di Mauro Giustozzi
Dalla commedia all’impegno sul tema delle dipendenze da droga e donazione degli organi. “La mia seconda volta” è forse il film della maturità di Simone Riccioni che si presenta nel doppio ruolo di attore ma anche di produttore unico di questa sua terza esperienza cinematografica dopo “Come saltano i pesci” e “Tiro Libero”. Al fianco dell’attore corridoniano anche stavolta la Banca Macerata sede nella quale è stato presentato il nuovo film in uscita nazionale il prossimo 21 marzo, con anteprima mercoledì 13 a Roma.
«E’ un film in cui c’è un salto di qualità notevole sia per i mezzi altamente professionali con cui è stato girato, che per il cast – afferma Simone Riccioni – composto da tanti attori giovani emergenti ma già noti per partecipare a produzioni televisive molto seguite assieme a volti affermati del grande schermo come Luca Ward, Daniela Poggi, Isabel Russinova. Il film è ispirato ad una storia vera, quella di Giorgia Benusiglio, che non ancora diciottenne ingerì una mezza pasticca di ecstasy, finendo in coma e salvandosi poi anche grazie ad un trapianto di fegato avuto da un donatore che gli ha cambiato il modo di vedere la sua vita. «Niente a che vedere con la storia di Pamela ed i fatti di Macerata, visto che la sceneggiatura del film era stata molto precedente. Naturalmente la pellicola parte da questa storia vera ma poi il tutto è stato romanzato. Diciamo pure che rispetto ai mie primi due film questo è più drammatico, prenderà di più gli spettatori, una storia che colpirà al cuore tutti quanti».
L’anteprima di questo nuovo film è prevista per il 13 marzo a Roma mentre per la nostra provincia gli appuntamenti sono (sempre alle 20,30) al Giometti di Tolentino il 16 marzo ed al Multiplex di Piediripa il 21 marzo. Importante anche il fatto che “La mia seconda volta” verrà visto in moltissime scuole italiane che si sono già prenotate. Al momento sono oltre 360 le scuole che hanno aderito alla visione de film che sarà proiettato al mattino a Macerata tutte le scuole hanno già aderito, così come a Corridonia e buona parte delle Marche dove saranno circa 20 mila gli studenti che lo vedranno. Poi da Milano a Bolzano, da Cagliari a Palermo, Roma in tutta la penisola saranno non meno di 60/70 mila gli studenti italiani coinvolti. Saranno invece 270 le sale cinematografiche del circuito Uci sparse in tutta Italia che proietteranno “La seconda volta”.
Main sponsor del film di Simone Riccioni ancora una volta la Banca Macerata che da sempre è al fianco del lavoro cinematografico del giovane attore. «Ci ha colpito subito la storia che ci ha proposto Simone -afferma il presidente di Banca Macerata, Ferdinando Cavallini – un film incanalato sui valori stessi che il nostro istituto incarna: vita, saggezza, passioni, amicizia, dramma, tanti temi incentrati sul mondo giovanile, su una società che deve riscoprire i suoi valori proiettati nella modernità, nei social con i quali ci confrontiamo ogni giorno. Inoltre questo supporto che diamo a Riccioni è la dimostrazione del valore che può avere la banca locale per il territorio, per lo sviluppo della nostra comunità. In questo ha un senso Banca Macerata come istituto vicino al territorio ed ai suoi protagonisti. Lo abbiamo sposato per essere al fianco delle imprese e speriamo che il territorio voglia sempre di più stringersi attorno alla nostra banca per rafforzarla e renderla ancor più protagonista di tutto quello che accade nella provincia e ce, come questo film, esce e dà l’immagine anche del territorio».
Il film è stato girato a Macerata, Civitanova, Corridonia, Recanati, Montegiorgio, Montegranaro e Porto Sant’Elpidio. Non senza qualche difficoltà da parte della troupe di Simone Riccioni. «Una cosa che un po’ mi dispiace però c’è e la voglio dire – ha ribadito l’attore – Dai comuni non è che ho sempre trovato tanto sostegno nel momento che abbiamo girato le scene del film. Probabilmente perché non siamo ancora abituati a capire cosa significa avere una troupe cinematografica in città. Io vorrei fare altri progetti in futuro nelle Marche, però devo ammettere che in altre regioni ho trovato ambienti che sono più preparati a livello organizzativo. Però amo questa terra che per me è la più bella e trasportarla nei miei film serve a promuoverla e farla conoscere ovunque». Tra i prossimi lavori che Simone Riccioni ha in cantiere c’è quello di un musical e soprattutto un grande progetto «che non so però se le Marche sono in grado di ospitare». Chiusura con il direttore generale di Banca Macerata, Rodolfo Zucchini che ha ribadito come «questo film ha un valore elevato per il territorio visto che gran parte delle scene sono state girate qui. Ho avuto modo di assistere a diverse riprese apprezzando la professionalità della troupe. Per la nostra banca si è trattato di un valido progetto che abbiamo immediatamente abbracciato». Banca Macerata che ha promosso anche un concorso legato alla prima che si svolgerà mercoledì a Roma: tra i 300 partecipanti da tutta Italia a vincere la serata in prima fila assieme agli attori del film sono risultate due maceratesi.
Concorso di Banca Macerata: serata vip alla prima romana del nuovo film di Simone Riccioni
https://www.cronachemaceratesi.it/junior/2018/09/08/a-scuola-di-cinema-sul-set-riccioni-gira-con-studenti-e-studentesse/33269/
“La mia seconda volta”: ciak si gira Ecco il cast del nuovo film di Riccioni
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Finalmente sappiamo cosa c’è dietro ai film di Simone Riccioni…. C’è una Banca: la Banca di Macerata. Se nei film di Simone pulsa un cuore, oggi sappiamo che anche la Banca di Macerata ha un cuore che pulsa. Sembra una segno dei tempi: mentre il pianeta ci appare come votato alla distruzione, ecco che una Banca permette ad un giovane attore pensante di realizzare un suo lavoro che inneggia alla speranza pur nella morta gora del dolore e della sconfitta.
Io amo ciò che il giovane Simone riesce con caparbietà a realizzare per portarci verso la speranza. Amo la sua famiglia, senza la quale non esisterebbe fisicamente e non esisterebbe senza quei principi di santa umanità che la distingue. Ecco: questo è uno dei risultati che ci fanno dire che la speranza non è persa e che dobbiamo andare verso il futuro con rinnovata lena.
Droga: ero per lo “spinello libero” e per la “modica quantità di droga ad uso personale”. Questo pensiero di una parte politica altro non ha fatto che espandere la droga e distruggere tante menti ed anche vite. Sono stato fortunato, poiché ho avuto figli forti, da non dover piangere. Ma alcuni miei amici stanno ancora piangendo i loro figli, vittime di una idea sballata, imposta da una politica distruttiva e che ancora oggi è in auge. E che continua a fare vitttime. L’ultima è Pamela…
Ma come credeva Anna Frank, anche noi oggi dovremo credere “nell’intima bontà dell’uomo”. Quindi, tutto non è perduto. Molti stanno al loro posto e fanno il loro dovere per salvare l’umanità dal degrado, dalla barbarie, dalla distruzione. Simone Riccioni e la Banca di Macerata sono al loro posto di lotta. Lo credo. E mi piace dirlo.
Sul Corriere Adriatico di oggi, il “produttore unico ed attore” Simone Riccioni, oltre a “presentare” il suo film in un articolo a tutta pagina del quotidiano, ci tiene a precisare che il suo film non ha nulla ha a che vedere con la povera Pamela. Sinceramente non comprendo il perché di questa precisazione, e credo proprio che se la poteva risparmiare, per quanto mi riguarda avrebbe fatto una figura migliore. gv
Per Vallesi. E’ vero, ‘Excusatio non petita, accusatio manifesta’.
Signor Vallesi, non credo che Riccioni volesse prendere le distanze dal dramma di Pamela, ma solo spiegare che la tematica che ispira la sceneggiatura era già stata individuata prima del tragico episodio, il che, penso che sia testimonianza di una personalità molto sensibile a problemi giovanili e sociali.
Signora Bellesi, a questo c’ero arrivato anche io, leggendo l’articolo sul Corriere Adriatico, dove Riccioni aveva ben specificato da dove nasceva il soggetto del film; tuttavia torno a ribadire che tirare in ballo la povera Pamela per dire che non c’entrava nulla con il film (anche se pure Pamela era caduta nel vortice della droga), e citarlo nel titolo, mentre poi sotto spiegava da dove era stata tratta la storia, se lo poteva risparmiare, a che cosa è servito, è questo che non capisco e, come già scritto, non approvo. gv