nell’ipotesi di trasporto?». Poi l’attacco frontale all’ex assessora Stefania Monteverde: «Riguardo quella che definisce “la ben nota qualità delle MenseVerdeBio” noi riteniamo che la qualità non possa essere garantita nel momento in cui si è rinunciato a ricorrere alle forniture a Km 0 che permettevano un maggior controllo in loco presso le aziende, per ricorrere a un grande unico distributore che prende la merce da tutta Italia, con tutti i rischi conseguenti all’effettivo controllo sul fatto che, ad esempio, accanto ad un campo bio vi sia un campo convenzionale che potrebbe inficiare la certificazione dei prodotti. Non sarebbe allora più opportuno ritornare a fornitori locali a Km 0, coinvolgendo anche i comitati mensa e magari facendo aggregare i nostri produttori locali in cooperative? Ciò permetterebbe di ottenere sicuramente un doppio successo in termini di rilancio dell’economia locale e di una migliore qualità della materia prima».
Castiglioni conclude con uno sguardo a realtà vicine: «Bisognerà pur chiedersi il perché Jesi settima classificata nella classifica di Foodinside è passata da 9 cucine con 12-13 cuochi, ad una sola con dotazione all’avanguardia o il perché se si vanno ad analizzare i dati nazionali delle mense delle città più virtuose si evidenzia che il sistema, il modello di riferimento non è quello attualmente adottato dal nostro Comune, ma quello verso cui si vuole andare. Una cosa è certa: non si può pensare che la maggioranza in Consiglio sia tanto autolesionista da volere, tra i primi suoi atti amministrativi modificare qualcosa che già funziona solo per farsi criticare».
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concordo pienamente sulla necessita’ di un abbattitore, ritengo che da qualche mese sia diventato indispensabile.
Come ragionamento non fa una grinza
Uhm l’argomentazione retorica con cui chiude il Consigliere mi lascia perplesso. Se l’iniziativa non fosse stata criticata ne avremmo dedotto la sua correttezza. Visto che invece è stata criticata risulta ugualmente corretta perchè non si potrebbe pensare ad un autolesionismo della Giunta. Quindi siamo di fronte ad una situazione di infallibilità senza condizioni. Situazione davvero molto confortevole per gli amministratori.