L’hotel distrutto dalla valanga
Inchiesta bis sulla tragedia dell’hotel Rigopiano, chiuse le indagini: in sette rischiano il processo per depistaggio e frode processuale. Tra loro c’è anche Salvatore Angieri, attuale vicario del prefetto di Macerata Iolanda Rolli e commissario del comune di Treia, dopo la condanna del sindaco Franco Capponi per le spese facili in Regione e la conseguente incompatibilità in base alla legge Severino. A Farindola a causa della valanga che travolse l’albergo il 18 gennaio 2017 morirono 29 persone, tra cui Emanuele Bonifazi, 31enne di Pioraco e Marco Tanda, 25enne pilota di Ryanair, che ha vissuto fino a 14 anni in provincia, a Gagliole prima e a Castelraimondo poi. L’inchiesta bis coordinata dal procuratore capo di Pescara Massimiliano Serpi e dal sostituto procuratore Andrea Papalia.
Salvatore Angieri
Le accuse mosse sono di aver occultato il brogliaccio delle segnalazioni del 18 gennaio 2017 alla Squadra mobile di Pescara per nascondere la chiamata di soccorso fatta alle 11,38 dal cameriere Gabriele D’Angelo al centro coordinamento soccorsi. Oltre ad Angieri, all’epoca viceprefetto distaccato, rischiano il processo l’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo e l’altro viceprefetto distaccato Sergio Mazzia, oggi vicario del prefetto di Crotone. Con loro i dirigenti Ida De Cesaris, Giancarlo Verzella, Giulia Pontrandolfo e Daniela Acquaviva.
(Redazione Cm)
A Treia al lavoro il commissario: è Salvatore Angieri, vicario del prefetto
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