di Alessandra Pierini
Un trend positivo che sembra inarrestabile: la provincia di Macerata è stata travolta dalla Lega che, dopo l’exploit dello scorso anno alle politiche, è riuscita a fare ancora meglio alle europee di ieri. «Un segnale evidente che i marchigiani hanno voglia di cambiamento e lo trovano nella Lega» commenta il deputato leghista di Treia Tullio Patassini. «Le europee hanno evidenziato la nostra crescita, in particolare nelle Marche dove abbiamo superato la media nazionale. In alcune aree importanti come Treia e Cingoli siamo addirittura sopra al 50%. E’ un risultato storico che non si vedeva dal Dopoguerra. Questo è per noi un segnale importantissimo perchè l’obiettivo sono le regionali del prossimo anno. Cambieremo il governo di questa regione».
Registra la tenuta del Pd il segretario provinciale Francesco Vitali: «Rispetto allo scorso anno solo piccole flessioni un po’ in tutte le Marche del Sud. Le motivazioni sono un po’ sempre le stesse ma questa volta credo abbiano inciso anche il terremoto e la ricostruzione». Come se i terremotati avessero incolpato il Pd per la mancata ricostruzione? «Credo di sì anche se poi in realtà di fatto in un anno quest governo non è stato presente in questo territorio né fisicamente, né con gli atti e anche i comitati rivendicano una certa dimenticanza. Anche Matteo Salvini, il vincitore di queste europee che nei fatti sono state elezioni politiche, si è guardato bene dal passare in queste zone durante l’ultima campagna elettorale mentre da nonna Peppina, a Fiastra, faceva tappa fissa». Vitali vede nei numeri un segnale di piccola ripresa: «Il Pd è un germoglio che sta riprendendo vigori e siamo rimasti il secondo partito. Certo non sono risultati esaltanti, la Lega oscura tutti, bisognerà capire come fronteggiarla». La prossima sfida saranno naturalmente le regionali: «Va fatta una riflessione concreta sulle coalizioni, andrà seguito l’esempio positivo a livello nazionale di allargare le liste con elementi e soggetti provenienti non solo dalle file del partito, va percorsa questa strada per avere una maggiore speranza di garantire il centro sinistra».
Soddisfazione anche nelle file dei Fratelli d’Italia che con il 7,91% dei voti hanno superato Forza Italia (5,87%). Il deputato di Potenza Picena Francesco Acquaroli parla di straordinario consenso: «Fratelli d’Italia sta dimostrando di essere una realtà che cresce sui territori, che ha un’ottima classe dirigente e sta aggregando intorno a un progetto. Lo straordinario consenso che ha avuto la Meloni è la conferma che è una figura estremamente aggregatrice. Il voto che si è centralizzato su Matteo Salvini rappresenta l’esigenza forte di cambiare l’Europa». Per le regionali c’è ancora da lavorare secondo Acquaroli: «Il segnale è ottimo, ora il centro destra deve tradurre questo consenso in un progetto alternativo al centro sinistra».
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Lasciate in pace mia madre.