di Giulia Mencarelli
«Parlare di storytelling sportivo a trecentosessanta gradi». Così, per dirla nelle parole del direttore artistico della kermesse sportiva, Michele Spagnuolo, si apre la prima serata dell’Overtime Festival che porta il suo colore in piazza, trasformandola in una vera e propria #greensquare. Luci verdi e piante affisse ai lati della piazza, attirano già i primi commenti dei curiosi che in una veste così naturale, stentano a riconoscerla.
Ed è in questa nuova veste che, mediante collaborazione con Pellegrini garden, anche il primo cittadino Sandro Parcaroli, invita la platea a guardarsi intorno ed ammirarla in tutto il suo splendore: «Osservate la bellezza di questa piazza. Con la nuova giunta formatasi questa mattina (presenti gli assessori Riccardo Sacchi, Paolo Renna, Andrea Marchiori, Marco Caldarelli, Francesca D’Alessandro, ndr), lavoreremo sodo per rilanciare la città. Un ringraziamento sentito al patron di casa, Michele Spagnuolo, con la quale mi auguro di collaborare per le prossime edizioni». Entusiasta del festival ha poi aggiunto come «lo sport rappresenti sempre di più la strada di salvezza che, mi auguro, i ragazzi intraprendano per salvarsi dai canali della droga».
A sostegno di questo, sempre più sentito, salvagente anche le parole del rettore, Francesco Adornato che enfatizza «lo sport come metafora della vita nel suo senso migliore».
E aggiunge apprezzamento per la scelta del tema: Tempi. «Tema molto intrigante che si lega non solo al risultato sportivo ma anche ai tempi che viviamo». Con più di quaranta iniziative lanciate in programma dal 3 ottobre, il direttore del festival, accoglie sul palco il giornalista di Mediaset, meglio conosciuto come la Iena dello sport, Filippo Roma. «Ci vuole grande coraggio per mettere in piedi un evento così bello in un momento particolarmente difficile» afferma Roma che senza tanti giri di parole, accoglie, con un inevitabile applauso, Urs Althaus. Arrivato in Italia, per la prima volta, nel 1981, venne selezionato quando ai provini per un film, cercavano non solo un attore ma anche un bravo calciatore. «Nel film, “L’allenatore nel pallone”, il ruolo di Aristoteles rappresenta quello di un brillante calciatore, classificato solo dopo grandi come Maradona e Platini», commenta il giornalista.
«Ancora oggi, quando torno in Italia per trascorrere le vacanze, le persone mi riconoscono e questo mi riempie di gioia. La Longobarda – aggiunge l’attore nonché modello – è rimasta la mia squadra del cuore». Un film che sembra nascere dai connotati trash ma che nasconde temi delicati trasformandolo in un genere cult. Aristoteles che, anche grazie alla vicinanza di un grande del cinema italiano, Lino Banfi, negli anni diventa un mito transgenerazionale a tutto tondo. A coronamento di questo iniziale debutto dell’Overtime Festival anche la sorpresa del videomapping proiettato sulla chiesa di San Paolo, tramite la collaborazione con Med Store e PlaymarcheSrl – Spin off dell’Università di Macerata, curato da Luca Agnani. Per oggi, giovedì 8 ottobre, si attendono Alberto Facchinetti, Furio Zara, Alessandro Abbio, l’allenatore Nevio Scala e dalle 21.30 Omar Pedrini, intervistato da Pierluigi Pardo. Per il programma completo: www.overtimefestival.it
Ecco le piante in piazza della Libertà «Presto anche 20 posti auto»
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
OverTime è sempre stata una manifestazione di Piazza aperta a tutti con i vari scenari liberi da delimitazioni che invogliavano la partecipazione.Quella di ieri sembrava una blindatura che allontanava i passanti nonostante l’interno fosse vuoto.Benvengano gli effetti speciali ma che siano per tutti e poco c’entra il Covid ed il distanziamento sociale quelle piante ed i cartelloni tenevano lontano i curiosi.OverTime non va gestita come un VereItalie dove solo pochi eletti possono permetterserlo ma fruibile sia dagli appassionati che da passanti curiosi.Se vogliamo che la gente torni in centro le manifestazioni devono essere coinvolgenti e non autoreferenziali|Ciak!Non buona la prima,ritenta sarai più fortunato.
A Natale non solo l’abete ma pure le radici, montagna compresa.
Dicci la verità, a te non ti hanno fatto entrare o assistere perchè ti hanno riconusciuto!!!!
A te invece, scusa se te lo dico ma devono averti riconosciuto.
Per quanto riguarda l’evento il fatto nuovo sta nel fatto che si paga mentre prima era sempre gratuito.Come mai gli effetti speciali sono di MedStore?Ha vinto una regolare gara d’appalto?Lo fà gratuitamente?A pagamento?Comunque sia andata la società si è fatta pubblicità e il Sindaco il suo momento di vanagloria.Forse sarebbe il caso che ci chiarisca le idee in merito visto il palese conflitto d’interessi!
Per quanto riguarda il fatto di essere riconosciuti(se il commento del Sig.Franceschetti era riferito a me)spero fosse ironico in quanto ultimamente in diversi mi hanno”riconosciuto”ma non come Maceratese nato e vissuto oramai da troppi anni in Città,ma come “Lu cumunista”e con una accezione negativa e con troppa baldanza che di certo non mi intimoriscono ma accentuano il mio pensiero che due segretari di partito siano riusciti ad inculcare odio tra gli Italiani sia da una parte che dall’altra.La diversità e il pluralismo dovrebbero contribuire al miglioramento della società e non ad affossarla,sempre che si rimanga negli ambiti democratici!