Gas Marca sovrastimata, Estra chiede indietro un milione e mezzo di euro. Nei giorni scorsi è arrivata all’Atac di Civitanova e al sindaco Fabrizio Ciarapica una lettera con la quale la società toscana, che ha acquisito Gas Marca per 12 milioni di euro, chiede indietro un milione e mezzo di euro. La vendita era maturata a stralci: l’accordo era stato firmato nel 2017 con l’acquisizione del 49% della partecipata comunale del gas, poi, lo scorso giugno, la cessione anticipata del restante 51%. Ma visti i bilanci e acquisita tutta la documentazione la stima dei 12 milioni per Estra è apparsa eccessiva e così è tornata a chiedere indietro parte di quei soldi. La notizia è trapelata in questi giorni e il consigliere Stefano Ghio ha protocollato un’interrogazione con la quale chiede tutti i documenti e la corrispondenza intercorsa sull’argomento fra Estra e i vertici di Atac e il sindaco. Pare che il comune voglia far valere il contratto stipulato, ma al momento non si conosce l’esito delle controdeduzioni fatte alla richiesta della multiutility. Dei 12 milioni di Gas Marca, il primo stralcio di plusvalenza, 5,75 milioni euro sono stati utilizzati per mettere in sicurezza l’Atac pagando fornitori e istituti di credito. La plusvalenza maturata invece con la seconda tranche di pagamento si trova al momento nei conti correnti dell’ente, ma i revisori dei conti hanno già intimato che quella somma non potrà essere toccata fino al pronunciamento del Tar sul contenzioso Ceccotti dove, in caso di esito negativo, il risarcimento chiesto dai privati è milionario e pertanto i 6 milioni di euro dovranno essere messi a garanzia di un accantonamento rischi.
(l. b.)
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In Principio fu la Sinistra a vendere il 49% di cui non si trova più una lira neanche accidentalmente caduta in qualche tombino visto che i soldi sono stati pagati per i debiti lasciati dalla destra che già si sapeva che avrebbe rivinto e quindi perché non lasciarglieli? Poi fu la Destra che rese ad Estra il restante 51% e che venne congelato in attesa che gli effetti dell’inquinamento e relativo buco dell’ozono iniziassero seriamente a sciogliere i Poli enne e esse e con esso il ricavato. C’è da chiedersi : se Atac vende l’unica partecipata comunale che fa cassa ed Estra compra, perché ci vede il “ bisiness” e adesso che ha acquistato senza vedere nemmeno i bilanci ,cosa assurda anche per Paperino, c’è da pensare che Atac era un bidone e che Estra un vero pollo. Si è acquistato più sulla fiducia che sull’effettiva consistenza di Gas Marca che tolto il milione e mezzo che rivuole indietro, probabilmente aveva comunque utili, oppure no.? Si sapranno meglio nei prossimi giorni i punti chiave dell’” affaire”, non vado certo a cercare sui bilanci gli effettivi utili dopo che scopro che non li guardavano neanche i diretti interessati che in tutto hanno sborsato 12 milioni. Sono stati truffati o forse si sono fidati? I vertici di Estra che presumo tutti rinnovati, che cosa sanno e che cosa saranno disposti a dire prossimamente? Per me qui si tratta del reato di truffa colposa e complessa contro incapaci truffati in concorso senza l’aggravante della premeditazione. Se cosi non fosse, il caso passerebbe ad un’altra branca della ricerca forense: quella psichiatrica. A me sembra una barzelletta che si possano spendere 12 milioni di euro senza controllare l’effettivo valore totale di una partecipata del comune che come tutte le aziende simili e conglobate, rappresentano sempre qualcosa di opaco, ostico, stretto tra i denti, quest’ultima è una nuova voce che da quest’anno troverete nella nuova guida: “ Ti …Sbilancio io quest’anno “, già in vendita nei migliori negozi di giocattoli con denominazione “Il piccolo economista “. Speriamo che questa storia ci renda allegri per i prossimi due mesi, in attesa che i pesci arrivati dal Mare di Barents finiscano sulla griglia insieme ad altri ben noti pesci. E il sindaco si sa se pensa, pardon volevo dire cosa ne pensa? Sta già preparando un comunicato? Se messo in fila senza barare credo che per il 2021-secondo semestre sia da portare all’attenzione della cittadinanza che in genere è sempre l’ultima a sapere ( come mi ricorda un certo modo di dire) ma oramai con una svolta innovativa di carattere politico sperimentale rischia di non esser più nemmeno presa in considerazione. Presentum insegnam.