L’arcivescovo Francesco Massara
Dominano silenzio ed incredulità a Camerino. Da quando si è scoperto che nelle carte della maxi inchiesta Scott-Rinascita coordinata dal procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri contro la ‘ndrangheta figura anche il nome dell’arcivescovo Francesco Massara, quasi nessuno vuole parlare. Anche se non indagato o implicato in nessuna vicenda giudiziaria, il gip nell’ordinanza di custodia cautelare a carico di 334 persone parla di un incontro tra il boss Luigi Mancuso e i suoi fedelissimi che si sarebbe svolto a casa dell’allora parroco di Limbadi, Massara appunto. Mentre in un’intercettazione l’avvocato Giancarlo Pittelli, ex parlamentare di Forza Italia poi finito a FdI, arrestato e considerato dagli inquirenti tra gli uomini di fiducia del boss Mancuso e il trait d’union tra malavita organizzata e palazzi del potere, si riferisce a don Franco Massara come colui che gli avrebbe fornito la tessera del Vaticano.
In tutto questo l’unico a rilasciare un commento è il consigliere regionale settempedano della Lega Luigi Zura Puntaroni: «Sono componente della commissione ambiente e lavori pubblici, che si occupa di tematiche legate alla ricostruzione e mi sono confrontato diverse volte con monsignor Massara su temi legati al sisma – spiega Zura – il quale ha rappresentato diverse problematiche che si trovano ad affrontare le diocesi, come luoghi dove ricoverare le opere d’arte, o le difficoltà normative che bloccano l’impiego di fondi già stanziati per la ricostruzione delle chiese o altri edifici ecclesiastici. La prima occasione in cui l’ho conosciuto è stata la visita dell’allora ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio nelle zone del sisma, tra cui Pieve Torina, nell’ottobre 2018. E’ stata la prima volta che ci ho parlato, l’ho trovato attento al territorio, diverso nei modi da chi lo aveva preceduto».
Luigi Zura Puntaroni
Zura si dice quindi indignato di aver visto il nome di Massara accostato alla ‘ndrangheta. «Vederlo sui giornali trattato in quel modo – continua il leghista – solo per essere terza persona, non coinvolta in alcun modo nel procedimento giudiziario in atto, senza che vi sia nei suoi confronti nessun atto della procura di Catanzaro, rappresenta un inutile massacro – continua il consigliere – io sono un politico e mi posso difendere da eventuali attacchi, lui è un uomo di Chiesa, non può farlo. Non vorrei che questo sia un progetto per togliere dal nostro territorio una persona di qualità e credibile, in modo da sostituirlo con qualcuno di più malleabile. Sul piatto ci sono da gestire circa 260 milioni di euro di fondi, per le chiese della diocesi di Camerino-San Severino Marche».
LA NOSTRA RISPOSTA – Innanzitutto va detto che non sono stati i giornali a trattarlo in quel modo, ma è il gip Barbara Saccà che nelle oltre 1.200 pagine dell’ordinanza fa riferimento al summit a casa del parroco. E’ questo è un fatto rilevante al di là che Massara sia indagato o meno. Quindi l'”inutile massacro” di cui parla il consigliere leghista non è chiaro a chi debba essere imputato: forse agli inquirenti che avrebbero potuto non parlare di quell’incontro? Oppure ai giornali che avrebbero dovuto tacere di quel particolare? E per quale motivo? Poi non si capisce perché un uomo di Chiesa non possa difendersi e spiegare, mentre un politico sì. Abbiamo più e più volte chiesto all’arcivescovo la propria versione, invano. Infine chi ci sarebbe dietro questo presunto progetto per «togliere dal nostro territorio una persona di qualità e credibile»? Zura è a conoscenza di qualcosa? Perché se così non fosse è chiaro il consigliere leghista sta opponendo teorie senza alcun fondamento a fatti che, seppur senza rilevanza penale, sono stati cristallizzati in un’ordinanza del gip. E che comunque sono stati tutti collocati nel 2017, ben prima della nomina di Massara ad arcivescovo di Camerino-San Severino.
(redazione CM)
Maxi inchiesta sulla ‘ndrangheta: «Summit a casa del parroco» Ora arcivescovo di Camerino
Allora è del tutto normale che un prelato abbia contatti con esponenti della ndrangheta colpevoli di innumerevoli reati ???.....Annamo beneee
Mi sfugge il nesso. Da quando un prelato non può difendersi ?
La mia solidarietà, per quello che può valere la solidarietà di un comune cittadino, alla redazione di CM. Il giornale non ha fatto accuse di sorta, ha solo narrato dei fatti e, proprio per non essersi spinto a più o meno facili congetture , merita rispetto. Ugualmente ho fiducia in un uomo che è ministro di Dio. Certamente l'arcivescovo, al fine di evitare che la chiesa possa essere coinvolta in brutte polemiche e considerando che in ballo ci sono da gestire nelle chiese del suo territorio cifre enormi che potrebbero fare gola a gruppi di un certo tipo, certamente l'arcivescovo dicevo vorrà spontaneamente , e per il bene della chiesa che rappresenta, farsi da parte. Sono certo che al più presto prenderà questa decisione.
Allora... Terremoto + chiese da risistemare =ricostruzione su cui mangiare... Bhe forse a pensar male non si fa peccato
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Al contrario, sono convinto che un sacerdote possa difendersi meglio di un politico, visto che dietro ha la Chiesa.
Io penso che il Vescovo di Camerino, in quanto pastore di anime e successore degli apostoli (tali sono i vescovi), abbia non solo la possibilità, ma proprio il dovere di dire la sua e fornire all’opinione pubblica, cioè al suo “gregge”, una qualche ragionevole spiegazione circa l’ospitalità fornita, allorchè era parroco a Limbadi, in più occasioni per incontri tra ‘ndranghtetisti, massoni e politici sospettati di collusioni con la criminalità organizzata.
Il fatto che il Vescovo non sia personalmente indagato non lo esime in alcun modo dal fornire queste doverose spiegazioni. Così come non lo può esimere l’apprezzabile comportamento avuto in questi ultimi mesi nella sua nuova funzione vescovile, alle prese con i gravissimi problemi dei terremotati.
Che sia un modo per fargli cambiare sede, rimuoverlo, spostarlo altrove sembra più la trama di un pessimo B movie.
Comprendo che, pur di farsi pubblicità ogni modo è lecito, ma il comunicato stampa fa acqua da tutte le parti.
.
innanzitutto perché se si deve rimuovere un alto papavero le strade sono molte, ma quella dell’essere tirato in ballo -alla lontana- in una maxi inchiesta assomiglia ad una trama pessima di un giallo.
Secondariamente, come già detto, avendo la chiesa dietro non sarà difficile trovare santi in paradiso per difendersi, casomai ce ne fosse busogno
Zura può avere le proprie (opportunistiche ?)opinioni; però i fatti (intercettazioni)sono e restano tali!
Le difese del politico non contano nulla, è solo una opinione personale …..
“Senza scomodare il diritto di cronaca e nemmeno quello alla difesa, per conferme e risposte in merito, è sufficiente considerare cosa avrebbero voluto fare gli Arcivescovi che lo hanno preceduto, da Monsignor Bruno Frattegiani in poi, e vedere come sono stati trattati.
Il silenzio dell’attuale Arcivescovo, assomiglia a quello del Maestro dinanzi a Ponzio Pilato.
Per quanto può valere, nel pomeriggio di Natale 2019, ho dato il mio incoraggiamento all’Arcivescovo ..”
Scrivente specialista in professioni legali; comandante vigili urbani.