L’esultanza di Francesco Fiordomo e Antonio Bravi dopo la vittoria al ballottagio
«Il Partito Democratico di Recanati con i suoi dirigenti, i suoi iscritti, i suoi elettori sta subendo attacchi volgari, aggressioni verbali, offese sui social da un pugno di rancorosi guidati, come è evidente dalle sue ultime dichiarazioni, da Francesco Fiordomo». Nella città leopardiana le polemiche nel centrosinistra non accennano a placarsi, anzi si alimentano di giorno in giorno dopo la vittoria al ballottaggio di Antonio Bravi. E così alle parole dell’ex sindaco che su Cronache Maceratesi aveva parlato di un partito chiuso, arroccato in un determinato sistema di potere, accusando soprattutto i dem di aver appoggiato la destra al ballottaggio, ora fanno seguito quelle ancora più dure del circolo locale guidato da Andrea Marinelli.
Andrea Marinelli
Innanzitutto il Pd rivendica di aver sostenuto e difeso Fiordomo per 10 anni «anche su proposte amministrative non condivise con i consiglieri comunali e con il partito di maggioranza, con accordi provinciali sulla gestione degli enti, ricordando su tutti la nomina a presidente dell’Aato raggiunta – spiegano i dem – sulla base di un accordo con i sindaci di centrodestra e pugnalando alle spalle i propri compagni e amministratori di partito, che hanno messo in imbarazzo il circolo di Recanati con tutti gli altri della provincia».
Il Pd ricorda poi che l’ex sindaco «ha deciso giunte e capogruppo del Consiglio comunale da solo e anche in contrasto con il partito e la stessa maggioranza del gruppo, ha dimenticato di versare al partito di Recanati le quote annue di contribuzione previste dallo statuto, che in altri circoli della provincia sono state richieste ed ottenute». E venendo alle elezioni «aveva deciso da solo chi doveva essere il candidato sindaco dopo di lui – sottolinea il Pd – e al sollevarsi di qualche obiezione legittima di un partito che rivendicava il suo diritto-dovere di contribuire alla scelta di persone e programmi ha cominciato a lavorare addirittura da novembre (notizie dei suoi stessi alleati) a liste alternative al Partito Democratico, mentre il partito cercava un punto d’incontro e di accordo, chiedeva incontri a lui e ai rappresentanti delle sue neoliste, Fiordomo faceva affiggere i 6×3 in tutta Recanati (cartelloni che in genere vengono prenotati almeno 2 mesi prima) con l’annuncio della candidatura di Antonio Bravi».
Insomma il Pd ricorda di aver appoggiato Fiordomo durante i due mandati, nonostante tutto. Basti pensare alle questione delle quote (sarebbero circa 3mila euro) non versante al partito, che a Macerata ha portato a un passo dall’espulsione il sindaco Romano Carancini e che invece a Recanati è passata sottotraccia. A questo punto pare evidente proprio per volere del circolo locale. Fino ad oggi almeno, visto il clima da resa dei conti. Tra l’altro Fiordomo tecnicamente non è più nel Pd, visto che risulta non abbia rinnovato la tessera, neanche dopo la scadenza in deroga a inizio anno. E quindi per i dem è arrivato il momento di dire basta.
Da sinistra Romano Carancini e Francesco Fiordomo
«Per tutta la campagna elettorale – continua il partito – sono state diffuse, perfino in Consiglio comunale accuse, notizie false e volgarità sulle persone alle quali il Pd non ha mai risposto come alcuni avrebbero meritato con l’obiettivo di tenere comunque un profilo corretto e pensando che anche dopo un’aspra battaglia ci sarebbe stato un dopo nel quale tutti avremmo dovuto forse fare uno sforzo di dialogo e di ripresa di collaborazione. Abbiamo capito che era cosi solo per noi. Si sono succedute in questi giorni dichiarazioni al vetriolo, post su Facebook, insinuazioni velenose fino alle sue ultime dichiarazioni contro il Partito che gli ha dato l’onore più grande e cioè essere il sindaco della propria città. Una delusione umana e politica senza pari. Noi abbiamo più volte ammesso la nostra fetta di responsabilità, qualcun altro continua ancora oggi, nonostante la vittoria, con la favola del Pd cattivo contro il sindaco buono, l’inferno vissuto per colpa del Pd quando la realtà ci dice invece che il sindaco uscente ha fatto tutto ciò che voleva nelle due legislature. Quindi adesso basta».
Tornando alle elezioni, il Pd, che aveva scelto di sostenere Graziano Bravi al primo turno, rivendica con forza l’appoggio al ballottaggio all’ex vice di Fiordomo. «Al primo turno gli elettori hanno riconosciuto la bontà del progetto da noi sostenuto – specificano i dem – in appena due mesi, con un candidato sconosciuto ai più e senza alcuna leva di potere che ci consentisse di promettere posti di lavoro, asfalti, incarichi e benefici vari, abbiamo ottenuto oltre 3.100 voti e sfiorato il ballottaggio, però non è bastato. Al ballottaggio, seppur con freddezza e distacco, emozioni figlie della durissima lacerazione in corso, abbiamo sostenuto Antonio Bravi e grazie ai voti del Partito Democratico, unica forza politica ad aver dato tale indicazione di voto, oggi Antonio è sindaco della nostra città. E ’chiaro quindi che nessuna proposta politica di centrosinistra può prescindere dal voto del Partito Democratico. Non ci intestiamo nessuna vittoria, non rivendichiamo meriti, ci mancherebbe altro, se Antonio avesse perso sarebbe stata colpa del Pd, ora che ha vinto, il Pd non ha alcun merito. Non condividiamo questa visione utilitaristica del senso di responsabilità di tanti perché ciò che conta è che la sinistra abbia vinto e che la destra non sia alla guida della nostra città».
L’abbraccio tra Matteo Renzi e Francesco Fiordomo
Quindi la necessaria analisi della situazione interna. «Ora il Partito Democratico farà il punto, come sempre, insieme agli iscritti – conclude il partito – tirerà le proprie conclusioni ed agirà di conseguenza, ma una cosa è sicura e nessuno ci potrà convincere del contrario, non sarà di certo chi è uscito dal partito e lo ha abbandonato a dirci che cosa dobbiamo fare, non sarà chi ha tradito e rinnegato la propria casa per convenienza a dettarci l’agenda. Al nuovo sindaco facciamo gli auguri di buon lavoro, conosciamo bene Antonio, persona seria e responsabile, al quale assicuriamo un’attività consiliare senza pregiudizi e già diamo la disponibilità ad un confronto di merito sulle singole questioni che saranno oggetto di atti amministrativi o decisioni politiche. Per questo ci auguriamo che possa amministrare serenamente e liberamente per il bene di tutti i recanatesi, nessuno escluso e gli chiediamo di non farsi strumento di battaglie non sue e di non intromettersi nella vita democratica di un partito che da sempre è abituato a autodeterminarsi. Noi faremo la nostra parte, ma saremo all’opposizione proprio nel rispetto di quello che i cittadini recanatesi hanno determinato attraverso il loro voto».
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Situazione incandescente….auguri ai cittadini….