David Miliozzi in bici con la moglie Elisabetta Fraticelli
«A Macerata non c’è neanche uno stallo delle bici, nonostante portiamo avanti questa battaglia da quando siamo entrati in Consiglio comunale. Muoversi in bici fa bene, da tutti i punti di vista: ogni tanto farebbe bene soprattutto a chi fa politica, per rendersi conto, nella quotidianità, di tanti problemi legati alla mobilità. A cominciare dalle tante barriere architettoniche che ahimè ci sono ancora oggi in città».
David Miliozzi, consigliere comunale di Pensare Macerata
Così David Miliozzi di Pensare Macerata lancia la proposta al Consiglio comunale della città, con un’interrogazione che sarà discussa lunedì sul tema del Piano urbano per la mobilità sostenibile (Pums). Un argomento che fa dibattere soprattutto in questi giorni in cui è stata annunciata la riapertura a fasce orarie della Ztl del centro storico. Un provvedimento già preso l’anno scorso che ha fatto storcere il naso non solo ai commercianti (leggi l’articolo) ma anche a Macerata pedonale, che ha ribadito la necessità di politiche che incentivino anche l’utilizzo della bici. A rincarare la dose oggi Miliozzi: «Dobbiamo costruire una società che impari a muoversi anche in modo diverso, più sostenibile – spiega il consigliere – Andare in bici è una buona pratica, oggi più che mai, che siamo e saremo sempre più invasi da automobili. La politica deve lavorare con coraggio in questa direzione, deve dare dei segnali forti. A Macerata ci sono sempre più persone che hanno deciso, quando possibile, di muoversi in bici, soprattutto da quando ci sono le bici elettriche. Certo vanno costruite infrastrutture adeguate. E invece chi va in bici si sente un corpo estraneo nella nostra città, per strada è un elemento di disturbo degli automobilisti, sui marciapiedi disturba i pedoni, e ribadisco non c’è neanche uno stallo ad accoglierti, dove lasciare il mezzo. Servono stalli in posti strategici, in prossimità del centro storico, della stazione, degli istituti scolastici, delle aziende. Del terminal degli autobus. All’interno del tunnel che porta agli ascensori del centro storico c’è una nicchia dove potrebbero essere posizionati degli stalli, l’ho detto più volte in Consiglio comunale. Oppure questi stalli possono essere posizionati fuori, dove c’è uno spazio che sembra fatto apposta. Non sono così ingenuo da non capire che davanti a noi c’è un lungo percorso – conclude Miliozzi – non è che da un giorno all’altro la gente comincerà a muoversi in bici, lo so bene, soprattutto in una città come Macerata, fatta di salite e discese. Ma trovo ingiusto che chi va in bici non riceva nessun segnale positivo dalla politica, a cominciare dall’istallazione degli stalli. Non dimentichiamoci che prendere la bici per gli spostamenti è una scelta coraggiosa, a volte faticosa, che in tanti Paesi è addirittura incentivata. Non inquina e ti fa vivere la città più intensamente».
(Fe. Nar.)
Peccato che Macerata non è Civitanova o San benedetto tutte piane! E una città difficile per le biciclette
Credo che Macerata abbia bisogno di ben altro che degli stalli per le bici, inoltre l'assenza di piste ciclabili rende l'andare in bici per Macerata molto pericoloso.
Incrementare le linee degli autobus no eh? Tutti questi amanti di bici non si sono resi conto di due cose: A) Macerata è una sorta di montagne russe B) le bici elettriche costano un occhio (poi che gusto ci proveranno a pedalare tra gli scarichi delle auto...)
Due ruote? Pensavo alle motociclette; a Macerata quanti parcheggi ci sono per le moto? Dislocati dove? Per trovarne uno ci vuole il cane da caccia; e di quei parcometri medievali che prendono solo gli spicci?
“…il sapore dei tuoi baci, Un disco per l’estate, le nostre domeniche a Macerata…”
Macerata non è la città “ideale” per la bici e la bici elettrica non è un mezzo molto economico. Ma degli stalli per bici sono un idea a costo contenuto che fa felici i pochi che vanno sulle due ruote e non da alcun fastidio ai più che vanno a 4 o a piedi. Quindi ben venga
Soldi sprecati ma se già la gente se lamenta x la Ztl, perché gli pesa le gambe a camminare, ed io invece amo camminare....figurate se prende la bicicletta .... pensa ad altro che è meglio...invece della foto in bici in centro...il casco dov è?
Bravo Davide
bici??? mountain bike.....con tutte quelle salite!
L'"erba" non manca, le biciclette le mette il comune, mancano solo i canali per fare Amsterdam di provincia.
Ci vogliono le bici elettriche e le ciclabili o in alternativa doping come se non ci fosse un domani
C'ho lu fiatò solo a pensacce de ji x Macerata in bicicletta
Bici elettriche, spero...se no ci spingi tu sulle salite
Macerata città per biciclette è come Civitanova capitale della cultura.
Ma si, buone idee a costo risibile... Ma possibile che dopo dieci anni di amministrazione venga fuori tutto solo adesso? #curioso
Grande David
Simona Cesetti il casco non è obbligatorio ma ovviamente fortemente consigliato... in ogni caso chi vuole muoversi in bici deve avere la possibilità di farlo in sicurezza ed avere un minimo di strutture per farlo....e con le bici a pedalata assistita è alla portata di tutti. Speriamo in un investimento verso questo senso
Sarebbe bello avere una ciclabile “seria” che arrivi fino al mare..
Poi caschi dentro le buche..
La zappa.....
Peccato che anche il miglior Pantani avrebbe difficoltà a percorrere tutta la città in bici. Non siamo città come Ferrara o Rovigo, non dimentichiamocelo.
E quando in piazza c'e' stato il 22/9 l'evento sulla mobilità sostenibile dove stava il consigliere? Io non ho visto molta partecipazione
Macerata a due ruote...tutti Peter Sagan qua!
Veramente Macerata, va ripensata TUTTA dal punto di vista della mobilità sostenibile. È indegna di essere una città universitaria, da questo punto di vista. Tutte le città, soprattutto quelle universitarie dovrebbero essere accessibili a bici, quindi a piste ciclabili. Non parliamo poi dei parcheggi, dei trasporti pubblici e della viabilità, oltre che dello stato delle strade e marciapiedi. Le città dell'America latina sono più strutturare e sostenibili
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Roma: 7 colli.
Sono state fatte alcune piste ciclabili. Pian piano ci si è resi conto che per piccoli spostamenti si può:
– camminare
– andare in bicicletta (tra i 7 colli è pieno di elettriche)
– andare in monopattino.
Meno stressante che mettersi nel traffico e cercare parcheggio.
Le piste son sempre piene (dove ci sono e son ben tenute).
Perchè non collegare i punti nevralgici della città (intendo con percorsi chiari, ben tenuti (protetti) e funzionali?
Bisogna pensarci, perchè muoversi senza auto fa anche qualità della vita.
Voi pensate alle biciclette, intanto chi va con una carrozzina per bambini, o peggio ancora chi ha problemi di handicap, coma fa ha recarsi da Piazza Annessione a Corso Cavour, oppure da Piazza Annessione ai girdini, sottopassaggi non attrezzati.
La proposta di Miliozzi mi sembra buona, anche se Macerata ha molti dislivelli da superare. Va comunque nella direzione giusta e potrebbe essere una soluzione anche per molti studenti che hanno casa o una stanza in periferia e hanno bisogno di venire in centro per le lezioni e gli esami.
Macerata non e’ adatta x andare in bici, hai sbagliato idea e citta’ carissimo David.
Si aspetta, oltre ad altre cose, da qualche anno. Che dare piste ciclabili e stalli per le bici non vuol dire obbligare tutti a muoversi in bici, ma dare possibilità a mobilità alternative. Come anche il concetto che Macerata sia tutta in salita è discutibile, non solo per le frazioni, penso anche a Via Roma, Corso Cavour e Cairoli, Viale Indipendenza, Corso Carradori, le Mura e alcune vie del centro. Sono tutte vie piane dove andare in bici è perfettamente possibile. Serve tempo, un piano serio, una rete fatta bene, una connessione e maggiori trasporti pubblici, incentivi per bici a pedalata assistita o pieghevoli, magari ascensori più grandi e non solo in centro? Assolutamente si, però se ne parla e basta e non ci si attiva mai, parlarne a ogni mandato lascia il tempo che trova.
Per Ciarlantini. In realtà Macerata è una città equilibrata perché praticamente ha tante salite quante discese e allora si può scegliere di andare in discesa.