Bufera sul Pd, Renis:
«Riflettiamo sulla salute di Macerata»

POLITICA - Il presidente della onlus "Insieme in sicurezza" ed ex consigliere comunale del Pd si schiera dalla parte dell'avvocato Bommarito e richiama il Partito Democratico a riportare il dibattito sul giusto piano: «No attacchi personali»

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Romeo Renis

E’ bufera sul Pd dopo l’uscita del secondo numero del giornalino dem che ha attaccato sul piano personale l’avvocato Giuseppe Bommarito. Un editoriale non firmato (ma dietro cui c’è la regia di Renato Pasqualetti) che ha diviso gli stessi democratici. Dopo gli interventi di esponenti di spicco del partito che hanno preso le distanze e anche delle forze d’opposizione (oltre a decine di commenti all’editoriale del direttore di Cronache Maceratesi), dice la sua anche Romeo Renis, presidente della onlus “Insieme in sicurezza” ed ex consigliere comunale del Pd. Di seguito il testo integrale della sua lettera. 

 

«Ho letto, anche se con un po di ritardo, il giornalino del Pd della nostra città. Lo stesso apre con un editoriale, fra l’altro non firmato, segno che già a priori colui che l’ha scritto, sapeva che alcuni argomenti o attacchi personali meritavano un po di vergogna. Infatti, per sostenere, sia pure legittimamente, una posizione politica e per criticare alcuni articoli dell’avv. Giuseppe Bommarito, si fa chiaro riferimento alla morte del figlio Nicola, usando frasi e parole a dir poco inopportune. La triste vicenda dell’avv. Bommarito, nei confronti della quale, l’associazione che ho l’onore di rappresentare nutre forte rispetto, ci deve spingere verso un augurio che quella disgrazia non succeda più a nessuno. E su questo sono certo, l’impegno contro la droga di Peppe Bommarito, è proprio indirizzato a questo intendimento. Ma affinchè avvenga ciò, è necessario aprire una discussione seria, franca e consapevole sullo stato di salute della nostra città. Basta con la tiritera dell’isola felice. Basta scendere sul piano degli attacchi personali con una politica di contrapposizione.
Si diceva qualche tempo fa, “Difendiamo la vera Macerata”. Ma qual è la vera Macerata? Mi permetto una pubblica riflessione. All’inizio dell’anno scorso Macerata è stata ferita dalla tragica fine di Pamela Mastropietro e dalla “rappresaglia” di Luca Traini. Una ragazza fatta a pezzi in modo atroce e una reazione scellerata di un esaltato. Certo poteva accadere ovunque ma è successo a Macerata, e Macerata se ne è fatta carico. Da quel momento in poi si sono scatenati i “diavoli” direbbe qualcuno. Si sono accesi i riflettori su una cittadina dove la qualità della vita era, e sicuramente lo è ancora , abbastanza alta. “Gli sciacalli della politica”, i nichilisti e non solo, hanno approfittato dei riflettori accesi per farsi finalmente notare. Strumentalizzazioni ed invettive hanno rischiato di avere la meglio su ragionamenti concreti. La città si è trasformata immediatamente in zona pericolosa. Anziché riflettere, tacere ed unirsi in un abbraccio corale per comprendere cosa ci stava capitando, si è dato fiato alle trombe ed ai tromboni che esprimevano spesso note stonate. Note che ci portavano fuori strada con il rischio di farci odiare anche la buona musica. E continuando sulla metafora della musica, Macerata, senza offesa per nessuno di buona musica se ne intende. Oltre ai “tromboni stonati” però, ci sono stati i “pifferi rilassanti” che non hanno fatto meglio. Infatti, anziché cogliere l’occasione per provare a fare una riflessione seria sulle mutate condizioni sociali nella nostra città, si è fatto e si continua a fare l’errore di attenuare, alcune volte sottovalutare, altre ancora non approfondire…
In ogni modo una cosa è certa: piaccia o non piaccia, Macerata non è più la stessa di qualche anno fa. Di chi è la colpa? Anche volendo, su questo non ci sono risposte certe, e anche volendo cercare non troveremmo risposte unanime. Crisi economica? Crisi della famiglia? troppa immigrazione? Scarsa certezza della pena? Poche Forze di Polizia? Crisi dei valori morali? Mancanza di video-sorveglianza? Colpa del sindaco? Crisi della scuola? Troppa droga in giro? O troppi ragazzi che la cercano? Forse un po di tutto, ma di certo, Macerata sta cambiando. Allora per difendere la vera Macerata cosa fare? Passata l’emergenza, penso che sia giunta l’ora di una musica appropriata.
E’ necessario arrivare alla consapevolezza che legalità e sicurezza rappresentano sviluppo e crescita sociale. Che la droga è un problema serio, presente nella nostra città come in altre città del centro Italia e che deve essere assunto come problema di tutti e non solo delle forze di Polizia; che qualsiasi forza politica che si definisce democratica, deve affrontare con serietà e senso di responsabilità senza delegare a nessuno il proprio impegno ne liquidarlo paventando liberalizzazioni scellerate ignorando gli effetti deleteri sul cervello degli adolescenti del cosiddetto thc che studi autorevoli hanno stabilito. Problema droga che non si può affrontare rispolverando posizioni di 20 anni fa quando l’eroina era l’unica fonte di morte e le droghe sintetiche era difficile da reperire. Quindi c’è da investire, analizzare, programmare, prevenire, integrare, e soprattutto… non analisi improvvisate, o scelte estemporanee, ma progetti funzionali fatte da persone competenti in collaborazione con le famiglie, la scuola, le associazioni sportive, le istituzioni e le associazioni che da decenni sono impegnati su questo versante…E’ necessario che i cittadini sentono che le forze politiche democratiche impegnate a Macerata, assumono come prioritari i problemi che più suscitano sentimento negativo. E allora ben venga l’impegno dell’avv. Bommarito contro la droga con il quale abbiamo più volte collaborato, ben venga l’impegno di tutte le associazioni impegnate su questo versante. Ben vengano le critiche e le osservazioni, purchè non si travalichi sul personale perché, ricordo a tutti, la perfezione non appartiene a questo mondo».

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