Mangialardi rassicura sull’ospedale:
«Lo faremo, è una priorità»

SANITA' - La struttura che deve sorgere a Macerata non potrà essere realizzata con la legislatura Ceriscioli, ma il candidato governatore del centrosinistra porterà avanti la pratica: «La realizzazione non è assolutamente in discussione»

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Maurizio Mangialardi

di Luca Patrassi
In tempo di elezioni il bello non arriva dalla visione del presente ma dal passato e dal futuro. Una partita coniugata in due tempi che sembra voler dividere elettori e politici. Da una parte l’elettore che guarda al passato per capire come sono andate le cose, dall’altra il politico che preferisce il futuro per declinare i progetti. La polemica del giorno verte sul nuovo ospedale di Macerata, il tempo di scrivere che 33-34 mesi dopo l’annuncio del governatore della Regione Marche Luca Ceriscioli che l’ospedale nuovo sarebbe stato realizzato a Macerata, da allora il Comune di Macerata è riuscito solo ad approvare da poche settimane la variante al Prg mandando la pratica fuori termine per questa legislatura. Regione impossibilitata, anche volendo, a produrre atti amministrativi utili allo scopo prima della fine della legislatura. Con tutti i rischi collegati alla colossale perdita di tempo e al fatto di dover attendere nuove elezioni e una nuova maggioranza di governo. Bene, dal canto suo ieri sera il candidato governatore del centrosinistra Maurizio Mangialardi ha pensato di spiegare quali sono i suoi progetti per il futuro sul tema dell’ospedale della Pieve. Scrive Mangialardi: «La realizzazione dell’ospedale di Macerata non è assolutamente in discussione. Anzi, l’approvazione da parte del Comune della apposita variante parziale al Prg è la garanzia che questa struttura diventerà quanto prima realtà. La drammatica esperienza del Covid – continua Mangialardi – ha dimostrato l’esigenza di potenziare la sanità pubblica, sia per quanto concerne le strutture ospedaliere, sia per quanto riguarda la medicina del territorio. In questo ambito rientra l’ospedale a La Pieve, che rappresenta una priorità per la riorganizzazione della sanità nell’Area vasta 3, e che pertanto si farà, a prescindere da qualsiasi possibile ostacolo amministrativo». Quanto prima, intanto è bene ribadire che alla conferenza dei sindaci dell’ottobre 2017 la Regione, con il governatore Luca Ceriscioli, indicò anche i tempi di realizzazione. Certo Mangialardi non è Ceriscioli e Ceriscioli, con l’ex direttore dell’Av3 dell’Asur Alessandro Maccioni, ha fatto tutto quello che era nella sua possibilità di intervento non potendo certo fare nulla sulla parte di competenza del Comune. Dunque, per il futuro Mangialardi assicura che l’ospedale si farà. Per il passato si ricorda che la sola variante al Prg ha visto il Comune “in azione” per oltre tre anni. La bellezza è nel passato e nel futuro, nel fare e nel dire. Poi verranno le elezioni e si ricomincerà.

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