di Federica Nardi (foto di Fabio Falcioni)
Una ventina di persone, provenienti dalla provincia ma non solo: sono i rappresentanti delle comunità islamiche che oggi, a Macerata, in piazza Vittorio Veneto, si sono riuniti per ricordare le vittime dell’attentato in Nuova Zelanda e invitare la società e le istituzioni a stare in guardia nei confronti dell’odio e del razzismo. Il messaggio della comunità islamica marchigiana, distribuito oggi dai presenti, è molto chiaro al riguardo. «Un altro gravissimo segnale del clima di islamofobia che si sta diffondendo in varie parti del mondo – si legge nella nota – Questo gravissimo atto terroristico, premeditato, questa volta in un luogo di culto musulmano nel quale sono state trucidate intere famiglie unite in preghiera, ci invita tutti, indipendentemente dalla nostra appartenenza religiosa, ad essere uniti e vigili per contrastare la cultura dell’odio che non può che tradursi in atti di brutale violenza. Invitiamo tutti i componenti della nostra società europea a non sottovalutare il clima di odio e di islamofobia che cresce nei confronti di una comunità, quale quella musulmana, ben integrata nel tessuto sociale dei rispetti Paesi europei. L’islamofobia e la discriminazione in tutte le sue forme è un pericolo che mina la stabilità e la coesione sociale».
Anche se, almeno nel nostro territorio, nessuno dice di aver percepito minacce o discriminazioni per la religione professata. Barry Ibrahim è qui con sua figlia di sette anni e il figlio di nove. Anche loro mostrano alla piazza i loro cartelli: “Sì alla pace” e “Sì al dialogo”. «Hanno saputo della notizia della Nuova Zelanda tramite noi – spiega il padre -. Le persone uccise sono della nostra stessa cultura, anche noi andiamo in moschea. Qui ci troviamo bene, non abbiamo mai avuto problemi né paure». Diallo Mamadou Samba, rappresentante della moschea di Montecassiano, spiega che «siamo venuti a dare sostegno a tutti i musulmani, per dire no alla violenza in generale. Anche a quella che è successa qui a Macerata. Questa violenza non fa parte della religione. Noi qui non abbiamo mai avuto problemi». Il presidente Omar Lagramante ricorda inoltre che «le nostre moschee sono aperte a tutti, anche alle scuole che volessero visitarle».
Hanane Bachar
L’attentatore della Nuova Zelanda ha scritto anche il nome di Luca Traini su uno dei caricatori. Un fatto da cui si è dissociato, per voce dell’avvocato Giancarlo Giulianelli, lo stesso Traini che l’anno scorso tentò una strage di persone di colore a Macerata e sta scontando la pena in carcere. Un fatto che per alcuni è ancora un ricordo doloroso e vivido. Come per Hanane Bachar, che vive a Macerata ed è qui con il figlio di sette anni: «Non va bene quello che è successo. Noi siamo qui e non siamo cattivi. Non abbiamo mai avuto problemi. Quello che è successo in Nuova Zelanda è orribile. E anche quello che è accaduto qui l’anno scorso: mio figlio ha assistito alla sparatoria di Luca Traini in via dei Velini, ce l’ha sempre in testa».
Awa Ndoye
Awa Ndoye spiega che è qui «per manifestare il mio dolore e rabbia per quello che è successo in Nuova Zelanda. Come musulmana e come umana. Non ho notato ancora razzismo qui a Macerata. Non ho paura perché tutto dipende da Dio». Omar Cherqaoui, rappresentante delle moschee di Fermo e degli immigrati in Consiglio comunale a Macerata: «Speriamo che quanto successo sia solo pazzia. La convivenza qui è stata sempre pacifica e ci sentiamo in pace. Non abbiamo paura e siamo ben integrati. Questi atti non ci indeboliscono né ci spaventano ma non vogliamo che i nostri figli, che stanno crescendo, sentano che esiste una qualche differenza tra loro e gli altri. Noi siamo solo cittadini che hanno una fede. E vogliamo vivere».
Mohammed Tarakij
Mohammed Dachar Nour, imam di Ancona, aggiunge che «siamo qui per dimostrare vicinanza ai familiari delle vittime e dire no alla violenza e al terrorismo. Noi vogliamo portare pace e fratellanza, anche contro l’islamofobia e il razzismo. Quindi siamo qui per difendere l’Italia, la democrazia e la libertà». Mohammed Tarakij, imam di Macerata «E’ stato un atto criminale assurdo, fatto per idee assurde nella testa di persone assurde. Ci dispiace, perché gli attentatori sono giovani. Noi siamo qui oggi per insegnare ai nostri giovani che devono costruire e non distruggere. L’islam è pace. Noi chiediamo la pace. Non la vendetta ma la giustizia. I nostri fratelli uccisi senza motivo, sono dei martiri».
Ahmed Shahin
Per Ahmed Shahin, rappresentante della comunità bengalese nell’Hotel House di Porto Recanati, «i terroristi non hanno religione. Noi siamo contro la violenza in genere. All’Hotel House abbiamo iniziato a ripulire da soli. Ci vediamo ogni settimana. Da quando abbiamo creato il gruppo con il nuovo amministratore c’è più fiducia anche nei residenti. Il sei aprile approveranno il bilancio e partiamo con la riqualificazione». Sporadica la presenza di persone non islamiche alla manifestazione. Lo fa notare Marina Vitaletti, ex preside del liceo classico: «Bisogna ribellarsi alle forme di razzismo, più o meno esplicite che siano».
Strage in Nuova Zelanda, il nome di Luca Traini sui caricatori degli attentatori
Marina Vitaletti
Un momento di preghiera per ricordare le vittime
Diallo Mamadou Samba
Omar Cherqaoui
Mohammed Dachar Nour
Tutta la mia solidarietà. L'odio è una malattia grave e contagiosa perché si insinua nell'ignoranza... ignoranza di chi soffre a sua volta e non si rende conto che sono riusciti a fargli credere che l'origine dei loro problemi siano gli stranieri quanto invece è proprio CON essi che INSIEME si potrebbe combattere contro l'impoverimento generale.. fino a che ci faremo la guerra tra poveri non solo non risolveremo nulla ma peggiorerà tutto.
questa mi mancava...
quanta squallida strumentalizzazione !! Non ho visto nessuno spendere parole di commiato in nessuna delle innumerevoli stragi Cristiane ....
Se è vero che il cristianesimo e l'islam sono entrambi contro la violenza ed a favore dell'integrazione queste manifestazioni dovrebbero essere condivise da tutti e a prescindere da chi venga ucciso.
Giustissimo Luca Caraffa, l'unico problema è capire quando gli attentati degli islamici sono contro i cristiani e quando contro gli occidentali. Mi resta difficile credere che gli attentatori di Parigi, Nizza e Berlino, sapessero che tutti quelli che avrebbero ucciso fossero cristiani.
Significativa la presenza femminile!!!!
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…quando è stata sezionata la povera ragazza, e non a duemila chilometri di distanza, non mi pare che si siano scaldati così tanto come adesso, anzi, insieme ad altri italiani, dopo gli spari, hanno manifestato contro il razzismo nei loro confronti; c’è qualcosa che non mi torna in tutto questo, chissà cos’è!? gv
Condivido le parole di Omar Cherqaoui e, tuo tramite, esprimo piena solidarietà alle comunità colpite da tale inaudita follia.
Purtroppo sembra che ci siano morti di serie A e morti di serie B… opinioni di serie A e opinioni di serie B…
Da certe comunità mi aspetterei non solo il sì all’antirazzismo, ma anche il sì alla parità uomo-donna.
…L’esigenza della parità uomo-donna viene in mente osservando che alla manifestazione non ci sono donne.
les amoureux:
«Quando poi siano trascorsi i mesi sacri, uccidete questi idolatri ovunque li incontriate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati. Se poi si pentono, eseguono l’orazione e pagano la decima, lasciateli andare per la loro strada. Allah è perdonatore, misericordioso.»
(Corano 9:5 (tradotto da Shakir))
«Combattete coloro che non credono in Allah e nell’Ultimo Giorno, che non vietano quello che Allah e il Suo Messaggero hanno vietato, e quelli, tra la gente della Scrittura, che non scelgono la religione della verità, finché non versino umilmente il tributo, e siano soggiogati.»
(Corano 9:29 (tradotto da Shakir))
(Corano 2:191. “Uccideteli dovunque li incontriate e scacciateli da dove vi hanno scacciati: la persecuzione è peggiore dell’omicidio. Ma non attaccateli vicino alla Santa Moschea, fino a che essi non vi abbiano aggredito. Se vi assalgono, uccideteli. Questa è la ricompensa dei miscredenti.”)
«Combatteteli finché non ci sia più persecuzione (fitna, in arabo) e il culto sia [reso solo] ad Allah. Se desistono, non ci sia ostilità, a parte contro coloro che prevaricano.»
(Corano 2:193 (tradotto da Shakir))
quanti di questi hanno manifestato contro gli attentati terroristici in europa?
Bambini portati li con in mano cartelli contro l’islamofobia, si alla pace e altro,mi sembra una forzatura,quei bambini vivono bene qui vanno a scuola hanno i loro amici allora perche’ coinvolgerli in qualcosa piu’ grande di loro.Pensate se domani un amichetto gli chiedesse perche’ aveva in mano un cartello con scritto no al razzismo cosa dovrebbe rispondere? Perche’ sei cristiano e io musulmano?Oppure, perche’ ho la pelle di un altro colore?Bene se questa e’la pace di cui si parla forse c’e’ qualcosa che non va!