Il simbolico taglio del nastro. Da sinistra: Roberto Laghezza, Angelo Sciapichetti, Francesco Adornato, Iolanda Rolli e Narciso Ricotta
di Marco Ribechi (foto di Fabio Falcioni)
Ferrovie, rivoluzione sulla tratta Civitanova – Albacina: il primo passo la stazione Macerata Università. Apriranno il primo luglio i cantieri per l’adeguamento delle gallerie, l’elettrificazione della linea e l’abbattimento delle barriere architettoniche per le stazioni di Morrovalle e Corridonia mentre la fermata del capoluogo in contrada Vallebona, che collegherà la città al polo Bertelli di Unimc, sarà conclusa indicativamente entro il nuovo anno.
Il rettore Francesco Adornato
Ad illustrare il programma degli interventi, con un taglio del nastro simbolico, un soddisfatto rettore Francesco Adornato, insieme all’assessore regionale ai Trasporti Angelo Sciapichetti e a Roberto Laghezza, direttore commerciale centro sud adriatica di Rete Ferroviaria Italiana. L’investimento economico complessivo del progetto di elettrificazione, che si completerà nel 2024, è di 110 milioni di euro; mentre la nuova stazione di Macerata costerà un milione 650mila euro, finanziati quasi interamente dalla Regione Marche ad eccezione di 300mila euro da Rfi. «E’ un’operazione di grande importanza che avrà una forte ricaduta sulla città e sui nostri studenti – spiega Francesco Adornato – il polo Bertelli è uno dei più popolosi dell’ateneo con quasi 5mila studenti. Oggi bisogna usare l’automobile creando problemi di parcheggio e inquinamento, la nuova linea elettrificata trasformerà la tratta in una sorta di metropolitana di superficie che collegherà l’intero quartiere Vergini al centro della città». Un progetto insolito nato dalla tenacia degli attori coinvolti nella realizzazione di una stazione metaforicamente e concretamente in salita.
Francesco Adornato e Angelo Sciapichetti
Gli inevitabili disagi per i viaggiatori inizieranno il primo luglio fino al 25 agosto quando l’intera tratta Civitanova Albacina sarà interrotta e sostituita con un servizio bus. «Crediamo nell’importanza della tratta ferroviaria e la nuova stazione è interna a un più ampio progetto di adeguamento e potenziamento – spiega Roberto Laghezza – Oltre all’elettrificazione saranno abbattute le barriere architettoniche, cambiate le illuminazioni, costruiti nuovi marciapiedi secondo le direttive europee, realizzati sottopassi, innalzati i parametri di sicurezza, velocizzate le tratte, sostituite tutte le tecnologie di distanziamento dei treni. Prevediamo anche di eliminare via via tutti i passaggi a livello che attualmente sono circa 45». Il costo totale si aggira sui 110 milioni di euro, 40 dei quali già finanziati. Al termine dei lavori le Marche dovrebbero risultare tra le regioni italiane con più alta quota di elettrificazione, circa il 92 per cento.
Per quanto riguarda la nuova stazione Macerata Università, fortemente richiesta dal rettore già dal 2015, si procederà alla costruzione di un marciapiede con pensilina dotato di segnalazioni tattili per ipovedenti. L’area adiacente alla ferrovia ospiterà un ampliamento del parcheggio. La zona sarà fornita di una scalinata con rampa inclinata, emettitrici e validatrici di biglietti, un impianto di illuminazione e sistemi di videosorveglianza. Il tutto con elementi di arredo urbano e dispositivi di segnalazione visiva e sonora. Una nuova fermata della ferrovia sarà realizzata anche a Tolentino in contrada Pace dove è prossima l’attivazione accanto al centro commerciale e direzionale, Tolentino Retail Park, con cinema multisala, di un centro sportivo, nonché un Campus Scolastico e nuovi complessi residenziali. Da realizzare entro il 2020 il costo di questa seconda opera sarà di un milione e 350mila euro finanziati dalla Regione. Anche la fermata di Urbisaglia sarà dotata di una vera e propria stazione. Le gallerie su cui si interverrà entro il 25 agosto saranno quella Cincinelli nella tratta Macerata – Corridonia, quella del Convitto nella tratta Macerata – Tolentino, la San Giuseppe tra San Severino e Tolentino, la galleria della Maricella tra San Severino e Tolentino e infine la galleria Colle di Gesso tra Castelraimondo e Matelica. In tutte le stazioni saranno demoliti i marciapiedi attuali e modificato l’interasse tra i binari. La soppressione dei passaggi a livello è invece prevista entro il 2024. «La tratta Civitanova – Albacina per anni è stata considerata un ramo secco della linea ferroviaria marchigiana – conclude l’assessore Angelo Sciapichetti – oggi invece acquista una nuova prospettiva molto interessante grazie anche all’insistenza dell’Università, la Regione ha recepito le ragioni del rettore e ha cercato di far guadagnare tempo a un progetto che inizialmente aveva ricevuto parere negativo».
Angelo Sciapichetti
Roberto Laghezza e Francesco Adornato
Roberto Laghezza
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La regione Marche finanzierà 2 stazioni, una a Macerata per l’università/quartiere Vergini e una a Tolentino per un futuro centro commerciale e palasport. Gli amministratori di Civitanova non hanno niente da chiedere per collegare al centrocitta il quartiere S. Maria Apparente con il centro commerciale Cuore Adriatico e il palasport “Eurosuole Forum” già attivi?
L’elettrificazione di una linea ferroviaria non è sempre conveniente, mi diceva gente che ha lavorato in ferrovia. Essendovi importanti immobilizzazioni di capitali e quindi ammortamenti, l’elettrificazione è conveniente solo laddove l’intensità di traffico che si suppone vi abbia luogo è superiore ad un certo valore, in caso contrario la trazione diesel, quella attuale, è la soluzione ottimale.
Nella prima foto si distingue chiaramente il tecnico dai politici: lui, Adornato, resta serio.
Segnalo che in Bassa Sassonia (Germania) e fra poco anche in Toscana ed in Trentino sono già in funzione treni con alimentazione ad idrogeno. Soluzione decisamente ancor più ecologica oltre che economica (non si dovrebbe più elettrificare la linea ed adeguare le gallerie). Unico dubbio… ce la farebbe il locomotore ad idrogeno a fare le salite della linea Civitanova-Albacina?
https://www.nonsprecare.it/treno-a-idrogeno-germania
Menchi, lei ha ragione, tuttavia stiamo parlando di gente (politici? Mah!) che taglia il nastro non già quando il primo treno sta per partire, ma quando deve essere posata la prima pietra, perché sanno benissimo che tanto il primo treno che parte loro non lo vedranno di sicuro.
Effetto placebo? Sì, effetto placebo. E impostura a gogò.
Il bello sapete qual’e’ che sulla tratta ferroviaria nessun sindaco, assessore, consigliere o privato può dire la sua perché Rfi la fa da padrona e se ne frega qualsiasi siano i problemi. Poi quando si mette in moto qualche opera 350mila euro per la stazione di Macerata li paga la regione, ciò noi, 6/10 milioni per l’inutile e pericoloso sottopasso di Civitanova li paga il Cipe, ciò noi e se gli acquirenti della linea nn bastano a coprire le spese, nessun problema 2 milioni all’anno ce li da la regione..cioè noi…
E nonostante tutto i passaggi a livello nn sono gestiti come dovrebbero, guarda Civitanova tocca chiamare per farsi aprire, i treni sono in ritardo e sporchi, per nn parlare della prossima istallazione dei pannelli fono assorbenti quella è proprio il top delle scelte scellerate e obsolete quasi al pari della sostituzione dei passaggi a livello con i sottopassi…ma cmq grazie Rfi…come è umana lei….
COMITATO NO SOTTOPASSO VIA CARDUCCI S.S.16 CIVITANOVA MARCHE:
comunico e denuncio quanto accaduto ieri sera, e centinaia di altre volte di cui conservo ampia documentazione e testimonianze, in merito alla prolungata chiusura delle sbarre oltre ogni limite di normalità, nel 2019, da parte del gestore RFI PESCARA dal 2/12/2018 trasferimento da RFI BARI a cui bisogna sempre chiamare tramite il n. 080-58955099 e non direttamente.
1° CHIUSURA: TRENO IN TRANSITO DIREZIONE VERSO LA STAZIONE:
dall’attivazione del semaforo rosso, chiusura delle sbarre, transito del treno al p.l. sono occorsi minuti 3.05.24 poi non è che le sbarre vengano aperte immediatamente dopo il transito sulla S.S.16 secondo logica, no, bisogna aspettare e far aspettare INUTILMENTE, tutte le auto incolonnate, altri minuti 1.21.17 affinchè il treno arrivi in stazione …!!! Non ha alcun senso, le sbarre devono essere aperte subito, semmai, se c’è in transito sulla ferrovia adriatica un treno che ostacola l’ingresso di quello in arrivo dalla CIVITANOVA/ALBACINA è quest’ultimo che deve fermarsi con apposito avviso semaforico non sicuramente le auto su via Carducci…!!!
2° CHIUSURA: TRENO IN PARTENZA DALLA STAZIONE VERSO MONTECOSARO
ora 20.28 attivo il cronometro e passano la bellezza, si fa per dire, di minuti 13.49.61 (per fare appena 1002 metri distanza fra la stazione ed il p.l.) e sono costretto a chiamare il numero di cui sopra alle ore 20.42 (durata 43 secondi) chiedendo spiegazioni, l’operatore (ormai ci conosciamo da anni) mi risponde che verifica con l’ufficio competente, probabilmente RFI PESCARA, e chiude la comunicazione, dopo poco passa il treno e le sbarre vengono aperte dopo secondi 12.65 e la circolazione può riprendere…
Altre volte è successo di peggio, che le sbarre non vengano aperte neanche quando il treno arriva in stazione, ma aspettano che il treno riparti con gli scarsi passeggeri in direzione MONTECOSARO amplificando ulteriormente i tempi e facendo, non solo incaz..re gli automobilisti, ma ingenerando in molti disinformati la “necessità” del sottopasso anzichè migliorare la gestione del passaggio a livello…
Dato quanto sopra ed i frequenti disservizi riportati sulla stampa locale inerenti le tratte ferroviarie secondarie delle Marche tanto da far sostenere ad un imprenditore e finanziere del calibro di MARIO PESARESI “…CI HANNO COSTRETTO AD EVITARE IL TRENO PERCHE’ DIVENTATO UN ROSARIO DI RITARDI E DI INEFFICIENZE..” e considerato il titolo dell’articolo “TRENI, LA RIVOLUZIONE INIZIA DA UNIMC, ENTRO IL 2024 VIA I PASSAGGI A LIVELLO…” mi fa arrabbiare perchè la vera RIVOLUZIONE dovrebbe consistere prima nel migliorare i tempi non nel fare pure un favore del tutto immeritato ad RFI TRENITALIA poi eventualmente parlare della necessità del/dei sottopassi e caso per caso.
Ne ho già parlato diverse volte, anche stavolta nessun accenno alla fermata al PALALUBE/CUORE ADRIATICO, non per sminuire le nuove fermate a Macerata e Tolentino, ma per un’evidente concreta utilità rapportata all’enorme affluenza di cittadini in tale zona.
Tra le grandi opere di ristrutturazione/rifacimento previste dal nuovo progetto, mi sembra di capire che, come al solito, si trascurino problematiche che da tempo assillano i residenti della zona stazione di Macerata ( rumori assordanti dei nuovi treni swing; treni che rimangono accesi anche per ore prima della partenza, in barba della tanto sbandierata tutela dell ambiente; altoparlanti a volume da “concerto da stadio”, fin dalle prime partenze dei treni). Problematiche gia’ da tempo e piu’ volte segnalate, ma mai ascoltate…grazie per questo.